Le cose che fece costruire Oscar Niemeyer

Fu tra gli architetti più celebrati della storia, progettò un'intera capitale e la sede di Mondadori, tra le altre cose

(EPA/MARCELO SAYAO)
(EPA/MARCELO SAYAO)

Oscar Niemeyer morì dieci anni fa, a 104 anni. All’epoca era considerato «uno degli ultimi veri modernisti», la cui reinterpretazione del Movimento Moderno ispirò un’intera generazione di architetti e architette. Niemeyer era particolarmente venerato nel suo paese di origine, il Brasile, dove contribuì tra le altre cose alla costruzione di un’intera città, la capitale Brasilia. Ma nel corso della sua lunga carriera si guadagnò un riconoscimento globale, e oggi viene ricordato non solo per le molte costruzioni che progettò in Brasile, ma anche fuori: una su tutte la sede delle Nazioni Unite a New York, a cui lavorò insieme a un’équipe di cui facevano parte anche Wallace K. Harrison e Le Corbusier.

Fu proprio il suo lavoro in quel progetto che rese Niemeyer celebre a livello internazionale, all’inizio degli anni Cinquanta, anche se si era già fatto conoscere per alcuni importanti lavori negli anni Trenta: in particolare, nel 1939 disegnò il padiglione brasiliano alla Fiera Internazionale di New York, attirando l’attenzione del sindaco Fiorello La Guardia che lo premiò con le chiavi della città.

Il periodo più importante nella vita e nella carriera di Niemeyer iniziò a metà degli anni Cinquanta. Nel 1956 Juscelino Kubitschek venne eletto presidente del Brasile. Niemeyer lo aveva conosciuto anni prima, per alcuni lavori che Kubitschek gli aveva commissionato da sindaco di Belo Horizonte. Diventato presidente, lo richiamò per il progetto di una nuova capitale, Brasilia, affidandogli l’organizzazione del concorso per costruirla. La pianta della città fu disegnata dall’architetto Lucio Costa, peraltro vecchio maestro di Niemeyer, mentre Niemeyer progettò gli edifici principali. Brasilia fu progettata, costruita e inaugurata in quattro anni.

Negli anni Sessanta ci fu un colpo di stato che portò i militari al potere in Brasile e diede inizio a una dittatura che durò fino al 1985. In quegli anni Niemeyer, che era di simpatie comuniste, preferì trasferirsi in Europa, a Parigi. Nel 1988 vinse il Pritzker Prize, il più prestigioso riconoscimento internazionale per l’architettura, dopodiché tornò in Brasile. Da allora continuò a lavorare fino a tarda età. Tra i suoi lavori più celebri ci sono il Museo di arte contemporanea di Niteroi (la città che fronteggia Rio de Janeiro sulla baia di Guanabara), la sede di Mondadori a Segrate, vicino a Milano, e la cosiddetta “Sfera Niemeyer” a Lipsia, in Germania, inaugurata nel 2020.