Due società della Trump Organization sono state condannate per frode fiscale e falsificazione di documenti aziendali
Una giuria di New York ha condannato due società della Trump Organization, la principale azienda dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, per frode fiscale e falsificazione di documenti aziendali. Come scrive la CNN, la Trump Corporation e la Trump Payroll Corporation sono state giudicate colpevoli di tutte e nove le accuse di cui erano chiamate a rispondere.
La Trump Organization era stata incriminata l’anno scorso per aver messo a punto un sistema che secondo l’accusa aveva permesso ai suoi dirigenti di evadere le tasse nei 15 anni precedenti. In particolare, la società aveva compensato diversi funzionari attraverso beni o servizi accessori che si aggiungevano alle somme in denaro pagate come stipendio (i “fringe benefit”), bonus che poi non erano stati dichiarati al fisco. In agosto, nell’ambito dello stesso processo, Allen Weisselberg, il principale responsabile finanziario della Trump Organization, si era dichiarato colpevole di 15 accuse, tra cui furto aggravato, frode fiscale e falsificazione di documenti aziendali: era stato condannato a cinque mesi di carcere e al pagamento di una multa pari a circa 2 milioni di dollari.
Il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg, commentando la sentenza, ha detto che «per la prima volta nella nostra storia, una giuria ha condannato la società di un ex presidente». La sentenza dovrebbe essere pronunciata il prossimo 13 gennaio: la società rischia una multa fino a 1,6 milioni di dollari.
Le accuse, pur non riguardando direttamente né Trump né la sua famiglia, potrebbero avere pesanti conseguenze sui rapporti della Trump Organization con banche e istituti di credito, ma soprattutto sulla reputazione politica di Trump che qualche settimana fa aveva annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2024. Trump ha definito il procedimento contro la Trump Organization una «caccia alle streghe» portata avanti dai suoi avversari politici.
L’ex presidente è attualmente coinvolto in una ventina di procedimenti giudiziari che riguardano vari reati, tra cui violenza sessuale, diffamazione e interferenze elettorali durante le elezioni presidenziali del 2020.
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