Ilya Yashin, uno dei principali oppositori del presidente russo Vladimir Putin, è stato condannato a 8 anni e mezzo di carcere per aver fatto «disinformazione» sulla guerra in Ucraina
Ilya Yashin, uno dei principali oppositori politici del presidente russo Vladimir Putin, è stato condannato a 8 anni e mezzo di carcere per aver diffuso quelle che il governo russo ritiene «informazioni false» sulle operazioni del proprio esercito in Ucraina. Yashin ha 39 anni, è il cofondatore del movimento politico liberal democratico russo Solidarnost ed è uno dei principali esponenti dell’opposizione a non aver lasciato la Russia, nella convinzione che «le voci contro la guerra» siano «più forti ed efficaci» all’interno del paese.
È stato condannato per aver pubblicato una serie di post e video in cui commentava le atrocità commesse nelle prime fasi della guerra a Bucha, a nord-ovest di Kiev, dove secondo molte ricostruzioni i soldati russi avrebbero massacrato più di 450 persone ucraine, per la maggior parte civili. Yashin aveva inoltre messo in dubbio la versione ufficiale del governo russo rispetto al massacro, che secondo le autorità russe era stato inscenato come una provocazione nei confronti della Russia.
In un post condiviso sul suo canale Telegram, Yashin ha esortato i suoi sostenitori a continuare a opporsi alla guerra, sostenendo che con questa sentenza le autorità russe stiano solo dimostrando la loro debolezza. La condanna è stata commentata anche dal principale oppositore politico di Putin, Alexei Navalny, che è un vecchio amico di Yashin ed è in carcere dal gennaio del 2021. In un post sul suo profilo Twitter, gestito dai suoi collaboratori, Navalny ha definito la condanna «senza vergogna e illegale».
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