La Germania introdurrà un biglietto da 49 euro al mese per viaggiare sui mezzi pubblici
Dopo quello da 9 euro sperimentato questa estate: non tutti però ritengono la misura equa per far fronte ai rincari
Il governo federale della Germania e i presidenti dei 16 stati tedeschi hanno approvato l’introduzione di un biglietto che per 49 euro al mese permetterà di viaggiare sui mezzi pubblici nelle città e sui trasporti regionali in tutto il paese. È una misura che prende spunto dall’esperimento del biglietto da 9 euro mensili, con cui da giugno a fine agosto era possibile viaggiare in Germania su treni, metro, bus e tram, con poche eccezioni, e punta a compensare almeno in parte i recenti aumenti dei costi di elettricità e gas. La promozione introdotta quest’estate aveva avuto molto successo: adesso però non tutti sono convinti che l’idea di introdurre un biglietto da 49 euro sia un provvedimento equo per affrontare l’aumento generale delle utenze e del costo della vita.
Mercoledì i leader della Germania hanno discusso e approvato una serie di misure orientate a offrire forme di sostegno economico alla popolazione, come un tetto sul costo dei prezzi del gas e dell’elettricità. Tra queste c’è appunto il biglietto da 49 euro, che permetterà di usare i mezzi urbani e i treni regionali a breve e media percorrenza.
Il ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, ha detto che il biglietto sarà introdotto il prima possibile, mentre l’agenzia di stampa DPA, citando fonti del governo, ha scritto che sarà disponibile dal 2023. I ministri federali e i presidenti degli stati hanno inoltre anticipato che questa è una prima fase di introduzione del sistema: è possibile cioè che in un secondo momento il prezzo dei biglietti aumenterà. La misura dovrebbe costare 3 miliardi di euro ed essere finanziata in parti uguali da governo federale e stati.
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Gli osservatori che si occupano di trasporti hanno accolto positivamente la decisione di offrire un nuovo biglietto scontato, di cui si discuteva da tempo anche per via del successo dell’esperimento svolto in estate. Secondo l’associazione delle società del trasporto pubblico in Germania (VDV), i biglietti da 9 euro erano stati comprati da 52 milioni di persone e l’utilizzo dei mezzi pubblici al posto delle automobili private aveva permesso di risparmiare l’emissione di 1,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica, il principale gas serra a cui si deve l’aumento della temperatura sul pianeta.
L’introduzione di un nuovo biglietto mensile da 49 euro tuttavia è stata criticata da alcune associazioni che si occupano di questioni sociali e da alcuni attivisti che lottano contro il cambiamento climatico.
In diversi hanno definito il biglietto da 49 euro «un regalo» alle fasce di popolazione con un reddito medio-alto e osservato che questo prezzo è comunque troppo alto per milioni di persone. Michaela Englemeier, presidente della Sozialverband Deutschland, uno storico gruppo che si occupa tra le altre cose di diritti sociali, ha detto di essere contenta della decisione, ma che molte persone non riusciranno comunque a permettersi il biglietto, motivo per cui il gruppo continuerà a battersi per averne uno che costi 365 euro all’anno, un euro al giorno.
Alcuni attivisti per il clima inoltre sostengono che il prezzo non sia così allettante da convincere gli automobilisti a smettere di usare le loro auto e che l’offerta non funzionerà nelle aree rurali, dove la rete di trasporti pubblici è meno sviluppata. Secondo l’associazione nazionale dei ciclisti tedeschi (ADFC) inoltre chi usa la bicicletta dovrebbe poterla portare sui treni gratuitamente, anziché pagare un supplemento.
Stefan Carsten, geografo che si occupa di mobilità per un think tank di Berlino, ha detto che la nuova proposta è «un passo avanti nella giusta direzione», ma che c’è ancora molto da fare. Parlando con il quotidiano Der Spiegel, Carsten ha detto che la Germania è «perlomeno sul percorso verso un sistema di trasporti sociale, sostenibile e inclusivo». Per avere un sistema di trasporti «attraente» tuttavia dovrebbe «ripensarlo», soprattutto in termini dell’offerta nelle aree rurali e suburbane.
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