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  • Mercoledì 16 novembre 2022

I Mondiali di calcio in Qatar, spiegati

Le cose essenziali da sapere sul torneo che inizia questa domenica e finisce poco prima di Natale, ancora senza l'Italia

Il pallone dei Mondiali e, in lontananza, Doha, capitale del Qatar (David Ramos/Getty Images)
Il pallone dei Mondiali e, in lontananza, Doha, capitale del Qatar (David Ramos/Getty Images)
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La 22ª edizione dei Mondiali di calcio maschili inizierà domenica 20 novembre, quando in Italia saranno le 5 del pomeriggio, con la partita inaugurale tra il Qatar, la nazionale ospitante, e l’Ecuador. Da lì in poi ci saranno partite quasi ogni giorno fino a domenica 18 dicembre, data della finale.

Questi Mondiali sono i più strani e controversi nella storia di una manifestazione che la FIFA — l’organo di governo del calcio — organizza dal 1930, e ininterrottamente ogni quattro anni dal 1950. Sono i primi Mondiali in un paese arabo, i primi non giocati in maggio, giugno o luglio, e i primi a iniziare in autunno e a finire a ridosso dell’inverno (nell’emisfero nord). Il Qatar è inoltre il paese ospitante più piccolo nella storia del torneo, e uno dei meno popolati: ha circa 3 milioni di abitanti, molti dei quali stranieri.

Le partecipanti e i gironi
Sono 32 le nazionali partecipanti, così suddivise: 13 europee, 8 americane, 5 asiatiche, 5 africane e 1 oceanica (l’Australia, che però nel calcio conta come Asia). C’è solo una esordiente, il Qatar, qualificata peraltro come nazione ospitante. Per Canada e Galles sarà invece la seconda volta ai Mondiali.

L’Inghilterra al suo arrivo in Qatar (AP Photo/Hassan Ammar)

Non ci sarà l’Italia, e lo sappiamo bene, ma mancheranno anche Turchia, Colombia, Nigeria, Egitto e Cile, che non sono riuscite a qualificarsi. Non ci saranno nemmeno Cina e India, non ancora in grado di competere ad alti livelli nel calcio, e la Russia, squalificata da tutte le competizioni dopo l’invasione dell’Ucraina, altra nazionale che non ci sarà avendo perso gli spareggi europei contro il Galles.

Le partecipanti sono state suddivise in 8 gironi da 4 nazionali ciascuno. Giocheranno l’una contro l’altra una sola volta, e si qualificheranno alla fase a eliminazione diretta le prime due classificate. Le altre due saranno eliminate.

Gruppo A
Qatar, Ecuador, Senegal, Olanda

Gruppo B
Inghilterra, Iran, Stati Uniti, Galles

Gruppo C
Argentina, Arabia Saudita, Messico, Polonia

Gruppo D
Francia, Australia, Danimarca, Tunisia

Gruppo E
Spagna, Costa Rica, Germania, Giappone

Gruppo F
Belgio, Canada, Marocco, Croazia

Gruppo G
Brasile, Serbia, Svizzera, Camerun

Gruppo H
Portogallo, Ghana, Uruguay, Corea del Sud

Date e orari
Il torneo inizia domenica e terminerà con la finale di domenica 18 dicembre. Nella fase a gironi non ci saranno soste. Si giocherà ininterrottamente fino al 2 dicembre e da martedì 22 novembre in poi ci saranno quattro partite al giorno: alle 11, alle 14, alle 17 e alle 20. Le partite della fase a eliminazione diretta si giocheranno alle 16 e alle 20. I giorni di pausa sono stati programmati dagli ottavi di finale in poi, al termine di ciascun turno. Il calendario completo è qui.

Le favorite
Sono cinque le nazionali considerate favorite per la vittoria: Argentina, Brasile, Francia, Spagna e Inghilterra. Tra queste, Argentina e Brasile sono le più quotate, per qualità e costanza nei risultati, mentre negli ultimi tempi Francia, Spagna e Inghilterra hanno mostrato qualche fragilità di troppo. Dietro a queste cinque sembrano essercene al momento almeno altre quattro che nel corso del torneo potrebbero avvicinarsi alle favorite: sono Germania, Olanda, Portogallo e Belgio.

Per l’Argentina è soprattutto l’ultima possibilità di vincere un Mondiale con Lionel Messi, che ha 35 anni, è il capitano e la scorsa estate ha vinto il primo grande torneo internazionale con la sua nazionale, la Coppa America in finale contro il Brasile (al Maracanã di Rio de Janeiro). Quest’ultima si presenta in Qatar con una squadra costruita a sostegno di un grande attacco, formato tra gli altri da Neymar e Vinícius Júnior.

