I dati sugli incidenti stradali in Italia
Nel 2021 i morti sono stati 2.875, e in cinque anni ci sono stati 2.455 indagati per omicidio stradale
Sono stati recentemente pubblicati alcuni dati che riguardano sia gli incidenti stradali che si sono verificati in Italia nel 2021 sia le denunce per omicidio e lesione stradale presentate in Italia dal 2016, data di introduzione della legge sull’omicidio stradale, al 2021. I primi dati sono stati comunicati dall’Istat: nel 2021 i morti in Italia a causa di incidenti stradali sono stati 2.875. I dati riguardanti le denunce per omicidio e lesioni stradali sono invece elaborati dall’Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani: da marzo 2016 a marzo 2021, gli indagati per omicidio stradale sono stati 2.455, quelli per lesioni stradali 18.882.
L’articolo 589 bis del codice penale, introdotto nel 2016, dice che “Chiunque cagioni per colpa la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale è punito con la reclusione da due a sette anni”, e che “Chiunque, ponendosi alla guida di un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psicofisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope […] cagioni per colpa la morte di una persona, è punito con la reclusione da otto a dodici anni”. Il 590 bis del codice penale recita invece: “Chiunque cagioni per colpa ad altri una lesione personale con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale è punito con la reclusione da tre mesi a un anno per le lesioni gravi e da uno a tre anni per le lesioni gravissime.”. Anche in questo caso la pena aumenta se chi ha provocato l’incidente è sotto l’effetto di alcol o stupefacenti: da tre a cinque anni per lesioni gravi e da quattro a sette anni per lesioni gravissime.
Tornando ai dati Istat, i morti per incidenti stradali in Italia nel 2021 sono aumentati del 20% rispetto al 2020, anno influenzato però dai lockdown dovuti alla pandemia. Le persone morte entro le 24 ore dall’incidente sono state 2.397, mentre in tutto sono stati 478 i morti dal secondo al trentesimo giorno dal momento dell’incidente.
I feriti sono stati 204.728, con un aumento del 28,6% rispetto all’anno prima, e gli incidenti stradali in tutto 151.875 con un aumento, sempre rispetto al 2020, del 28,4%. Il confronto rispetto al 2019 indica invece cali importanti: -9,4% di vittime, -15,2% di feriti e -11,8% di incidenti.
Rispetto a vent’anni fa, cioè al 2001, il calo è molto evidente: in quell’anno le vittime da incidente stradale furono 7.096, mentre nel 2011 il numero era quasi dimezzato: 3.860. Da allora però il calo ha subito un netto rallentamento.
Entrando nel dettaglio, nel 2021 i morti sono stati 1.192 tra chi era a bordo di autovetture, 695 tra i motociclisti, 471 tra i pedoni, 67 tra i ciclomotoristi (a bordo cioè di ciclomotori), 229 tra ciclisti e tra chi era a bordo di monopattini elettrici. Sono stati 169 invece i morti sui mezzi pesanti (l’unico dato in crescita rispetto al 2019).
La media nazionale del tasso di mortalità per incidente stradale (cioè il numero di morti ogni 100mila abitanti) è 4,9, ma la distribuzione regionale non è uniforme. C’è il Friuli Venezia Giulia, con una tasso di mortalità del 6,8, mentre Lombardia e Campania hanno il tasso di mortalità più basso: 3,6 e 3,8. Il tasso di “incidentalità” stradale, secondo l’Istat, è in Italia di 256,9 ogni 100mila abitanti: il più alto è in Liguria con 473,6, il più contenuto in Calabria, con 139,6 incidenti ogni 100mila abitanti.
La maggior parte degli incidenti avviene su strade urbane, mentre gli incidenti mortali avvengono su strade extraurbane. I morti sono per l’83,3% uomini e per il 16,7% donne. Quanto alle fasce d’età, tra gli uomini i morti sono soprattutto tra i 45 e i 59 anni e tra i 20 e i 24, mentre tra i 70 e gli 84 e tra i 20 e 24 tra le donne.
Tra le cause, nel 39,7% dei casi, gli incidenti vengono provocati da distrazione, velocità troppo elevata e mancato rispetto delle precedenze. Secondo i rapporti delle forze dell’ordine, il 9,7% delle persone coinvolte in incidenti aveva bevuto, il 3,2% aveva assunto stupefacenti.
Per quanto riguarda il dossier realizzato dalle polizie locali per l’Anci, va detto che le polizie locali rilevano il 65% dei sinistri (dati del 2019). Da quest’estate i dati degli incidenti mortali rilevati dalle polizie locali italiane vengono comunicati giornalmente alle sezioni della polizia stradale competente per territorio, in modo che il ministero dell’Interno possa poi elaborare tutti i dati e comunicare quanto accade giornalmente sulle strade.
In base all’attività delle polizie locali, nei cinque anni dal 2016 al 2021 le persone indagate in Italia per omicidio stradale sono state 2.455, con casi aggravati da guida alterata per alcol (160) e da sostanze stupefacenti (135), mentre sono stati 183 i casi di pirateria con fuga e omissione di soccorso a persone poi decedute. Si tratta, spiega l’Anci, di un fenomeno che si verifica soprattutto nelle grandi città (57 episodi a Roma e 12 a Milano), e i motivi della fuga sono la mancanza di copertura assicurativa o un problema con la patente, mai conseguita, sospesa o revocata.
La città con il maggior numero di indagati per omicidio stradale è Roma: 574, davanti a Napoli, 137, e Torino, 121. Per quanto riguarda gli indagati per lesioni stradali, tutte quelle in cui il ferito ha oltre 40 giorni di prognosi, in totale sono stati 18.882. La città in testa è Milano con 3.858 indagati davanti a Roma con 3.516 e Firenze con 1.914.
Secondo i dati dell’Anci la grande maggioranza dei procedimenti si conclude già durante l’udienza preliminare con la richiesta da parte degli imputati di un rito alternativo con conseguente riduzione della pena: patteggiamento o giudizio abbreviato.