La città di New York risarcirà con 36 milioni di dollari due uomini che erano stati ingiustamente condannati per l’omicidio di Malcolm X
La città di New York pagherà 36 milioni di dollari come risarcimento per chiudere le cause intentate da Muhammad Aziz e dalla famiglia di Khalil Islam, due uomini che erano stati condannati ingiustamente per l’uccisione di Malcolm X, attivista per i diritti degli afroamericani, avvenuta nel 1965.
Malcolm X venne ucciso il 21 febbraio del 1965 all’Audubon Ballroom di Manhattan, a New York, con colpi d’arma da fuoco sparati poco prima che tenesse un comizio, davanti alla moglie incinta e a tre delle sue figlie. Aveva 39 anni.
Aziz e Islam vennero arrestati subito dopo l’omicidio, insieme a un terzo uomo, Mujahid Abdul Halim. Tutti e tre facevano parte della Nation of Islam, un gruppo che predicava l’emancipazione delle persone nere attraverso un’interpretazione originale della religione islamica, e in cui Malcolm X era entrato all’inizio degli anni Cinquanta e da cui cominciò ad allontanarsi nel 1964. Il suo omicidio venne da subito attribuito proprio ai membri della Nation of Islam.
Al processo, nel 1966, i pubblici ministeri indicarono Islam, ex autista di Malcolm X, come l’uomo che aveva sparato il colpo fatale, e dissero che anche Halim e Aziz spararono con le loro pistole. Dieci testimoni oculari raccontarono di aver visto Islam, Aziz o entrambi, ma le loro dichiarazioni erano contraddittorie e nessuna prova fisica collegava Aziz o Islam né all’omicidio né alla scena del crimine. Entrambi presentarono degli alibi credibili, sostenuti dalle testimonianze dei loro familiari e amici. Halim in seguito confessò l’omicidio e disse anche che i suoi due co-imputati erano innocenti. L’11 marzo del 1966 furono comunque giudicati colpevoli tutti e tre.
Aziz e Islam vennero condannati rispettivamente a 20 e 22 anni in carcere, prima di ottenere la libertà vigilata nel 1985 e nel 1987. Oggi Aziz ha 84 anni, mentre Islam è morto nel 2009. Avevano scontato parte della loro pena in isolamento e in alcune delle più dure carceri di massima sicurezza di New York. Nel 2021 erano stati scagionati dopo che un’indagine durata quasi due anni aveva scoperto che pubblici ministeri del tempo, FBI e Dipartimento di polizia di New York avevano nascosto delle prove fondamentali che avrebbero probabilmente portato a una loro assoluzione.