Il leader degli Oath Keepers è stato giudicato colpevole di cospirazione sediziosa
Insieme a un altro membro della milizia antigovernativa che partecipò all’attacco al Congresso americano del 6 gennaio 2021
Due membri della milizia antigovernativa e di estrema destra Oath Keepers sono stati giudicati colpevoli di cospirazione sediziosa per l’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021 con cui i sostenitori dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump cercarono di fermare la certificazione delle elezioni presidenziali, vinte da Joe Biden.
Tra loro c’è anche Stewart Rhodes, il fondatore del gruppo. Con Rhodes erano a processo anche altri quattro membri della milizia. Tre, Jessica Watkins, Kelly Meggs e Kenneth Harrelson, erano entrati nell’edificio durante l’attacco. Kelly Meggs, come Rhodes, è stato dichiarato colpevole di cospirazione sediziosa e tutti e cinque sono stati giudicati colpevoli di ostruzione a un procedimento ufficiale.
Quello di oggi è stato uno dei più importanti processi nati dall’attacco al Congresso. La “cospirazione sediziosa” è un reato raramente perseguito negli Stati Uniti e viene definito come un complotto tra due o più persone «per rovesciare, abbattere o distruggere con la forza il governo degli Stati Uniti»: l’ultima volta che qualcuno era andato a processo con questa accusa era stato più di dieci anni fa. La pena massima prevista è di vent’anni di carcere.
Già circa un mese dopo l’attacco al Congresso, un’indagine del dipartimento di Giustizia americano aveva scoperto e rivelato come l’assalto al palazzo del Congresso fosse stato per molti dei partecipanti tutt’altro che estemporaneo, e che dietro ci fossero anzi diversi gruppi organizzati come milizie armate, addestrati e coordinati tra loro per commettere atti di violenza. Tra questi c’erano membri degli Oath Keepers, che sono un gruppo composto soprattutto da ex militari e membri delle forze dell’ordine che aveva cominciato a preparare l’attacco fin dai giorni successivi alle presidenziali del 2020. Gli Oath Keepers, che significa “custodi del giuramento“, si chiamano così perché sostengono di essere gli unici a rispettare appieno il giuramento di fedeltà alla Costituzione che tutti i militari e i poliziotti devono fare quando entrano in servizio.
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