Non si sa ancora chi comprerà ITA Airways
La trattativa in esclusiva con il fondo Certares è terminata senza accordo, e ora potrebbe riaprirsi un negoziato con MSC e Lufthansa
Il 31 ottobre si è concluso senza accordo il negoziato in esclusiva che il ministero dell’Economia aveva avviato con il fondo statunitense Certares e le compagnie aeree Delta Air Lines e Air France-KLM per la vendita della compagnia aerea ITA Airways, che il ministero controlla al 100 per cento. Il negoziato era stato avviato lo scorso 31 agosto dal precedente governo, ed era stato accolto con una certa sorpresa dato che fino a quel momento l’offerta più solida e in vantaggio sembrava fosse quella di MSC in partnership con la compagnia aerea tedesca Lufthansa.
In sostanza adesso i negoziati verranno riaperti, e la possibilità che MSC e Lufthansa comprino la compagnia è tornata nuovamente concreta.
La decisione del ministero era stata molto criticata dal centrodestra, perché arrivata un mese prima delle elezioni: la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ora presidente del Consiglio, aveva sostenuto che la vendita di ITA Airways non fosse competenza del governo guidato da Mario Draghi, e aveva fatto capire che se il centrodestra avesse vinto le elezioni – come è accaduto – le trattative sarebbero state riaperte.
Anche l’allora ministro dello Sviluppo economico e oggi ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti della Lega, aveva commentato negativamente la decisione di negoziare con la cordata guidata da Certares. Si era detto preoccupato perché quell’offerta non prevedeva un partner industriale: «Manca proprio una delle parti fondamentali della strategia, un futuro per la compagnia italiana e per i suoi lavoratori», aveva detto. Air France-KLM e Delta Air Lines si erano proposte infatti solo come partner commerciali, senza prevedere nessun impegno di investire economicamente in ITA Airways.
L’interruzione della trattativa per vendere ITA Airways ha a che fare anche con il ruolo che il governo italiano vorrebbe mantenere nella compagnia. Meloni, infatti, aveva più volte detto di auspicarsi che l’Italia mantenesse una compagnia aerea nazionale, facendo intuire che nel caso fosse andata al governo si sarebbe opposta alla privatizzazione totale di ITA Airways.
Da questo punto di vista, la proposta fatta da Certares è maggiormente in linea con gli obiettivi del governo Meloni rispetto a quella di MSC e Lufthansa. Certares aveva infatti proposto di rilevare il 50,01 per cento delle azioni di ITA Airways, lasciando al ministero dell’Economia il controllo del restante 49,99 per cento (con due posti su cinque nel consiglio di amministrazione, il diritto di nomina del presidente e di veto sull’amministratore delegato). Al contrario l’offerta di MSC e Lufthansa lasciava al ministero dell’Economia solo il 20 per cento delle azioni: il 60 per cento sarebbe andato alla compagnia aerea tedesca e il restante 20 per cento a MSC, che ha sede in Svizzera ma è guidata dall’italiano Gianluigi Aponte.
L’offerta di MSC e Lufthansa era però economicamente migliore: era infatti di circa 850 milioni di euro, mentre quella di Certares di 350 milioni (a cui sarebbero stati aggiunti altri 600 milioni di aumento di capitale nei prossimi due anni). Nelle prossime settimane ci saranno nuovi colloqui tra il ministero dell’Economia e Certares, ed è probabile che il governo italiano cercherà di convincere il fondo a presentare un’offerta economica più vantaggiosa, presumibilmente con un coinvolgimento diretto di Air France-KLM e Delta Air Lines.
Intanto però l’8 novembre è in programma l’assemblea dei soci di ITA, che dovrà dare il via libera all’aumento di capitale da 400 milioni di euro necessari perché la compagnia continui a far volare i propri aerei. I 400 milioni sono la seconda tranche di 1,35 miliardi di euro già autorizzati dalla Commissione Europea: la terza tranche, prevista per il 2023, sarà di 250 milioni di euro.
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