Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di «terrorismo energetico»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato il governo russo di «terrorismo energetico», riferendosi ai numerosi attacchi compiuti dall’esercito russo contro le infrastrutture elettriche ucraine. Nel corso dell’ultimo mese questi attacchi hanno danneggiato circa un terzo di tutta la rete elettrica nazionale e provocato regolari interruzioni di corrente in diverse aree. Zelensky ha detto che circa 4,5 milioni di persone in Ucraina sono rimaste senza energia elettrica a causa degli attacchi russi, compiuti con droni e missili.
I russi avevano iniziato ad attaccare in modo mirato e specifico la rete elettrica ucraina soprattutto a partire da metà ottobre, in risposta a una serie di sconfitte subite dall’esercito russo sul campo. Il primo grosso attacco, che da solo aveva danneggiato la rete elettrica di 12 regioni ucraine, era stato compiuto in risposta a un’esplosione sul ponte che collega la Russia alla Crimea: per i russi quel ponte aveva una grandissima importanza strategica nel conflitto e veniva usato per il rifornimento dell’esercito russo impegnato nell’invasione del sud dell’Ucraina.