Un regalo di Natale al giorno: -19

Un librino con le risposte di Marcel Proust al questionario che gli deve il nome, e lo spazio per annotare le proprie e quelle di amici e parenti

Valentine Varela e Micha Lescot in una scena del film televisivo del 2011 "À la recherche du temps perdu"
Valentine Varela e Micha Lescot in una scena del film televisivo del 2011 "À la recherche du temps perdu"
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Da qualche anno, quando arriva dicembre, ci spremiamo le meningi per dare qualche idea a chi vuole (o deve, costretto dalle circostanze) fare i regali di Natale. Un regalo di Natale al giorno, ogni giorno per un mese, fino al 24 dicembre. Se questo non fa per voi, ci riproviamo domani. Se anche i prossimi non faranno per voi, ricordatevi che c’è sempre la mozione Flanagin.

Ci sono regali di Natale che possono essere consumati o utilizzati subito dopo essere stati scartati, già durante il cenone del 24 dicembre o il pranzo del 25: panettoni e pandori di alta pasticceria, bottiglie di champagne, giochi da tavolo, aspirapolvere per mettere tutto in ordine e via dicendo. Qualcosa di simile a un gioco, ma con molte meno regole, e che potrebbe aiutare con la conversazione come un bicchiere di spumante, è una serie di domande personali diventata celebre come “questionario di Proust” e di recente ripubblicata in un piccolo libro-quaderno della Compagnia editoriale Aliberti.

Il questionario di Proust è fatto di circa una trentina di domande e non è stato scritto da Marcel Proust, lo scrittore francese autore di Alla ricerca del tempo perduto. In origine, prima di ottenere il nome con cui è noto oggi, era una specie di gioco di società intellettuale praticato nelle famiglie e nei salotti britannici: nell’Ottocento si era diffusa l’abitudine di intrattenersi a vicenda facendo domande su ricordi e gusti personali, che offrivano la possibilità di mostrarsi brillanti, arguti e sagaci. Per fare solo alcuni esempi, tra le domande del questionario in una delle sue varie versioni, quella usata dalla rivista Vanity Fair per intervistare persone famose, ci sono:

1. Qual è la tua idea di felicità perfetta?

8. Qual è la virtù più sopravvalutata secondo te?

14. Di quali parole o frasi abusi?

33. Qual è il tuo più grande rimpianto?

Proust rispose per la prima volta alle domande del questionario, nella versione contenuta in un librino intitolato An Album to Record Thoughts, “Un album per annotare pensieri”, nel 1887; aveva 15 anni ed era stato invitato a farlo dall’amica Antoinette Faure. Ci sono arrivate tre diverse versioni delle sue risposte: due del 1887  e una del 1893, quando Proust aveva 22 anni. La ragione per cui oggi il questionario è noto appunto come “questionario di Proust” è che nel 1924, due anni dopo la morte dello scrittore, le sue risposte con le corrispondenti domande furono pubblicate con questo titolo. Per fare un esempio:

(Il Post)

L’edizione della Compagnia editoriale Aliberti raccoglie tutti e tre i set di risposte di Proust con le loro domande (che variano un po’) e offre uno spazio libero ai lettori per completare il libro-quaderno con le proprie o con quelle dei propri amici e parenti, anche durante un ritrovo natalizio. Nel libro c’è pure una prefazione di Eleonora Marangoni, scrittrice e autrice del saggio Proust. I colori del tempo, che aiuta a dare un contesto al questionario.

Il questionario di Proust è un regalo che può andare bene per chi ha letto e amato Alla ricerca del tempo perduto, per chi si fa un cruccio di non esserci mai riuscito e anche per chi non ha alcuna intenzione di farlo ma potrebbe comunque divertirsi a sfidare le arguzie dello scrittore francese nel rispondere alle domande. È uno di quei regali che si definiscono “pensierini” – il prezzo di copertina è di 10 euro – ma che appunto può servire per intrattenere per un po’ di tempo un bel gruppo di persone, o anche una coppia che sta imparando a conoscersi.

Prese singolarmente, soprattutto se non lo si conosce un po’, le risposte di Proust non sono particolarmente significative, mentre potrebbero esserlo quelle di qualcuno a cui si vuole bene. Volendo le domande si possono anche trovare online, in diverse versioni. In alternativa ci sono le 36 domande per innamorarsi, di cui si era parlato qualche anno fa per un articolo del New York Times.

Un regalo ben più costoso del Questionario di Proust è Alla ricerca del tempo perduto, uno dei più grandi romanzi di sempre. Si trova in un unico volume o in sette: per maneggevolezza, suggeriamo di evitare le 2.088 pagine dell’edizione Baobab di Mondadori (32 euro), sebbene abbia il vantaggio di essere stata tradotta da un unico autore, il poeta Giovanni Raboni, e abbia un prezzo più contenuto. Sono molto più comodi i sette volumi nella collana Oscar Mondadori (76 euro tutti insieme, un po’ meno se si comprano su Amazon), nella stessa traduzione, che sono questi: Dalla parte di Swann, All’ombra delle fanciulle in fioreLa parte di GuermantesSodoma e Gomorra, La prigioniera, Albertine scomparsa e Il tempo ritrovato. Potrebbero essere un bel regalo per qualcuno che ha solo bisogno di un po’ di incoraggiamento.

– Leggi anche: Come leggere “Alla ricerca del tempo perduto”

– Ne vuoi ancora?
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Disclaimer: con alcuni dei siti linkati nella sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google. Se invece volete saperne di più di questi link, qui c’è una spiegazione lunga.