Nel terzo trimestre dell’anno il PIL italiano è cresciuto dello 0,5 per cento rispetto al trimestre precedente, più della media europea
Secondo le stime provvisorie dell’ISTAT (l’Istituto italiano di statistica), nel terzo trimestre del 2022, da luglio a settembre, il Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’Italia è cresciuto dello 0,5 per cento rispetto al trimestre precedente e del 2,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. È il settimo trimestre consecutivo di espansione per il PIL italiano, ma in rallentamento rispetto al secondo trimestre dell’anno, quando l’economia era cresciuta dell’1,1 per cento rispetto al trimestre precedente.
Molti temevano addirittura una riduzione a causa delle difficoltà che sta attraversando l’economia italiana, su cui pesano tantissimo i rincari dell’energia, che hanno frenato l’attività dell’agricoltura e dell’industria, costrette spesso a interrompere la produzione per non operare in perdita. Tuttavia c’è stato il contributo positivo dei servizi: è probabile che l’apporto venga soprattutto dal turismo, che nei mesi estivi ha consentito di compensare in parte gli effetti negativi dei rincari dell’energia sul tessuto produttivo italiano. Dal lato dei consumi, è stato positivo il contributo della domanda nazionale, mentre è stato negativo quello del commercio estero netto (significa che le esportazioni sono state minori delle importazioni).
Comunque, l’Italia cresce più della media europea. Secondo i dati Eurostat, sia in Unione europea che nell’area dei paesi che adottano l’euro (la cosiddetta “Eurozona”) il PIL è aumentato dello 0,2 per cento rispetto al trimestre precedente, mentre rispetto allo stesso trimestre del 2021 è aumentato rispettivamente del 2,4 e del 2,1 per cento. Rispetto al trimestre precedente, il confronto che riesce davvero a far capire se un’economia sta rallentando o no, tra i grandi paesi l’Italia è quella che è cresciuta di più: la Germania è cresciuta dello 0,3 per cento, la Francia e la Spagna dello 0,2.