Silvio Berlusconi è stato assolto in uno dei processi “Ruby ter” a Roma perché il fatto non sussiste
L’ex primo ministro e senatore Silvio Berlusconi è stato assolto dal tribunale di Roma in uno dei processi “Ruby ter”. Berlusconi era stato accusato di corruzione insieme al cantante Mariano Apicella: secondo l’accusa infatti Apicella aveva ricevuto 157mila euro da Berlusconi in cambio di una sua falsa testimonianza su quanto accaduto durante le feste nella villa di Arcore. Entrambi gli imputati sono stati assolti con la motivazione che «il fatto non sussiste». A ottobre del 2021 Berlusconi era stato assolto dal tribunale di Siena in un altro processo in cui era accusato di aver corrotto il pianista Danilo Mariani.
I processi “Ruby ter”, sulla presunta compravendita di testimonianze fatta da Berlusconi, sono legati a due processi precedenti soprannominati “Ruby” e “Ruby bis”. Nel processo “Ruby” Berlusconi era accusato di avere avuto rapporti sessuali a pagamento con una minorenne, Karima el Mahroug, detta “Ruby”, benché fosse consapevole che era minorenne, e anche di aver chiamato tra il 27 e il 28 maggio del 2010 la questura di Milano abusando del suo ruolo di presidente del Consiglio per indurre il capo di Gabinetto, Pietro Ostuni, ad affidare la ragazza – trattenuta per un sospetto furto – a Nicole Minetti, all’epoca consigliera regionale del PdL in Lombardia e sua amica personale.
Il 24 giugno del 2013 Silvio Berlusconi era stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione per concussione per costrizione, più un anno per prostituzione minorile, e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La seconda Corte d’appello di Milano aveva poi assolto Berlusconi per la concussione «perché il fatto non sussiste», e per induzione alla prostituzione minorile «perché il fatto non costituisce reato» (Berlusconi non era cioè consapevole che la ragazza fosse minorenne). Dopo l’assoluzione in appello, la procura generale di Milano aveva presentato ricorso in Cassazione; la Corte di Cassazione aveva però confermato l’assoluzione nel marzo 2015.
Nel luglio del 2013, sempre in primo grado, per gli stessi fatti di cui era accusato Berlusconi ma nel processo separato “Ruby bis” la quinta sezione penale del tribunale di Milano aveva condannato Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti per induzione e sfruttamento della prostituzione. Mora e Fede erano stati condannati a 7 anni e all’interdizione perpetua dei pubblici uffici, mentre Minetti aveva ricevuto una condanna a 5 anni di reclusione e 5 anni di interdizione.