Andare in Sardegna in aereo è sempre più complicato e costoso
I voli sono pochi e a prezzi proibitivi, per questo molte persone rinunceranno a tornare a casa per le feste
Moltissime persone di origine sarda che avrebbero voluto prenotare un volo per tornare a casa durante le feste natalizie sono state costrette a rinunciare: i voli per la Sardegna sono pochissimi e i prezzi dei biglietti sono molto alti. La situazione non è molto diversa per i sardi che vorrebbero raggiungere l’Italia continentale. Il sistema di agevolazioni della cosiddetta “continuità territoriale” dovrebbe garantire prezzi convenienti per chi abita sull’isola, ma anche in questo caso i posti non bastano a soddisfare l’alta domanda. Di fatto, la Sardegna è molto meno collegata all’Italia rispetto al passato: è un problema sentito perché condiziona la vita di migliaia di persone per cui l’unica alternativa è trascorrere le feste lontano dalla famiglia.
Nelle ultime settimane molti giornali sardi hanno pubblicato le testimonianze di persone che avevano cercato invano voli a prezzi accessibili. Molte lamentele sono state pubblicate anche sui social network. Già ora, un mese prima del Natale, i prezzi proposti dai siti delle compagnie aeree sono elevati: 600 euro per un volo di andata e ritorno da Linate a Cagliari con Volotea, 680 euro da Fiumicino. Il collegamento tra Bergamo e Cagliari costa oltre 100 euro, solo per l’andata. Da Bologna, invece, un volo per Cagliari il 23 dicembre costa oltre 250 euro, a cui vanno aggiunti i costi extra per servizi e bagagli. Nei prossimi giorni i prezzi potrebbero aumentare.
Il giornale La Nuova Sardegna ha confrontato i prezzi dei collegamenti per la Sardegna e alcuni voli intercontinentali: ITA Airways, la compagnia che ha sostituito Alitalia, propone un volo tra Alghero e Linate a 339 euro, 42 euro in meno rispetto a un volo tra Roma e New York, con la differenza che il primo dura poco più di un’ora mentre per raggiungere gli Stati Uniti ne servono circa dieci. L’alternativa è raggiungere la Sardegna in nave, ma il viaggio da Genova, Livorno o Civitavecchia dura dalle 9 alle 10 ore e il biglietto per una sola persona, senz’auto, costa circa 50 euro.
Francesca Ghirra, deputata dell’alleanza Verdi-Sinistra, ha diffuso alcuni dati in un’interrogazione al ministro dei Trasporti Matteo Salvini. ITA Airways e Volotea, ha detto Ghirra, hanno «progressivamente ridotto la frequenza delle tratte, aumentando al contempo le tariffe per i non residenti fino a imporre il pagamento di 400 euro per un viaggio di sola andata Cagliari-Milano. I collegamenti giornalieri da Cagliari a Linate sono passati da 6 a 4 e quelli per Roma da 7 a 6. Nello scalo di Olbia sono previsti 3 collegamenti verso Roma e solo 2 verso Milano».
La diminuzione dei voli giornalieri rende molto meno efficace la cosiddetta continuità territoriale, operativa dal 2000. In poche parole, la continuità territoriale è l’insieme degli strumenti legislativi con cui lo Stato aiuta le compagnie aeree affinché certe categorie di viaggiatori abbiano tariffe agevolate per i loro viaggi da e per un territorio. Le tariffe agevolate sono possibili grazie a soldi pubblici assegnati tramite appalto a una o più compagnie aeree. La Sardegna ha tre aeroporti principali: Cagliari, Alghero e Olbia. La continuità territoriale riguarda i voli che collegano questi tre aeroporti con Roma Fiumicino e Milano Linate.
La continuità territoriale garantisce tariffe agevolate: 39 euro per i collegamenti con Roma Fiumicino e 47 euro, sempre escluse le tasse, per quelli con Milano Linate. Sono tariffe dedicate esclusivamente alle persone che abitano in Sardegna, alle persone con disabilità di qualsiasi nazionalità o residenza, agli studenti universitari fino a 27 anni, ai giovani da 2 a 21 anni, agli anziani con più di 70 anni, anche in questo caso di qualsiasi nazionalità o residenza.
Il prezzo calmierato è calcolato in modo semplice: è il costo effettivo di un’ora di volo a cui viene aggiunto un utile di impresa tra il 4 e il 6 per cento. Alle compagnie spettano anche compensazioni annue garantite dalla Regione, fino a quest’anno di 46 milioni di euro. Dal 2012 e fino al 2021 i prezzi erano calmierati anche per le persone non residenti attraverso la cosiddetta “tariffa unica”, poi rimossa con il bando del 2021. «Rispetto alla continuità territoriale in vigore tra il 2013 e il 2020 c’è stata una riduzione delle frequenze del 44% e il numero dei posti giornalieri a disposizione è diminuito del 27%», ha detto Ghirra. «L’attuale situazione è davvero intollerabile».
Lo scorso anno il bando per la continuità territoriale fu vinto dalla compagnia low cost Volotea grazie a un ribasso del 50% sulle compensazioni. ITA Airways, esclusa, fece ricorso al tribunale amministrativo della Sardegna (TAR), perdendolo. Il 22 marzo scorso Volotea, in scadenza di contratto, annunciò di voler garantire la continuità territoriale senza alcuna compensazione, recuperando però i soldi grazie a significativi aumenti dei prezzi dei biglietti per i non residenti. A quel punto anche ITA Airways propose di garantire il servizio senza compensazioni e trovò un accordo con Volotea per spartirsi le rotte di collegamento fino al 14 maggio 2023, ma alla fine dell’estate entrambe le compagnie hanno comunicato alla Regione Sardegna la rescissione anticipata del contratto. In una nota, Volotea ha confermato la rescissione «a fronte dell’aumento dell’inflazione e dell’attuale costo del carburante».
Alla fine di ottobre la Regione ha pubblicato il nuovo bando di continuità territoriale che prevede compensazioni per 52 milioni di euro, 6 in più rispetto al bando precedente. Al momento sembra che nessuna compagnia aerea si sia fatta avanti: c’è tempo fino al 27 dicembre, quando scadrà il bando. Il risultato è che al momento ITA Airways e Volotea hanno programmato voli verso la Sardegna soltanto fino a quando scadrà l’obbligo di mantenimento del servizio fissato dalla legge: sui siti di entrambe le compagnie non è possibile prenotare voli per la Sardegna a partire dalla metà di febbraio.