In Indonesia si cerca tra le macerie
Il terremoto di lunedì ha causato centinaia di morti e almeno mille feriti, i soccorritori sono ancora al lavoro per cercare i dispersi
Centinaia di soccorritori sono al lavoro sull’isola di Giava, la più sviluppata e popolosa dell’Indonesia, dove lunedì un forte terremoto di magnitudo 5.6 ha causato la morte di centinaia di persone e il ferimento di almeno mille, con ingenti danni a edifici e infrastrutture. Il terremoto ha avuto il proprio epicentro nell’area di Cianjur nella provincia di Giava Occidentale, ma è stato avvertito anche nella capitale indonesiana di Giacarta, a un centinaio di chilometri di distanza.
Non è ancora chiaro quante persone siano morte a causa del terremoto. Secondo l’Agenzia nazionale di gestione delle emergenze (BNPB) i morti sono almeno 268. Secondo BNPB oltre mille persone sono state ferite dai crolli e altre 58mila hanno dovuto cercare riparo altrove, lasciando le proprie case perché fortemente danneggiate o pericolanti.
Nelle prime ore dopo il terremoto, che si è verificato alle 13:21 di lunedì (le 7:21 in Italia), decine di persone erano state trasportate d’urgenza nel principale ospedale della zona. Il grande afflusso di pazienti e un blackout nella struttura avevano reso necessario l’allestimento di un’area di soccorso all’esterno dell’ospedale. La confusione nella prima fase dei soccorsi aveva reso più difficile il calcolo delle persone ferite o morte in seguito ai crolli.
Secondo le autorità locali potrebbero essere necessari fino a tre giorni prima di ripristinare le forniture di corrente elettrica. Il terremoto ha danneggiato anche alcune infrastrutture per le telecomunicazioni, complicando le comunicazioni sia da rete fissa sia da rete mobile.
Nelle ultime ore le attività dei soccorritori si sono concentrate tra la macerie degli edifici crollati, alla ricerca di eventuali persone sopravvissute e rimaste intrappolate. La città di Cianjur comprende oltre 175mila abitanti, ma il terremoto ha causato danni anche nelle zone rurali vicine, più difficili da raggiungere e da gestire per i soccorsi. In molte aree manca la corrente elettrica e le scosse, di minore intensità, che si sono verificate lunedì pomeriggio hanno in alcuni casi peggiorato la situazione causando nuovi danni.
L’Indonesia ha 270 milioni di abitanti e si trova in un’area altamente sismica: proprio per questo ha una lunga storia di eruzioni vulcaniche e terremoti.
Nel settembre del 2018, un terremoto di magnitudo 7.5 (quindi molto più intenso di quello di ieri) causò la morte di almeno 4mila persone. Nel dicembre del 2004, un terremoto di magnitudo 9.1 al largo dell’isola di Sumatra nell’Indonesia occidentale causò la formazione di un grande tsunami che ebbe conseguenze disastrose lungo le coste di almeno 14 paesi sull’oceano Indiano: morirono più di 200mila persone, tra queste almeno la metà erano in Indonesia.