Il ministero della Difesa brasiliano non ha riscontrato prove di brogli durante le elezioni perse dal presidente uscente Jair Bolsonaro
Il ministero della Difesa brasiliano non ha riscontrato alcuna prova di brogli durante le elezioni presidenziali dello scorso ottobre, vinte al secondo turno dall’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva con il 50,9 per cento dei voti contro il 49,1 ottenuto dal presidente uscente Jair Bolsonaro. Il rapporto, di 63 pagine, è stato inviato mercoledì alle autorità elettorali del Brasile ed era molto atteso, perché prima delle elezioni Bolsonaro aveva fatto capire che non avrebbe riconosciuto una sua eventuale sconfitta, citando presunti brogli e irregolarità.
Il rapporto evidenzia alcune «inconsistenze» nei sistemi delle urne elettroniche impiegate durante il voto, ma raccomanda semplicemente che venga svolta un’indagine tecnica per assicurarsi che il loro funzionamento non possa essere compromesso in alcun caso. È stato pubblicato il giorno successivo a un’analisi dell’Ordine degli avvocati brasiliani, che aveva detto di non aver trovato alcuna infrazione nelle operazioni di voto, sia nel primo che nel secondo turno.
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