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  • Sabato 22 ottobre 2022

Come funziona l’ordine pubblico negli stadi

Molto meglio di un tempo, innanzitutto, grazie tra le altre cose a organi speciali e alla Tessera del tifoso

(Spada/LaPresse)
(Spada/LaPresse)

La Tessera del tifoso, ideata nel 2009 dal governo italiano per impedire l’ingresso negli stadi ai soggetti ritenuti pericolosi per l’ordine pubblico, esiste ancora: dal 2017 è stata progressivamente trasformata in quello che oggi assomiglia, per certi versi, a una carta fedeltà. Con le norme in vigore, infatti, rimane obbligatorio acquistarla per seguire alcune partite in trasferta considerate ad alto rischio di incidenti. Ma ci sono diversi club che richiedono ai tifosi di comprarla anche per sottoscrivere gli abbonamenti stagionali per le gare disputate nel proprio stadio.

Tutte le società di Serie A, B e C sono tenute a emettere la loro specifica tessera, delle dimensioni di una carta di credito, che cambia il suo nome a seconda della squadra. Le regole per l’emissione sono sempre rimaste le stesse, e non può essere richiesta dalle persone che abbiano ricevuto condanne per reati commessi all’interno degli stadi negli ultimi cinque anni o che siano sottoposte al divieto di accedere alle manifestazioni sportive (Daspo). Quest’ultimo è un provvedimento emesso dai questori, con una durata che va da uno a cinque anni, e può essere accompagnato dall’obbligo di presentazione a un ufficio di polizia durante lo svolgimento degli eventi sportivi vietati. Il Daspo può essere applicato anche in assenza di una condanna penale.

La Tessera del tifoso rilasciata a una persona che viene successivamente sottoposta al Daspo o riceve una condanna per un reato commesso all’interno di uno stadio viene annullata. Le informazioni sui reati sono raccolte da un centro di elaborazione dati del ministero dell’Interno, che le trasmette in automatico a tutti i sistemi di vendita dei biglietti per le partite, bloccando quindi la possibilità di acquisto per coloro che abbiano ricevuto condanne o siano sottoposti a restrizioni per gli eventi sportivi. Per qualsiasi evento che si svolga in impianti con capienza superiore ai 7.500 posti, i biglietti devono essere obbligatoriamente nominali, per far entrare il pubblico dentro lo stadio devono essere utilizzati i tornelli e, inoltre, deve essere attivato il sistema delle telecamere di videosorveglianza per controllare quanto avviene sugli spalti.

La Tessera del tifoso può essere richiesta da chiunque, a prescindere dal comune di residenza, collegandosi al sito internet della propria squadra. I sottoscrittori sono tenuti a fornire i dati personali e inviare la copia di un documento d’identità. Alcune società richiedono anche l’invio di una fototessera. La carta ha una durata variabile, e alla scadenza va presentata una richiesta per ottenerne una nuova. Viene spedita a casa dei tifosi, solitamente entro due settimane, ma può anche essere ritirata nei punti vendita abilitati alla consegna. Il costo varia a seconda delle società e oscilla tra i 10 e i 20 euro, ma alcuni club la rilasciano gratuitamente ai tifosi che acquistano gli abbonamenti. Trattandosi di una “fidelity card”, ai sottoscrittori vengono offerte anche delle prelazioni e delle promozioni per la vendita dei biglietti.

Ad esempio, la “Juventus Card” costa 15 euro più le spese di spedizione ed è valida per dieci anni. Il Milan rilascia invece una tessera chiamata “Cuore Rossonero” al prezzo di 20 euro, con un periodo di validità di quattro anni per le card emesse dal 1° giugno 2019 in poi. Per richiederla è necessario inviare anche una fototessera del titolare. «Ricordiamo che il volto deve essere ben visibile, non coperto da occhiali da sole, sciarpe o cappellini» specifica il Milan nella sezione apposita del suo sito.

Nel caso dell’Inter, la tessera “Siamo noi” è obbligatoria non solo per seguire la partite in trasferta ma anche per sottoscrivere l’abbonamento per le gare giocate a San Siro dalla squadra nerazzurra. Costa 12 euro e vale per sei anni. Anche la “Fan Stadium Card del Napoli” è necessaria per i tifosi che, oltre a seguire le trasferte, vogliano abbonarsi alle partite disputate allo Stadio Diego Armando Maradona. Ha un prezzo di 20 euro e scade dopo tre anni.

La Roma rilascia invece l’“As Roma Card” al costo di 20 euro e con una validità di cinque anni, ma la tessera può essere utilizzata solo per le trasferte. Al contrario la “Millenovecento”, emessa dalla Lazio al costo di 15 euro e scadenza dopo cinque anni, è necessaria anche per acquistare gli abbonamenti per le partite giocate allo Stadio Olimpico.

