Un giudice statunitense ha bloccato l’acquisizione del gruppo editoriale Simon & Schuster da parte di Penguin Random House
Lunedì un giudice federale statunitense ha stabilito che il grande gruppo editoriale Simon & Schuster non potrà essere acquisito dall’ancora più grande Penguin Random House: secondo il giudice la fusione dei due gruppi danneggerebbe in modo sostanziale la competitività sul mercato dell’editoria.
La possibile acquisizione di Simon & Schuster da parte di Penguin Random House era al centro di un processo iniziato lo scorso agosto a seguito di una causa intentata dal dipartimento della Giustizia contro la fusione dei due gruppi: secondo l’amministrazione del presidente Joe Biden, la fusione creerebbe un monopsonio, cioè una situazione in cui un’azienda ha troppo potere di fronte ai propri fornitori, in questo caso gli autori di libri, e quindi può costringerli ad accettare compensi più bassi.
Più in generale, se avvenisse, la fusione dei due gruppi cambierebbe il mondo dell’editoria americana, con ripercussioni anche a livello internazionale vista l’influenza del mercato dei libri in inglese anche in altri paesi e l’importanza dei due gruppi editoriali, tra i più grossi al mondo per il mercato dei libri di intrattenimento. Penguin Random House e la società che possiede il gruppo, la multinazionale Bertelsmann, hanno fatto sapere che faranno appello contro la decisione del giudice.
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