Il Rassemblement National francese ha un nuovo presidente
Il 27enne Jordan Bardella ha preso definitivamente il posto di Marine Le Pen, che però non si farà certo da parte
Sabato Marine Le Pen, storica leader del partito di estrema destra francese Rassemblement National (RN), ha rinunciato definitivamente all’incarico di presidente del partito, dopo esserlo stata per 11 anni. La rinuncia alla presidenza è stata formalizzata nel corso del congresso del partito, che si sta svolgendo in questi giorni, ma era una formalità: già l’anno scorso Le Pen aveva di fatto abbandonato la carica per partecipare alle elezioni presidenziali, lasciando come presidente ad interim l’europarlamentare Jordan Bardella, che sabato è stato confermato dall’assemblea del partito.
Questo non significa che Marine Le Pen uscirà dalla vita politica francese, anzi: la mossa le serve per concentrare le sue attenzioni sulla gestione della forte delegazione del RN nel parlamento francese, e per dedicarsi più attivamente alla politica nazionale. Bardella, peraltro, si è proposto come candidato di assoluta continuità con la leadership precedente, e ha già detto che vorrebbe che Le Pen fosse la candidata del partito alle elezioni presidenziali del 2027, cosa ampiamente prevista da tutti gli esperti.
Bardella – che ha 27 anni e la cui madre è italiana – sarà il primo presidente del partito a non appartenere alla famiglia Le Pen in 50 anni. Il partito – che al tempo si chiamava Front National – fu fondato nel 1972 da Jean-Marie Le Pen, padre di Marine, che le cedette la leadership nel 2011. Fino a qualche anno fa si riteneva che dopo Marine la presidente sarebbe diventata Marion Maréchal Le Pen, nipote di Marine, che era già un’esponente di spicco del partito. Ma Marion Maréchal negli ultimi anni ha avuto vari dissidi con Marine, e alle ultime elezioni ha sostenuto il partito del polemista Eric Zemmour, ancor più estremista del Rassemblement National.
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La presenza forte di Marine Le Pen all’interno del Rassemblement National probabilmente limiterà molto i poteri di Bardella sul partito, almeno nell’immediato. Bardella è considerato un esponente dell’area più estremista di un partito che, pur rimanendo di estrema destra, negli ultimi anni sotto Marine Le Pen aveva tentato di presentarsi come più moderato e meno aggressivo. Tra le altre cose, Bardella è andato molto vicino a sostenere la falsa teoria complottista della “grande sostituzione” (secondo cui esisterebbe una cospirazione globale per sostituire i bianchi con persone di altre etnie) ed è considerato spesso vicino alle posizioni dell’ultra estremista Zemmour.
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