La posizione di Lucio Malan sull’omosessualità
Per spiegarla il capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato ha citato la Bibbia, che parla di «abominio»
In un’intervista data a Un Giorno da Pecora (Rai Radio1) Lucio Malan, oggi capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, ha spiegato i motivi per cui aveva deciso di lasciare Forza Italia e unirsi al partito di Giorgia Meloni. Malan ha detto che una delle ragioni era stato l’appoggio di Forza Italia al governo Draghi, il quale aveva sostenuto il disegno di legge Zan contro l’omotransfobia e altre discriminazioni. Il ddl Zan era stato approvato alla Camera e poi, dopo mesi di scontri e discussioni, nell’ottobre del 2021 era stato affossato al Senato dai partiti della destra e da un certo numero di “franchi tiratori”.
Durante l’intervista, a Malan è stato fatto notare che la chiesa valdese, di cui lui fa parte, è favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Malan ha precisato che non c’è «il dovere di obbedienza» e che «la chiesa evangelica valdese è fondata sulla Bibbia e non sulla gerarchia» aggiungendo che nella Bibbia ci sono parole molto esplicite sulle persone omosessuali. Quando gli è stato chiesto se nella Bibbia ci fosse scritto che i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono vietati, lui ha risposto:
«C’è scritto di peggio, se vogliamo, e in modo anche più esplicito. Non sui matrimoni ovviamente, che nessuno ha mai pensato che potessero esserci duemila anni fa. C’è scritto che l’omosessualità è un abominio e una serie di altre cose, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento».
Nella Bibbia l’omosessualità viene menzionata più volte, e anche se non vi è consenso su come esattamente debbano essere interpretati questi passi, degli atti omosessuali, così come di tutte le pratiche che avvengono fuori dal matrimonio, viene dato un giudizio negativo. Il Catechismo della Chiesa cattolica (cioè l’esposizione ufficiale della catechesi della Chiesa cattolica in una grande sintesi di tutta la sua dottrina) dice che «appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni (Genesi 19:1-29; Lettera ai Romani 1:24-27; Prima lettera ai Corinzi 6:9-10; Prima lettera a Timoteo 1:10), la tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati”».
Nel Libro del Levitico dove vengono elencate tutte le forme vietate di rapporti sessuali si dice: «Non devi giacere con un maschio come fai con una donna: è un abominio». E ancora: «Se un uomo giace con un maschio come fa con una donna, hanno commesso tutti e due un abominio: saranno messi a morte entrambi. Il loro sangue ricadrà su di loro». E nel Nuovo Testamento, nella Lettera ai Romani, Paolo parla di donne che «hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura» e di uomini che abbandonano «il rapporto naturale con la donna (…) commettendo atti ignominiosi uomini con uomini».
Secondo l’interpretazione tradizionale e letterale, che molte e molti hanno superato, sia l’Antico che il Nuovo Testamento sono concordi nel rifiutare le relazioni tra persone dello stesso sesso.