I parziali successi ucraini sui due fronti della guerra, a est e a sud
Sono stati ottenuti nelle province di Donetsk e Kherson: intanto il governo russo continua a parlare di "bombe sporche"
Sono giorni di intensi combattimenti sui vari fronti della guerra in Ucraina: l’esercito ucraino sta intensificando gli sforzi per consolidare le proprie posizioni o guadagnare terreno prima che le condizioni atmosferiche, con l’arrivo dell’inverno, rendano più complesse le operazioni. La Russia sta preparando la difesa di Kherson, città al centro degli scontri nella regione meridionale, e sta continuando l’offensiva, fin qui respinta, per prendere il controllo di Bakhmut, centro della provincia orientale di Donetsk. È proprio a Bakhmut che i russi stanno concentrando i loro gli sforzi da mesi, nel tentativo di ottenere un simbolico successo militare da opporre a un quadro generale negativo.
La Russia sta inoltre proseguendo i bombardamenti sistematici delle centrali elettriche ucraine, anche lontane dal fronte, con l’obiettivo di pregiudicare il funzionamento dei sistemi di riscaldamento e rifornimento di energia dell’Ucraina. E sta continuando a parlare di un eventuale utilizzo di “bombe sporche”, contenenti materiale radioattivo, da parte dell’Ucraina: è un’ipotesi che non è sostenuta da alcuna prova, smentita in modo deciso da fonti ucraine e indipendenti, e secondo molti citata dalla Russia allo scopo di porre le basi per l’uso di una “bomba sporca” proprio da parte dei russi, che a quel punto potrebbero addossarne le responsabilità agli ucraini.
Mercoledì la Russia ha effettuato le annuali e programmate esercitazioni nucleari, con il lancio di missili balistici e da crociera dalla base di Plesetsk, 800 chilometri a nord di Mosca e dal mare di Barents, nella regione artica, verso Kura, in Kamchatka, un’area remota dove vengono effettuati i test atomici. La televisione russa ha mostrato il presidente Vladimir Putin mentre osservava le esercitazioni, nel contesto di una crescente retorica riguardante la potenza atomica del paese.
Sul fronte le notizie sembrano favorevoli per l’esercito ucraino: nella provincia di Luhansk, l’Ucraina avrebbe preso il controllo di una importante strada di collegamento fra le città di Svatove e Kreminna, mentre in quella di Donetsk avrebbe respinto i ripetuti attacchi delle forze russe a Bakhmut.
Qui da alcuni mesi si stanno concentrando gli sforzi dell’esercito russo sul fronte est, con il decisivo sostegno dei mercenari del gruppo Wagner. Il maggiore finanziatore del gruppo, Yevgeniy Prigozhin, aveva ammesso nei giorni scorsi che i suoi uomini stavano incontrando una notevole resistenza, ribadendo però la volontà di continuare gli attacchi. Le truppe ucraine però fin qui avrebbero respinto l’offensiva, riguadagnando anche il controllo di un importante stabilimento industriale nella zona est della città.
A Kherson, nel sud del paese, dove si attende una battaglia strategicamente e simbolicamente decisiva, continuano gli scontri nei pressi della città, dove l’esercito ucraino sembra essere riuscito a ottenere qualche successo.
Il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, ha detto che le piogge e le difficili condizioni del terreno, molto fangoso, stanno complicando la controffensiva. Varie testimonianze e comunicazioni radio intercettate lasciano intendere che la Russia voglia difendere la città. Nelle scorse settimane si era ipotizzato che le truppe russe potessero ritirarsi a est del fiume Dnipro, ma starebbero allestendo trincee, grazie anche all’impiego di soldati appena arrivati al fronte dopo la coscrizione obbligatoria dello scorso mese, definita “mobilitazione parziale”.