Che tipo è il nuovo primo ministro britannico
Rishi Sunak è il primo non bianco a diventare primo ministro e anche uno dei più ricchi di sempre: ma delle sue priorità per ora si sa poco
Lunedì il deputato britannico Rishi Sunak è diventato il nuovo leader del partito Conservatore. Per come funziona il sistema politico britannico a breve diventerà primo ministro al posto di Liz Truss, che si era dimessa la settimana scorsa dopo appena 44 giorni di mandato costellati da una serie di inciampi. Sunak sarà il primo capo del governo britannico non bianco, nonché il più giovane dal 1812 – ha 42 anni – e uno dei più ricchi ad arrivare a questa carica.
Sunak è sposato e ha due figli. È induista. È nato a Southampton; suo padre e sua madre sono di origini indiane, ma nacquero rispettivamente in Kenya e in Tanzania e si trasferirono nel Regno Unito negli anni Sessanta. Sunak ha studiato a Oxford, poi a Stanford e per diversi anni dopo la laurea ha lavorato nella finanza: come analista a Goldman Sachs e poi in diversi fondi di investimento.
Questi lavori lo avevano già arricchito, ma nel 2009 le sue condizioni economiche sono ulteriormente migliorate dopo il matrimonio con l’imprenditrice Akshata Murthy, che possiede un’azienda di moda, dirige un fondo di investimento ed è figlia del miliardario indiano N.R. Narayana Murthy. Sunak e Murthy sono stati inclusi nella più recente lista delle 250 persone più ricche del Regno Unito, al 222esimo posto a pari merito.
Sunak faceva parte del partito Conservatore già da quando era ragazzo, ma si è dato alla politica attiva soltanto di recente: la sua prima elezione, in un collegio nel nord dell’Inghilterra, risale ad appena sette anni fa. Quando lo scorso febbraio Boris Johnson lo scelse come nuovo cancelliere dello Scacchiere (il ministro dell’Economia), sorprese un po’ tutti. Sunak era tutto sommato un politico giovane e inesperto: come molti altri ministri del governo, sembrava essere stato scelto principalmente per la sua capacità di rimanere nell’ombra di Johnson. Poco dopo la sua nomina, il Financial Times scrisse che fino a quel punto Sunak aveva fatto carriera “senza lasciare traccia”, sia in politica che nella finanza, e che nessuno sapeva davvero che ministro sarebbe stato.
Da ministro dell’Economia, nei primi mesi della pandemia da coronavirus Sunak era stato molto lodato per il modo in cui aveva gestito gli aiuti economici per lavoratori e attività commerciali, riuscendo a far sì che venissero ricevuti da quasi tutti quelli che ne avevano bisogno e in tempi brevi. Una delle iniziative più creative introdotte dal suo ministero per aiutare la ripresa del settore della ristorazione prevedeva sconti del 50 per cento nei ristoranti che sceglievano di aderire a un programma del governo (e che venivano rimborsati successivamente). Il progetto si chiamava “Eat Out to Help” (“mangia fuori per aiutare”), ma è stato comunemente ribattezzato Rishi Dishes, “I piatti di Rishi”. Sunak era molto rispettato anche dai funzionari di governo, ed è ritenuto un gran lavoratore: nei suoi due anni da ministro dell’Economia non prese nessun giorno di ferie.
La popolarità di Sunak era diminuita questa primavera, quando cancellò alcune iniziative di spesa pubblica promosse durante la pandemia e soprattutto dopo una serie di scandali.
Ad aprile si è scoperto per esempio che la moglie di Sunak risultava “non domiciliata” nel Regno Unito, status che le permetteva, pur vivendoci stabilmente, di non pagare nel paese le tasse relative ai suoi guadagni esteri (enormi, tenendo conto di quelli derivanti dalla società fondata del padre): questa condizione le aveva permesso di non pagare nel Regno Unito milioni di sterline di tasse. Venne fuori inoltre che Sunak godeva di un permesso di soggiorno permanente negli Stati Uniti, dove aveva lavorato e studiato e dove più volte durante la sua carriera ha valutato di trasferirsi con la famiglia, dimostrando secondo i suoi critici scarso attaccamento al Regno Unito.
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In estate Sunak aveva partecipato alle primarie per sostituire Johnson, dal cui governo si era anche dimesso, ma i suoi scandali erano piuttosto freschi nella memoria dell’elettorato. Le sue proposte inoltre erano assai meno ambiziose di quelle di Truss, che poi vinse quelle primarie. «Liz sta promettendo tutto a tutti», disse a BBC ad agosto: «non credo che la vita sia così semplice, e penso che i suoi piano rischino di complicare la situazione». Il New York Times fa notare che alla lunga il suo atteggiamento prudente ha pagato.
È considerato un politico pragmatico che appartiene all’ala destra del partito (nel 2016 votò a favore di Brexit) ma dato che la sua esperienza di ministro e anche tutto sommato di politico rimane piuttosto limitata, in molti si stanno chiedendo quali siano le sue priorità. Il Financial Times lo ritiene soprattutto «un pragmatico», mentre il Guardian fa notare che nel partito Conservatore Sunak è uno dei più attenti alla sostenibilità ambientale. Qualche dettaglio in più sulle sue intenzioni sarà chiaro quando diffonderà la lista dei suoi ministri e terrà i suoi primi discorsi pubblici da primo ministro.