Gli Stati Uniti sono sempre più vicini a garantire i matrimoni omosessuali a livello federale
Il disegno di legge per farlo è stato approvato in via definitiva anche dal Senato: era il passaggio decisivo e più a rischio
Martedì il Senato degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per garantire a livello federale i matrimoni tra persone dello stesso sesso. L’approvazione definitiva del disegno di legge, considerato storico, è quindi sempre più vicina: ora manca l’ultima lettura alla Camera, che è ancora controllata dai Democratici e aveva già approvato il disegno di legge con un testo simile, e il voto dovrebbe essere praticamente una formalità.
La legge ha l’obiettivo di offrire protezione e garanzie alle coppie dello stesso sesso, il cui diritto di sposarsi al momento è sancito soltanto da una sentenza della Corte Suprema del 2015. Ora che la Corte Suprema è composta in larga maggioranza da giudici conservatori, molti avevano temuto che la sentenza del 2015 avrebbe potuto essere ribaltata, come già successo con il diritto all’aborto. Per questo, il Congresso ha deciso di approvare una legge federale, che impedirebbe alla Corte Suprema di agire.
Nell’iter del disegno di legge l’approvazione al Senato era considerata il passaggio decisivo e più a rischio: per l’approvazione servivano 60 voti e i Democratici ne hanno soltanto 50: serviva quindi il sostegno di almeno un quinto dei Repubblicani. Alla fine il disegno di legge è stato approvato con 61 voti favorevoli – di cui 49 Democratici e 12 Repubblicani – e 36 contrari (un senatore Democratico e due Repubblicani erano assenti). Questo era l’ultimo voto sul disegno di legge (ce n’erano stati altri preliminari), che ora passerà alla Camera.
Il disegno di legge si chiama Respect for Marriage Act e abrogherebbe definitivamente una legge del 1996 che definiva il matrimonio unicamente come un’unione tra uomo e donna, e non obbligava quindi gli stati a riconoscere matrimoni tra due uomini o da due donne.
Nel 2015 negli Stati Uniti i matrimoni omosessuali erano già stati resi di fatto legali in tutto il paese, grazie a una sentenza della Corte Suprema – la Obergefell v. Hodges – che rese incostituzionali tutte le leggi che li vietavano nei singoli stati. La nuova legge serve però a introdurre maggiori tutele nel caso in cui la Corte Suprema dovesse prendere decisioni che ribaltino la sentenza del 2015, come successo con il diritto all’aborto: in quel caso, in assenza di vincoli federali, ogni singolo stato americano potrebbe decidere di adottare la legislazione che preferisce, e in diversi stati questo potrebbe tradursi in un divieto di sposarsi per le coppie di uomini o di donne.
La nuova legge federale non imporrebbe a tutti gli stati di legalizzare i matrimoni omosessuali, ma di riconoscere qualsiasi matrimonio sia stato legalmente celebrato in uno stato del paese, indipendentemente dal sesso e dall’etnia dei coniugi.
Il disegno di legge è stato approvato anche da alcuni senatori Repubblicani particolarmente conservatori, a dimostrazione di come negli Stati Uniti i matrimoni omosessuali siano oggi una questione molto meno divisiva rispetto al passato. Per avere il sostegno dei Repubblicani si sono però resi necessari alcuni compromessi, tra cui la garanzia che le organizzazioni religiose non siano obbligate a celebrare matrimoni omosessuali e che nel caso in cui si rifiutino di farlo non perdano alcuni dei benefici fiscali di cui godono.
È molto probabile che ora il testo verrà approvato definitivamente alla Camera, dove i Democratici avranno ancora la maggioranza fino alla fine dell’anno (quando la perderanno in seguito alle recenti elezioni di metà mandato): il voto potrebbe tenersi già la prossima settimana e il presidente Biden ha già detto di essere intenzionato a firmare il testo di legge «prontamente e con orgoglio» dopo la sua approvazione definitiva.