Elly Schlein si è candidata a segretaria del PD
Dopo settimane di voci, ora è ufficiale: la deputata 37enne avrà come avversario principale il suo ex capo, Stefano Bonaccini
La deputata Elly Schlein si è candidata ufficialmente a segretaria del PD, dopo settimane di voci su una sua possibile candidatura alle primarie del partito, che si terranno nei primi mesi del 2023.
Schlein si è candidata durante un evento a Roma con un lungo comizio in cui ha sostenuto che il partito deve ritrovare una identità «chiara, comprensibile e coerente», da partito «di sinistra». Schlein è la terza persona a candidarsi ufficialmente a guidare il PD dopo che il segretario uscente, Enrico Letta, aveva annunciato di non volersi ricandidare dopo la sconfitta alle elezioni politiche del 25 settembre. Le altre due sono l’ex ministra Paola De Micheli e soprattutto il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
Nel suo discorso Schlein ha chiesto un «rinnovamento a tutti i livelli» nel partito, sia nella dirigenza sia nelle priorità: Schlein propone in sostanza che il partito si sposti più a sinistra rispetto agli ultimi anni, sia più ecologista e femminista, che si occupi di lavoro precario, e sia a favore della «progressività fiscale, del diritto alla casa, della scuola pubblica». E che cerchi di capire «come cambiare il modello di sviluppo neoliberista che si è rivelato insostenibile per le persone e per il pianeta». Alla fine del suo discorso, proprio quando Schlein ha esplicitato la sua intenzione di candidarsi, fra il pubblico è partito un coro della celebre canzone partigiana “Bella Ciao”, a cui si è unita anche Schlein.
Schlein ha 37 anni, è stata europarlamentare dal 2014 al 2019 e dal 2020 e fino a poche settimane fa era vicepresidente dell’Emilia-Romagna, una delle regioni più popolose governate dal centrosinistra. Schlein non fa parte del PD da alcuni anni – si iscriverà appositamente per partecipare alle primarie – ma nell’ultimo periodo si era parlato con una certa insistenza di una sua candidatura alla segreteria del partito: è nota e apprezzata da tempo dagli elettori del centrosinistra per le sue posizioni nettamente progressiste sui migranti e la parità di genere, per esempio, e più di recente è riuscita anche ad ottenere alcuni appoggi nel partito. Il segretario uscente Enrico Letta la sostiene piuttosto apertamente, e dalle cronache politiche delle ultime settimane sembra che anche uno dei più influenti e potenti capicorrente del partito, Dario Franceschini, appoggerà la sua candidatura a segretaria.
Dentro e fuori dal partito diverse persone la ritengono la figura ideale per una fase di ricostruzione, anche perché ha un profilo diversissimo da tutti gli attuali dirigenti e volti noti del partito, responsabili dei risultati deludenti degli ultimi anni.
Il suo principale avversario sarà Bonaccini, che fino a qualche settimana fa era il suo capo. Bonaccini sta raccogliendo diversi consensi fra gli amministratori locali del PD ma non ha ancora ottenuto l’appoggio di nessuna delle correnti più forti, e anzi ha detto di aver deciso di candidarsi anche per smantellare il sistema delle correnti.
Il congresso del PD è iniziato da poche settimane e proseguirà anche nei primi mesi del 2023: a fine febbraio gli iscritti al partito si esprimeranno sui candidati alla segreteria, e i due candidati più votati verranno poi sottoposti al voto degli elettori del partito nelle elezioni primarie, che si terranno a marzo in una data ancora da decidere.