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  • Domenica 13 novembre 2022

L’esplosione nel centro di Istanbul

È avvenuta in una via dello shopping nella parte europea della città, causando almeno 6 morti: Erdoğan dice che è stato un attentato

(AP Photo/ Francisco Seco)
(AP Photo/ Francisco Seco)

Domenica pomeriggio attorno alle 16:20 (le 14:20 in Italia) c’è stata una forte esplosione nel quartiere Beyoğlu di Istanbul, in Turchia, in una zona centrale molto frequentata della parte europea della città. In prima serata, il vicepresidente turco Fuat Oktay ha detto che nell’esplosione sono morte 6 persone e ne sono state ferite 81, di cui 2 sono in condizioni gravi: Oktay ha aggiunto che il governo sta considerando l’esplosione come un atto terroristico, che sembra essere stato compiuto da una donna.

Sui social network stanno circolando diversi video dell’esplosione, avvenuta lungo viale Istiklal, non lontano da piazza Taksim. Uno di questi, ripreso da una telecamera di sicurezza, mostra l’esplosione e gli istanti successivi da molto vicino. Dopo l’esplosione, poco prima di partire per il G20, il presidente Recep Tayyip Erdoğan aveva parlato di un «attentato dinamitardo» e aveva aggiunto che «gli sforzi per conquistare la Turchia con il terrorismo non avranno buon fine né oggi né domani, come non lo hanno avuto ieri». Il ministro della Giustizia Bekir Bozdağ ha fatto sapere che la Procura nazionale ha aperto un’indagine.

La via dove si è verificata l’esplosione è stata chiusa. Sul posto, oltre ai soccorsi, alla polizia e ai vigili del fuoco, è arrivato anche il ministro dell’Interno, Süleyman Soylu. L’ente di controllo di radio e tv turche, RTÜK, ha fatto sapere che sul luogo «è stato imposto un divieto di trasmissione» a tutti i media del paese, come prevede una legge di recente approvazione che punisce severamente la diffusione di “disinformazione” sui giornali e su Internet: per questo le informazioni che stanno circolando sull’evento non sono moltissime.

Finora comunque nessuno ha rivendicato il presunto attentato che, se confermato, sarebbe il primo dopo circa sei anni in territorio turco. Tra il 2015 e il 2016, infatti, sia a Istanbul che in altre città della Turchia furono compiuti numerosi attentati che in seguito furono rivendicati o attribuiti in particolare a gruppi di separatisti curdi e militanti islamisti.