Cosa si sa del grave attacco terroristico a Mogadiscio, in Somalia
Due autobombe hanno ucciso almeno 100 persone: l'attacco è stato rivendicato dal gruppo islamista al Shabaab
Sabato sono morte almeno 100 persone a causa dell’esplosione di due automobili in un incrocio particolarmente trafficato a Mogadiscio, capitale della Somalia. Lo ha detto alla stampa il presidente Hassan Sheikh Mohamud che si è recato sul luogo della strage: ha aggiunto che oltre 300 persone sono rimaste ferite e che si teme che il numero di morti possa salire rapidamente. La prima esplosione si è verificata appena fuori dalla sede del ministero dell’Istruzione, mentre la seconda è avvenuta poco dopo, colpendo la folla che si era radunata per soccorrere i feriti e un’ambulanza.
Il gruppo radicale islamista al Shabaab, alleato di al Qaida, ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, dicendo che il ministero dell’Istruzione è una «base nemica» perché riceve aiuti da paesi non musulmani e allontana i giovani dalla fede islamica. Sabato, il presidente, il primo ministro e altri vertici dello stato si erano riuniti per discutere maggiori investimenti nella lotta alle organizzazioni estremiste e violente del paese, tra cui al Shabaab. Dopo l’attacco, il presidente della Somalia ha detto di essere in guerra contro il gruppo islamista e di star vincendo.
Gli ospedali stanno facendo molta fatica a gestire il gran numero di feriti e molte persone sono in cerca di parenti e conoscenti dispersi. Non è chiaro come le autobombe siano state posizionate nella zona del ministero dell’Istruzione, dal momento che la città di Mogadiscio è in costante allerta e piena di posti di blocco.
Al Shabaab, che in arabo significa “la gioventù”, si è sviluppato dall’Unione delle Corti Islamiche, una rete di gruppi islamici che all’inizio del 2006 prese il controllo di Mogadiscio. Dal 2007 al 2011 arrivò a controllare Mogadiscio e diverse città della Somalia. Nel 2014 aveva subito diverse sconfitte dopo una più intensa offensiva militare delle forze dell’Unione Africana, e sembrava che la sua minaccia si fosse ridotta. Al momento il gruppo controlla alcune parti del paese e compie frequenti attacchi: il suo intento finale è quello di rovesciare il governo centrale e conquistare il potere per governare seguendo una rigida interpretazione della legge islamica.
Ad agosto un albergo di Mogadiscio era stato attaccato da militanti di al Shabaab, che poi si erano asserragliati al suo interno e avevano ucciso almeno 21 persone. Le esplosioni si sono verificate nella stessa area della città dove nell’ottobre del 2017 due autobombe avevano ucciso centinaia di persone: l’attentato che ha fatto più morti nella storia della Somalia.