Gli Stati Uniti sono a due passaggi dal garantire i matrimoni gay a livello federale
Grazie a una legge approvata dal Senato, che era stata presentata dopo la discussa sentenza della Corte Suprema sull'aborto
Mercoledì il Senato degli Stati Uniti ha votato a favore di un disegno di legge che proteggerà a livello federale i matrimoni tra persone dello stesso sesso, e in generale qualsiasi tipo di matrimonio sia stato celebrato legalmente in uno stato del paese. Hanno votato a favore 62 senatori su 100: tutti i 50 Democratici, che avevano sostenuto la legge, ma anche 12 Repubblicani. Per l’approvazione definitiva serviranno ancora alcuni passaggi formali in Senato, poi il disegno di legge dovrà tornare alla Camera, dove però era già stato approvato a luglio con un testo simile, ed essere firmato dal presidente Joe Biden.
Il voto di mercoledì al Senato è considerato decisivo perché era quello più a rischio, dal momento che servivano 60 voti favorevoli e per l’approvazione i Democratici avevano bisogno del sostegno di almeno un quinto dei Repubblicani: alla Camera invece i Democratici avranno ancora la maggioranza fino al 2023 (quando la perderanno in seguito alle recenti elezioni di metà mandato), e verosimilmente non dovrebbero avere problemi ad approvare il testo in tempo.
Negli Stati Uniti i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono già di fatto legali in tutto il paese, a seguito di una sentenza del 2015 della Corte Suprema che rese incostituzionali tutte le leggi che li vietavano nei singoli stati. La nuova legge però servirà per imporre al governo federale di riconoscere qualsiasi matrimonio sia stato legalmente celebrato in uno stato del paese: è insomma una sorta di “copertura legale”, pensata nel caso in cui la Corte Suprema dovesse prendere decisioni che ribaltino la sentenza del 2015.
Si è sentita l’urgenza di una legge del genere soprattutto dopo la sentenza con cui lo scorso giugno la Corte Suprema eliminò il diritto all’aborto a livello federale, restituendo a ogni stato la possibilità di decidere la legislazione che preferisce. La decisione di giugno ha mostrato la fragilità dei diritti garantiti con una sentenza della Corte Suprema, ma senza un’apposita legge alle spalle. Negli Stati Uniti ci sono circa 568mila coppie dello stesso sesso sposate.