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  • Martedì 6 dicembre 2022

Cosa è successo al Post, intanto

Raccontiamo un po' di cose che sono cambiate, in meglio, per ricambiare fiducia e sostegno di tutti

(Spencer Platt/Getty Images)
(Spencer Platt/Getty Images)
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Si sta concludendo un anno ancora di grandi crescite, di investimenti e di novità per il Post, i suoi abbonati e i suoi lettori. Per i più assidui di loro molte di queste scelte sono state visibili, ma proviamo a metterle in fila per tutti, anche per ricambiare chi sostiene il Post con le informazioni su come stiamo usando la sua fiducia e partecipazione.

Il Post sta diventando sempre di più un giornale che produce giornalismo originale e investe in reporting e raccolta di dati e informazioni per spiegare la realtà, raccontare storie e spiegare le notizie. È una direzione su cui abbiamo annunciato di volerci muovere già da alcuni anni e su cui sono stati fatti grossi progressi e investimenti, permessi dal sostegno delle abbonate e degli abbonati al Post. Continuiamo a pensare che la priorità di un giornale affidabile sia informare più persone possibile di più cose possibile in ogni modo utile, e non abbiamo ambizioni o competizioni di originalità: il Post continua a essere il posto dove trovare riferita ed elaborata affidabilmente un’inchiesta o una riflessione fatta da un altro giornale, o da qualunque fonte, insieme a quelle prodotte invece con maggior impegno e ricerca da parte del Post stesso. Restiamo deejay anche diventando musicisti. Ma ci sono molti ambiti, luoghi, storie che hanno bisogno di essere illuminati e raccontati meglio, e oggi il Post riesce a farlo con le proprie persone, con i propri criteri e strumenti, quando servono.

Dato lo straordinario consenso ricevuto fin dalle prime produzioni, il Post sta diventando sempre più una piattaforma di podcast. L’offerta è diventata molto ricca e ancora crescerà, abbiamo potuto investirci rispondendo alle richieste, e oggi il contenuto giornalistico in audio è diventato una parte integrante e robusta della produzione giornalistica del Post, e curato con sapienza da persone dedicate. Anche questo è un lavoro più impegnativo e costoso, che non ha ritorni economici pubblicitari, ma gli abbonati del Post ci permettono di fare cose che riteniamo di valore e coerenti col progetto di informazione e di qualità a cui lavoriamo tutti assieme da quasi tredici anni.

Venendo alla pubblicità, che è una fonte di ricavo tuttora preziosa, l’essere completata e superata dal sostegno degli abbonamenti ci ha permesso di essere più selettivi e rigorosi anche rispetto alla qualità delle inserzioni e alla trasparenza dei messaggi. È un cambiamento che si vede meno, perché fatto di sottrazioni e non di aggiunte: ma grazie a chi si abbona al Post possiamo scegliere di rinunciare ad alcuni investimenti pubblicitari – senza essere ingenui sulla natura “promozionale” di ogni pubblicità – di prodotti o aziende sui cui messaggi o produzioni preferiamo essere prudenti. E di rendere nel contempo il Post un luogo più ospitale e qualificato per gli stessi inserzionisti, che sanno di trovarci lettori attenti e interessati e un contesto di qualità e ben sorvegliato.

Abbiamo esteso la presenza del Post, delle sue idee sull’informazione, sulla condivisione del progetto, sulla ricerca di costruire assieme cose migliori, in altri ambiti intorno a quello originario e primario del sito di news. Continuiamo a far crescere gli incontri e gli eventi pubblici in calendario, dal 2023 raddoppieremo e regolarizzeremo la pubblicazione della rivista Cose spiegate bene che diventerà trimestrale, stiamo progettando una maggior continuità delle lezioni e degli incontri online, partiti all’inizio della pandemia per fare di necessità virtù e che hanno raccolto grandi adesioni: portandoci a coinvolgere ospiti esterni e a muoverci su terreni nuovi di racconto delle cose. E abbiamo dedicato ulteriore impegno a far circolare l’idea di informazione del Post e le sue notizie sui social network e negli altri spazi online in cui possono raggiungere più persone.

Abbiamo potuto rendere più efficiente una macchina che fa andare il Post che, ora possiamo dirvelo, era tenuta insieme abbastanza con lo spago e miracolosamente ancora due anni fa. C’è ancora molto da perfezionare, ma sia l’esperienza degli utenti del Post che la qualità del lavoro della redazione sono oggi migliori grazie al fatto che tutta una serie di impegni di progettazione ed esecuzione tecnologica, e di gestione delle attività, sono state affidate a persone competenti e di iniziativa, liberando le spalle dei giornalisti, pur in una condivisione sempre molto proficua di tutte le parti.

Insieme a questi miglioramenti dell’esperienza di chi usa il Post (non ci farete caso, ma noi sì: il Post si “rompe” assai meno spesso di un tempo, i caricamenti sono più veloci, le cose funzionano meglio), arricchiti da un completamento recente delle funzioni dell’app, abbiamo investito sul mantenere la qualità del rapporto con abbonate e abbonati, che se lo meritano: la grossa crescita dei numeri degli abbonamenti, ma anche dei servizi offerti, ha reso più impegnativa la storica e riconosciuta relazione quasi personale che il Post ha creato da subito con i suoi lettori più “complici” – come li abbiamo sempre chiamati -, ma abbiamo lavorato per conservarla, per conservare la soddisfazione e il senso di partecipazione di chi sostiene il Post, con persone dedicate e con scelte di trasparenza, comunicazione chiara e rispetto (siamo il giornale di cui è più facile cancellare l’abbonamento, manteniamo due quote di contributo chiaro e semplificato per tutti gli abbonati, senza supersconti o svendite ma anche senza aumenti).

Infine, cerchiamo da tredici anni di rendere più motivato, più facile e più convinto il lavoro delle persone che fanno il Post: perché è giusto così, potremmo dire, ma anche perché abbiamo visto che funziona. Se il Post è arrivato fin qui nel suo progetto di contribuire – nel suo piccolo – a informare meglio, a migliorare la comunità e il paese a cui appartiene e il funzionamento della sua democrazia, è per la partecipazione di tantissime persone: quelle che hanno condiviso il progetto abbonandosi, insieme a quelle che lavorano ogni giorno a tenere insieme questa comunità fluida, desiderosa ogni giorno di diventare più grande del giorno prima, e di darsi motivo di ottimismo in tempi complicati. Continuiamo così, e meglio di così.

Tag: Il Post