Boris Johnson non si candiderà a primo ministro
E quindi il posto sarà quasi certamente di Rishi Sunak, l'ex cancelliere battuto da Liz Truss la scorsa estate
L’ex primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato domenica sera che non si candiderà a occupare di nuovo quel ruolo, lasciato vacante dalle dimissioni di Liz Truss la settimana scorsa, dopo solo 44 giorni di incarico. Johnson era rientrato da una vacanza ai Caraibi per partecipare alle primarie interne del partito Conservatore, e al ballottaggio tra i candidati che avessero raccolto almeno cento voti di parlamentari del partito. Ma nei suoi confronti – dopo che lo stesso partito lo aveva di fatto sfiduciato lo scorso luglio – il partito è molto diviso: per superare le difficoltà di raccogliere consensi unitari, o anche gli stessi 100 voti necessari, Johnson aveva cercato invano di creare un’alleanza con gli altri due candidati Rishi Sunak e Penny Mordaunt.
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Domenica Johnson ha spiegato che in assenza di un partito unito nel sostenerlo, pur dicendosi sicuro di avere dalla sua parte già 102 parlamentari (pubblicamente ne risultano solo 60), la sua decisione è di non partecipare al voto che si sarebbe dovuto tenere nei prossimi giorni tra i 170mila membri del partito per scegliere tra gli eventuali due candidati usciti dalle primarie parlamentari. A questo punto, con Mordaunt molto indietro nella raccolta dei 100 voti parlamentari, il candidato potrebbe essere uno solo: l’ex cancelliere del governo Johnson Rishi Sunak, che ha già il sostegno di 150 di loro, Penny Mordaunt ha ancora fino a lunedì pomeriggio per competere, ma il grosso dei parlamentari sembra orientato a evitare ulteriori conflitti e divisioni. Sunak aveva già partecipato alla selezione per succedere a Johnson ma era stato battuto da Liz Truss.