Un quadro di Mondrian è stato appeso al contrario per 77 anni

Lo ha fatto sapere una storica dell'arte confermando la scoperta di un artista italiano: e ha sconsigliato di girarlo

(Reuters)
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Un quadro dell’artista olandese Piet Mondrian è stato appeso al contrario per 77 anni: lo ha detto la storica dell’arte Susanne Meyer-Büser, confermando una scoperta precedentemente fatta dall’artista italiano Francesco Visalli. La scoperta era stata comunicata dallo stesso Visalli nell’autunno del 2021 al museo di arte moderna tedesco Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen (Collezione d’arte della Renania settentrionale e della Vestfalia) di Düsseldorf, in Germania, come confermato al Post dallo stesso museo.

Visalli si era accorto che il quadro era appeso al contrario guardando alcune fotografie scattate nello studio di Mondrian nel 1944, pochi giorni dopo la morte dell’artista, e successivamente pubblicate sulla rivista americana di lifestyle Town and Country. L’artista aveva quindi contattato il museo per segnalare che il quadro era stato appeso al contrario rispetto a come doveva apparire.

La storica dell’arte Susanne Meyer-Büser, curatrice di una mostra dedicata a Mondrian, aveva quindi svolto ulteriori ricerche e ha poi confermato la scoperta. «Quando l’ho fatto notare agli altri colleghi, abbiamo realizzato quanto fosse ovvio», ha detto Meyer-Büser: «Sono sicura al cento per cento che il quadro è appeso al contrario».

La curatrice ha però sconsigliato di girarlo, spiegando che poiché l’opera si è rovinata col tempo e i nastri adesivi con cui è stata realizzata si sono in parte staccati dalla tela, si rischierebbe di rovinarla. Inoltre, capovolgerlo ora cambierebbe l’aspetto generale del quadro, perché i nastri adesivi allentati cadrebbero in un’altra direzione, e si cancellerebbe un errore che è ormai parte della storia dell’opera.

Il quadro si chiama New York City I ed è realizzato con nastri adesivi rossi, gialli, neri e blu disposti perpendicolarmente, come a rappresentare una versione molto stilizzata dello skyline della città. Eseguito da Mondrian nel 1941, era stato esposto al MoMA di New York nel 1945 e poi era stato spostato in vari musei fino al 1980, quando era stato collocato all’interno del Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, dove si trova ancora adesso.

Uno dei motivi per cui il quadro potrebbe essere stato appeso nel modo sbagliato senza che nessuno se ne accorgesse è che non è firmato, probabilmente perché Mondrian morì prima di finirlo. Uno degli indizi citati da Meyer-Büser, che riprende quanto scoperto da Visalli, è che in una delle foto scattate nello studio di Mondrian e poi pubblicate su Town and Country si vede la tela appoggiata a un cavalletto al contrario rispetto a come è esposta ora. «È stato l’errore di qualcuno che ha rimosso l’opera dalla sua confezione? Qualcuno è stato poco attento nel trasportarlo? È impossibile dirlo», ha commentato Meyer-Büser.

L’altro indizio è che in un’altra opera simile di Mondrian, fatta con colori a olio ma dedicata sempre alla città di New York ed esposta al Centre Pompidou di Parigi, le righe sono più fitte nella parte alta del quadro, mentre nell’opera esposta a Düsseldorf c’è una maggiore concentrazione di nastri colorati nella parte bassa. Secondo Meyer-Büser ha senso che le righe si infittiscano in alto, come in un «cielo scuro».

Una prima versione di questo articolo conteneva informazioni non corrette sulle circostanze e sull’attribuzione della scoperta.