Tifosi locali a sostegno dell’Argentina (AP Photo/Hassan Ammar)

La Francia campione in carica viene ritenuta la squadra più “profonda” in ogni ruolo, ma avrà due assenze pesanti, entrambe a centrocampo: quelle di Paul Pogba e N’Golo Kante. E storicamente è una nazionale che fatica a riconfermarsi. Per il Belgio, invece, questi Mondiali potrebbero essere l’ultima possibilità di vittoria per la cosiddetta generazione d’oro — arrivata all’apice della maturità — di cui fanno parte tra gli altri Romelu Lukaku, Kevin de Bruyne, Eden Hazard e Thibaut Courtois (tutti intorno ai trent’anni).

L’Inghilterra ha costantemente migliorato le sue prestazioni negli ultimi grandi tornei a cui ha partecipato, ma dopo la finale degli Europei persa in casa nel 2021 ha avuto parecchie difficoltà a ritrovarsi: arriva in Qatar senza vincere da sei incontri ufficiali. Ci sono poi Spagna, Germania e Olanda, tre nazionali storicamente competitive ma ancora in fase di ricostruzione, con tanti giovani e altri giocatori meno esperti.

Gli stadi
Le oltre sessanta partite dei Mondiali di calcio in Qatar si giocheranno in otto stadi, tutti molto vicini tra loro: da quello più a Nord (Al-Bayt) a quello più a Sud (Al-Janoub) ci sono meno di 70 chilometri di distanza. Tra questi, la maggior parte degli impianti è concentrata nell’area di Doha, la capitale. Si stima che per organizzare questa edizione dei Mondiali, il Qatar abbia speso l’equivalente di almeno 200 miliardi di euro in infrastrutture, compresi un nuovo aeroporto internazionale e un sistema tutto nuovo di trasporto urbano.

– Leggi anche: I luoghi in cui si giocheranno i Mondiali

Sono particolarmente vicine tra loro anche la maggior parte delle strutture che ospiteranno le nazionali, i cui giocatori staranno insolitamente nello stesso posto per tutta la loro permanenza: non dovranno mai prendere un aereo per andare a giocare, anche se dovessero arrivare in finale.

Perché in Qatar
Questa edizione dei Mondiali è stata contestata fin dal giorno della sua assegnazione (letteralmente, visto che due membri dell’esecutivo FIFA vennero sospesi poco prima delle votazioni perché intenzionati a vendere il proprio voto al miglior offerente). Il processo che portò all’assegnazione nel 2010 è generalmente ritenuto condizionato dalla corruzione all’interno della FIFA, che proprio assegnando il torneo al Qatar attirò su di sé le indagini statunitensi che nel 2015 portarono all’allontanamento del suo potente ex presidente svizzero Sepp Blatter e all’azzeramento dei suoi vertici dirigenziali.

Le critiche e le denunce mosse in questi anni riguardano tutti i livelli della manifestazione, come non era mai accaduto finora. L’assegnazione ha costretto come prima cosa a spostare il torneo dall’estate all’inverno, data l’impossibilità di giocarlo con le altissime temperature che ci sono nel paese in estate, e che rimangono alte anche ora (a novembre si raggiungono comunque i 30 gradi). Ha poi messo in atto un enorme processo di urbanizzazione di un paese che all’epoca era abitato da meno di 2 milioni di persone e non aveva infrastrutture adeguate: né per disputare un Mondiale né per accogliere milioni di turisti.

Lo stadio Al Bayt, dove verranno inaugurati i Mondiali (David Ramos/Getty Images)

Per oltre un decennio il Qatar ha avuto quindi bisogno di manodopera, fatta arrivare in massa e a basso costo da alcune delle zone più povere del mondo. In questo modo — e più di quanto fosse già accaduto nella costruzione degli stadi per i Mondiali in Russia — migliaia di operai sono stati ridotti di fatto in condizione di schiavitù fin dal loro arrivo nel paese. Da tempo giornali e organizzazioni non governative parlano di centinaia, se non addirittura di migliaia di operai stranieri morti negli ultimi anni in Qatar.

– Leggi anche: Come si moriva per i Mondiali in Qatar

Questo Mondiale, diventato il più controverso e malvisto di sempre, è stato assegnato a un paese minuscolo e scarsamente abitato, privo sia di una storia che di un movimento calcistico radicato o perlomeno rilevante. Come se non bastasse, a pochi giorni dall’inizio anche Blatter, l’ex presidente della FIFA che proclamò l’assegnazione di questi Mondiali, li ha definiti «un errore», ammettendo di sentirsi responsabile in quanto presidente in carica e tirando in ballo interessi politici.

Dove vederli in Italia
In Italia i Mondiali in Qatar saranno trasmessi integralmente, e in chiaro, soltanto dalla Rai, che ne ha acquistato i diritti in esclusiva. Le partite ritenute più importanti si potranno vedere su Rai 1, tutte le altre verranno distribuite fra Rai 2 e Rai Sport.

– Leggi anche: L’approccio delle Nazionali ai Mondiali in Qatar