Bisognerà fare i conti con Ron DeSantis
Il governatore della Florida è stato rieletto con un netto vantaggio, vincendo anche dove i Repubblicani andavano male da decenni, e forse sarà un avversario di Trump alle prossime presidenziali
Alle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti, il governatore Repubblicano della Florida Ron DeSantis è stato rieletto. La Florida elegge solo governatori Repubblicani dal 1999, e anche se è a lungo stata considerata tra i più importanti “swing state” – ovvero quegli “stati in bilico” dove nessun candidato o partito ha un sostegno storico tale da assicurare la vittoria nel collegio elettorale – si sta spostando da anni verso il partito Repubblicano.
La vittoria di DeSantis non è stata inaspettata, ma è considerata comunque rilevante per due motivi: sia perché DeSantis potrebbe diventare uno dei principali rivali di Donald Trump alle primarie dei Repubblicani in vista delle elezioni presidenziali del 2024, sia perché è andato veramente molto bene anche nelle contee storicamente Democratiche come Miami-Dade, dove non vinceva un Repubblicano da vent’anni. DeSantis ha battuto il suo avversario, il Democratico Charlie Crist, di quasi venti punti, e ha ottenuto una netta maggioranza dei voti dei latinoamericani (il 57%), guadagnandone moltissimi dal 2018, quando ne aveva convinti il 44%.
Già durante la campagna elettorale si era notata una grande freddezza tra Trump e DeSantis: l’ex presidente non ha partecipato a nessuno degli eventi elettorali del governatore uscente, e recentemente l’ha anche preso in giro in un comizio chiamandolo “DeSanctimonious” (sanctimonious, in inglese, vuol dire bigotto). DeSantis, avvocato 44enne che prima di diventare governatore è stato un deputato non particolarmente conosciuto, era stato apertamente sostenuto da Trump nelle elezioni del 2018, e non può essere considerato un Repubblicano moderato.
Durante il suo primo mandato come governatore, il governo della Florida ha approvato diversi progetti di legge contro la comunità LGBTQ+, tra cui una legge particolarmente controversa che vieta la discussione su orientamento sessuale e identità di genere nelle scuole, e ha reso impossibile votare alle elezioni di metà mandato quasi un milione di persone uscite dal carcere.
Nel corso della campagna elettorale si era più volte rifiutato di confermare se intende completare il proprio mandato come governatore, che finirebbe nel 2026, e martedì notte il suo discorso della vittoria è suonato ad alcuni quasi come un discorso presidenziale. Prima del comizio per la sua vittoria, i suoi sostenitori hanno intonato cori in cui chiedevano a gran voce “altri due anni”: significherebbe che DeSantis rimarrebbe in carica come governatore fino al 2024, per poi diventare presidente.
DeSantis non è l’unico Repubblicano molto in vista ad essere stato riconfermato alla guida del proprio stato: in Texas, Greg Abbott ha vinto di nuovo contro Beto O’Rourke, e Stacey Abrams non è riuscita a superare il governatore uscente Repubblicano Brian Kemp in Georgia.