La nipote della Guida suprema dell’Iran è stata arrestata per il suo attivismo contro il regime
La settimana scorsa è stato caricato online un video in cui Farideh Moradkhani, una delle nipoti della Guida suprema Ali Khamenei, invitava le persone di tutto il mondo a mettere pressione sui propri governi per «interrompere qualsiasi rapporto con il regime iraniano». Il video ha attirato molte attenzioni perché Khamenei è la più importante figura politica e religiosa dell’Iran e rappresenta la parte più intransigente del regime, quella che non consente espressioni di dissenso e critiche verso la leadership che governa il paese. Nel video, Moradkhani si lamentava del fatto che le attuali sanzioni imposte contro l’Iran non fossero sufficienti e sosteneva che gli iraniani fossero stati lasciati soli nella loro lotta contro un regime che «non è fedele ad alcuno dei principi religiosi che segue e non conosce alcuna legge se non la forza e il mantenimento del potere a qualsiasi costo».
Farideh Moradkhani appartiene a un ramo della famiglia storicamente opposto al regime fondamentalista iraniano ed è nota da tempo per il suo attivismo a favore dei diritti umani. Secondo il fratello Mahmoud, che ha caricato il video, la donna è stata arrestata dalla polizia iraniana; era già stata fermata a gennaio per avere elogiato pubblicamente Farah Diba, la vedova dell’ex scià iraniano Mohammad Reza Pahlavi, deposto con la rivoluzione che nel 1979 trasformò l’Iran in una Repubblica islamica. Secondo HRANA, l’agenzia di stampa gestita dagli attivisti per i diritti umani in Iran, dall’inizio delle proteste antigovernative cominciate a settembre sono state arrestate oltre 18 mila persone, mentre i morti sarebbero almeno 450.