Gli attivisti del parkour che spengono le insegne dei negozi di Parigi
Si arrampicano fino agli interruttori per far rispettare le regole francesi sulle illuminazioni notturne adottate per risparmiare energia
In Francia a inizio ottobre sono state vietate le pubblicità luminose tra l’una di notte e le sei del mattino nell’ambito di un piano più ampio per ridurre i consumi di energia, con poche eccezioni. A Parigi per le stesse ragioni anche le luci che illuminano numerosi monumenti ed edifici pubblici ora vengono spente prima del previsto. In tutto il paese continuano tuttavia a restare accese le insegne luminose e alcune luci interne di molti negozi: così da qualche tempo hanno cominciato a intervenire gli attivisti di alcuni collettivi di parkour, che raggiungono con grandi balzi o arrampicandosi sui palazzi gli interruttori che le attivano e li spengono, proprio con l’obiettivo di limitare i consumi di energia.
Il parkour è una disciplina atletica “urbana” nata in Francia agli inizi degli anni Ottanta e consiste nel superare ostacoli, scalare muri o saltare da una struttura all’altra in modo efficiente, acrobatico e spettacolare, con movimenti veloci e fluidi. Da un paio d’anni alcuni collettivi francesi di atleti che praticano parkour – chiamati “parkourist” o “tracciatori” – oltre ad allenarsi per migliorare le proprie abilità le sfruttano anche per spegnere le insegne luminose di notte.
Uno di questi gruppi è On The Spot Parkour, che è nato a Parigi, ha una ventina di membri ed è attivo soprattutto nella parte occidentale della città, dove ci sono alcuni dei suoi quartieri più eleganti e numerosi negozi di lusso, tra cui quelli sugli Champs-Élysées. Dopo aver individuato i negozi che hanno le insegne accese anche di notte, i tracciatori del collettivo trovano gli interruttori di emergenza che sono installati fuori dalle loro vetrine, generalmente tra i 3 e i 4 metri di altezza: quindi riescono a raggiungerli e a spegnere le luci arrampicandosi sui portoni, sulle cancellate e sui balconi dei palazzi, oppure prendendo la rincorsa e facendo grandi salti.
Di recente nel giro di alcune ore cinque attivisti del gruppo hanno spento le insegne di quasi 40 negozi.
I membri di On The Spot Parkour si sono ispirati alla Wizzy Gang, un collettivo fondato nel 2019 a Rennes, in Bretagna, che è stato il primo ad aver avuto l’idea di sfruttare i movimenti acrobatici della disciplina per spegnere le luci dei negozi. I video in cui si vedono i membri del gruppo saltare o arrampicarsi per farlo sono circolati moltissimo sui social network e hanno ispirato iniziative simili anche in altre città francesi. Uno di questi video, condiviso su Instagram nel 2020, ha ottenuto più di 700mila visualizzazioni.
L’obiettivo dei collettivi di parkour non è fare danni, bensì compiere «un’azione civica» che trasformi le parole in gesti concreti, ha detto a Euronews Kevin Ha, uno dei membri del collettivo parigino. In un’intervista al New York Times, Ha anche detto che «ognuno può contribuire a modo suo» per risparmiare energia, e gli attivisti di On The Spot Parkour lo fanno sfruttando le loro capacità fisiche. Nella gran parte dei casi gli interruttori che gli attivisti riescono a spegnere controllano solo le insegne luminose esterne e non le luci interne, ma loro lo ritengono comunque un gesto utile.
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Alcuni sostengono che quello che fanno gli attivisti del parkour non sia propriamente legale, o comunque sia in una sorta di zona grigia: loro invece insistono sul fatto che la cosa serva solo a far rispettare dei regolamenti che spesso sono trasgrediti.
Dal 2011 a Parigi è in vigore un regolamento secondo cui tutti i negozi devono spegnere le loro insegne luminose tra l’una di notte e le sei del mattino, un po’ come comportano le ordinanze di altre città francesi e il nuovo decreto governativo sulle pubblicità luminose, che prevede multe fino a 1.500 euro. Queste ordinanze però vengono largamente ignorate e raramente le infrazioni sono sanzionate, con il risultato che molti negozi continuano ad avere le insegne o le luci accese, ha raccontato al New York Times Anne-Marie Ducroux, responsabile dell’associazione nazionale per la Protezione del cielo e dell’ambiente notturni, che si batte contro l’eccessivo inquinamento luminoso in Francia.
Spegnere le insegne dei negozi però serve anche per «mandare un messaggio» rispetto al tema della protezione ambientale, ha spiegato Dali Debabeche, un altro membro del collettivo di Parigi. Mathieu Brulard dei Wizzy Gang ha detto a sua volta di credere che «la soluzione» per combattere il riscaldamento globale non arriverà dai leader politici, bensì dagli attivisti delle generazioni più giovani, che secondo lui saranno quelle più colpite dalle conseguenze del cambiamento climatico.
Le “operazioni” dei collettivi di parkour comunque sono state seguite soprattutto negli ultimi mesi per via della campagna per la “sobrietà energetica” con cui il governo francese vuole ridurre i consumi nazionali di energia del 10 per cento rispetto ai livelli del 2019 entro il 2024.
Il decreto pubblicato a inizio ottobre prevede l’estensione a tutto il territorio nazionale di una norma che esisteva già dal 2013, ma era valida solo per le città con meno di 800mila abitanti: regole che allora, secondo le autorità nazionali, avrebbero permesso di risparmiare elettricità sufficiente ad alimentare 750mila abitazioni ogni anno. Nell’ambito del piano nazionale, che prevede una riduzione dei consumi anche a causa dei tagli alle forniture di gas da parte della Russia, adesso le luci che illuminano alcuni edifici pubblici, monumenti e teatri di Parigi vengono inoltre spente alle 22 o comunque prima rispetto al solito. Anche la celebre Tour Eiffel smette di essere illuminata alle 23:45 (ma continua comunque a scintillare per 5 minuti all’inizio di ogni ora).
I dipendenti di alcuni negozi le cui insegne erano state spente dagli attivisti si sono giustificati dicendo che il fatto che fossero accese dipendeva da problemi con i sistemi di controllo automatico delle luci; altri hanno detto di non essere al corrente dei regolamenti o si sono chiesti se spegnerle in questo modo sia legale, lamentandosi in qualche caso di aver perso visibilità tra i potenziali clienti. Altri ancora hanno iniziato a lasciare spente le loro insegne dopo che erano passati gli attivisti, ha detto Ha.
Il gruppo parigino sostiene che i poliziotti che li vedono mentre spengono le luci dei negozi sembrano approvare la loro iniziativa, purché non facciano danni. Dan Lert, vice assessore all’Ambiente di Parigi, ha detto che gli attivisti dei collettivi di parkour «fanno bene ad agire concretamente» ed «è anche grazie a loro» che il comune «riuscirà a fermare» quella che ha definito «un’abitudine scandalosa».
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