La cestista statunitense Brittney Griner, arrestata in Russia lo scorso febbraio, è stata trasferita in una colonia penale, dicono i suoi avvocati
Brittney Griner, la giocatrice di basket statunitense arrestata in Russia a febbraio, è stata trasferita una settimana fa dal carcere in cui si trovava, poco fuori da Mosca, in una colonia penale: un centro di detenzione russo particolarmente duro, dove i detenuti sono costretti a lavorare per lo stato. Per come funzionano le procedure russe, i suoi avvocati dovrebbero essere avvisati al suo arrivo a destinazione, ma la notifica di questo genere di informazioni può arrivare anche con due settimane di ritardo: per questo al momento non ci sono certezze.
Griner era stata condannata lo scorso agosto a 9 anni di carcere, da scontare in una colonia penale, accusata di contrabbando di droga. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha detto che l’amministrazione Biden sta continuando a lavorare per il suo rilascio e che sta facendo pressioni «per migliorare il suo trattamento e le condizioni che potrebbe essere costretta a sopportare in una colonia penale».
Griner ha 32 anni ed è una delle cestiste più conosciute al mondo. Era stata arrestata in Russia a febbraio perché accusata di avere con sé cartucce per un vaporizzatore con olio di hashish (un derivato della cannabis), che in Russia è vietato. Gli Stati Uniti accusano di averla arrestata per motivi politici, nell’ambito delle tensioni tra la Russia e i paesi occidentali dovute alla guerra in Ucraina (Griner fu arrestata una settimana prima dell’inizio dell’invasione). Alcuni funzionari del governo statunitense l’avevano incontrata la settimana scorsa per la prima volta dal suo arresto, dicendo di averla trovata «come ci si può aspettare».