L’esercito della Colombia dice che almeno sei soldati sono morti durante gli scontri con i combattenti delle FARC che hanno rifiutato l’accordo di pace del 2016
L’esercito della Colombia ha fatto sapere che almeno sei soldati sono morti durante gli scontri con i combattenti dissidenti delle FARC, le Forze Armate Rivoluzionarie che per decenni hanno combattuto contro il governo.
L’esercito dice di essere stato attaccato in una zona rurale nel dipartimento di Cauca, nella parte sud-occidentale del paese. Il presidente della Colombia Gustavo Petro ha detto che i soldati uccisi nell’attacco avevano tra i 18 e i 20 anni.
Il governo colombiano e le FARC avevano annunciato di aver trovato un accordo di pace nel 2016, per porre fine a oltre cinquant’anni di conflitti. Alcuni membri del gruppo hanno però respinto l’accordo continuando a combattere le forze governative. Secondo il think tank Indepaz, che si occupa in particolare di temi legati ai conflitti armati nel paese, ha calcolato che i combattenti resistenti, che si sono poi divisi in varie fazioni, sono in totale circa 5.200.
Durante la campagna elettorale per le presidenziali, Gustavo Petro, che è un ex guerrigliero del Movimento 19 aprile (M-19), un gruppo rivoluzionario armato attivo in Colombia soprattutto tra gli anni Settanta e Ottanta, aveva detto che si sarebbe impegnato per raggiungere altri accordi di pace con i gruppi armati ancora attivi nel paese. Una volta eletto, lui e i suoi collaboratori hanno effettivamente incontrato i leader delle due principali fazioni dissidenti delle FARC con l’obiettivo di avviare dei colloqui di pace. Lo scorso settembre una di queste fazioni, Frente Primero, aveva dichiarato che avrebbe ridotto gli attacchi contro le forze governative per lavorare a favore della pace. Secondo l’esercito colombiano il responsabile dell’ultimo attacco sarebbe proprio il Frente Primero.