In Giappone il governo continua ad avere problemi per la Chiesa dell’unificazione
Dopo il rimpasto estivo, dovuto ai legami di alcuni ministri con il controverso movimento religioso, sono arrivate nuove dimissioni
Il ministro dell’Economia del Giappone Daishiro Yamagiwa ha annunciato le proprie dimissioni per via dei legami che ha con la Chiesa dell’unificazione, l’influente movimento religioso i cui rapporti con i politici del Partito Liberal Democratico (PLD) stanno creando molti problemi al governo.
La Chiesa dell’unificazione fu fondata dal reverendo coreano Sun Myung Moon nel 1954 e in Italia è nota soprattutto per alcuni eventi molto scenografici, come i grandi “matrimoni di massa”. In Giappone è considerata una specie di setta da molte persone e se ne sta discutendo parecchio dall’omicidio dell’ex primo ministro Shinzo Abe, a luglio: l’uomo che lo ha assassinato aveva detto alla polizia che sua madre aveva fatto donazioni ingenti in favore della Chiesa, e ne aveva accusato i sostenitori politici – tra cui Abe, esponente più in vista del PLD – di aver impoverito la sua famiglia.
Secondo i suoi critici, la Chiesa ha costruito forti relazioni con i politici del PLD per guadagnare membri e credibilità, permettendo al contempo al partito di rafforzare la sua presenza tra i fedeli. I critici sostengono inoltre che numerosi adepti della Chiesa siano stati spinti a fare donazioni eccessive.
Ad agosto il primo ministro Fumio Kishida aveva compiuto un rimpasto di governo per i legami di sette ministri con la controversa Chiesa dell’unificazione, dato che dopo la morte di Abe il consenso nei confronti del PLD e del governo, espresso dal partito, era notevolmente calato. Quasi la metà dei parlamentari del partito aveva ammesso di avere legami con la Chiesa, una cosa che secondo Kishida avrebbe compromesso la fiducia dei cittadini nel governo.
In quell’occasione l’incarico di Yamagiwa non era stato messo in discussione. Tuttavia alcuni parlamentari di opposizione hanno chiesto le sue dimissioni dopo che per più volte il ministro aveva detto di non ricordare di aver partecipato a eventi della Chiesa e di aver fatto delle foto di gruppo con la sua leader, Han Hak Ja Moon, moglie del fondatore.
Kishida da parte sua aveva detto ad agosto di non avere legami con la Chiesa in prima persona e di prendere «sul serio» le accuse secondo cui i suoi sistemi e rituali avrebbero impoverito i suoi fedeli. Una settimana fa ha ordinato al ministero della Cultura di aprire un’indagine per «risolvere» le questioni legate alla Chiesa dell’unificazione.
Di recente il governo giapponese ha ricevuto molte critiche anche per la scelta di organizzare un costoso funerale di stato per Abe, che si è svolto il 27 settembre. In Giappone i funerali di stato sono una pratica poco frequente e generalmente sono riservati ai membri della famiglia imperiale. L’unica volta che vennero celebrati per un politico dopo la Seconda guerra mondiale prima dello scorso settembre risale al 1967: si fecero per Yoshida Shigeru, primo ministro per sette anni tra il 1946 e il 1954 e negoziatore della fine dell’occupazione americana.
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