Bolsonaro ha infine contestato il risultato delle elezioni presidenziali brasiliane
Come si era temuto prima del voto: ha parlato di malfunzionamenti del voto elettronico, ora a decidere sarà un tribunale
Martedì l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che il mese scorso aveva perso le elezioni contro il candidato di sinistra Luiz Inácio Lula da Silva, ha contestato il risultato del voto e chiesto alle autorità elettorali l’annullamento della maggior parte delle preferenze espresse con la votazione elettronica al ballottaggio del 30 ottobre. Bolsonaro sostiene che un bug nei software delle macchine usate per il voto (cioè un malfunzionamento nel sistema) abbia reso invalidi i voti espressi, senza però dare spiegazioni più precise su come il bug abbia potuto effettivamente distorcere il risultato delle elezioni.
La contestazione di Bolsonaro ha attirato parecchie attenzioni, perché prima delle elezioni si era parlato molto della possibilità che l’ormai ex presidente non volesse accettare in alcun modo una sua eventuale sconfitta, preparando il terreno per accuse di brogli. Dopo la diffusione del risultato del ballottaggio, Bolsonaro non aveva fatto commenti per oltre due giorni, alimentando i timori che potesse aizzare una rivolta come quella di fatto appoggiata dall’ex presidente statunitense Donald Trump durante l’attacco al Congresso americano del 6 gennaio 2021.
Secondo Bolsonaro e il suo partito, nella maggior parte delle macchine usate per il voto elettronico mancavano i codici identificativi. Il problema riguarderebbe tutte le macchine prodotte prima del 2020: circa 280mila dispositivi e il 59 per cento di quelli usati per il voto del ballottaggio. Annullare tutti i voti espressi con queste macchine, sostiene il reclamo, porterebbe a una vittoria di Bolsonaro con il 51 per cento dei voti.
Bolsonaro non ha spiegato come la mancanza dei codici identificativi avrebbe dovuto influire sulla validità del voto, limitandosi a definirla una «non conformità irreparabile causata da un malfunzionamento» per poi chiedere alle autorità elettorali di procedere ad annullare tutti i voti espressi con quei dispositivi.
Nella sua contestazione, Bolsonaro ha fatto riferimento alla sola votazione del ballottaggio, quella in cui aveva perso, anziché a entrambe le votazioni: ha escluso quindi quella del primo turno, il 2 ottobre, in cui erano state usate le stesse macchine ma in cui lui aveva ottenuto un buon risultato, con più voti di quelli che avevano previsto i sondaggi. Questa impostazione è stata però contestata dal presidente della Corte suprema elettorale brasiliana, Alexandre de Moraes, che ha dato a Bolsonaro 24 ore di tempo per inviare un rapporto aggiornato con entrambi i turni delle votazioni.
Secondo l’analista politico brasiliano Creomar de Souza, la risposta di de Moraes lascia supporre che il ricorso di Bolsonaro verrà respinto.
Sembra che la mancanza dei codici identificativi nelle macchine per il voto elettronico sia diventato noto solo ora, ma diversi esperti informatici sentiti da Associated Press ritengono che non possa aver distorto il risultato delle elezioni. Le macchine in questione hanno uno schermo e alcuni tasti e funzionano grossomodo così: a ogni candidato alle elezioni è assegnato un numero, e ogni elettore digita nella macchina il numero del candidato che ha scelto di votare. La macchina invia poi il totale dei voti espressi sul dispositivo agli uffici competenti, che conteggiano i risultati e annunciano poi il risultato.
Wilson Ruggiero, professore di ingegneria informatica e sistemi digitali alla Scuola Politecnica dell’Università di San Paolo, in Brasile, ha spiegato che i codici identificativi non sono l’unico mezzo per distinguere le singole macchine: lo si può fare anche con la città o il distretto elettorale. Diego Aranha, uno degli esperti che in passato hanno testato la sicurezza del sistema di voto elettronico in Brasile, ha aggiunto che ciò che garantisce la correttezza del voto è la firma digitale associata a ogni singola macchina, e che i codici identificativi vengono comunque stampati nel documento finale inviato dal dispositivo agli uffici competenti.