La nuova versione della Tessera del tifoso non ha suscitato le stesse polemiche che accompagnarono i primi anni della sua introduzione. Con una direttiva indirizzata ai prefetti il 14 agosto del 2009, fu l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni a disporre una serie di misure per combattere la violenza negli stadi. Tra queste fu inserita proprio la creazione della tessera, introdotta stabilmente a partire dalla stagione 2010/11. Nei primi anni i club non poterono vendere gli abbonamenti ai tifosi che non volevano aderire alla sottoscrizione della tessera. Questo obbligo, che era valido anche per tutte le trasferte, scatenò una serie di proteste in tutta Italia e diverse tifoserie decisero di disertare gli stadi e di radunarsi all’esterno degli impianti durante le partite.

Nella stagione 2010/11 si registrò un calo del 20% degli abbonamenti. In alcuni casi i tifosi ospiti si presentarono negli stadi sprovvisti della tessera e del biglietto. Per motivi di sicurezza furono fatti accomodare nelle tribune, in mezzo al pubblico di casa, scortati da un “cordone” di agenti, creando comunque tensioni e scontri all’interno degli stadi.

Oltre alle restrizioni applicate per i biglietti, diverse tifoserie contestarono quella prima versione della tessera perché alcune società decisero di abbinarla a una carta di credito per l’acquisto di prodotti ufficiali del club. Non era solo uno strumento di controllo, quindi, ma anche un’iniziativa di marketing che trovò una fortissima opposizione del mondo degli ultras.

Si mosse anche il Codacons, che presentò un ricorso poi accolto dal Consiglio di Stato a dicembre del 2011. L’associazione dei consumatori, affiancata dai tifosi rappresentati dall’organizzazione Federsupporter, contestò il fatto che per ottenere la tessera i tifosi fossero costretti ad acquisire una carta di credito ricaricabile. Una circostanza che, secondo quanto venne sostenuto nel ricorso, poteva condizionare le loro scelte economiche. Il Consiglio di Stato accolse l’appello, la tessera restò in vigore ma i club non poterono più abbinarla a una carta di credito.

Dopo anni caratterizzati da numerose proteste e polemiche, nel 2017 il ministro dell’Interno Marco Minniti e quello dello Sport Luca Lotti firmarono un protocollo nella sede della Figc, alla presenza del capo della Polizia Franco Gabrielli, nel quale fu stabilito che la Tessera del tifoso dovesse essere trasformata, nel giro di tre anni, nell’attuale “fidelity card”.

È l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, istituito dal 2005 presso il ministero dell’Interno italiano, a individuare quali siano le partite considerate a rischio maggiore di incidenti. L’Osservatorio fa di volta in volta delle valutazioni in cui vengono raggruppati i provvedimenti suggeriti per gli eventi in programma nelle settimane successive. Spetta poi alle autorità provinciali di pubblica sicurezza (Questori e Prefetti) disporre le limitazioni per la vendita dei biglietti.

Le misure adottate all’interno e all’esterno degli stadi vengono invece organizzate e gestite dal Gruppo Operativo di Sicurezza (Gos), che deve essere costituito in vista di ogni singola partita da disputare in un impianto con capienza superiore ai diecimila posti. Per alcuni eventi, l’Osservatorio chiede un’ulteriore valutazione sulle misure di sicurezza più idonee a un altro organo chiamato Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive (Casms). Istituito presso il Dipartimento di pubblica sicurezza, il Casms ha il compito di raccogliere e analizzare le notizie riguardo a una partita che potrebbe causare problemi di ordine pubblico. Dopo aver valutato i precedenti e i pericoli per le future manifestazioni sportive, il Comitato indica alle questure e alle prefetture quali contromisure sia più opportuno adottare. Quindi l’Osservatorio ha il compito di individuare le partite a rischio incidenti e suggerire le restrizioni da applicare, mentre al Casms spettano le valutazioni più approfondite sul tipo di misure di sicurezza che i club e le autorità locali dovranno poi disporre in vista delle partite.

Per quelle che presentano il grado di rischio maggiore, l’Osservatorio può suggerire la chiusura del settore ospiti dello stadio, vietando quindi la trasferta ai tifosi. Ma questi casi sono sempre più rari. Di solito, quando si giocano partite considerate più pericolose, la trasferta rimane comunque consentita ai soli possessori della Tessera del tifoso, oppure esclusivamente ai residenti nella regione o nella provincia di provenienza della squadra che gioca in trasferta. Talvolta viene inoltre deciso che i biglietti possano essere venduti solo fino al giorno prima della partita.

Inoltre, per gli eventi che richiedono un rafforzamento delle misure di sicurezza, l’Osservatorio suggerisce di aumentare il numero di steward presenti allo stadio e di rendere più accurati i controlli nelle zone di pre-filtraggio e filtraggio attorno agli impianti sportivi.

Lo scorso 22 aprile il Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza Paolo Cortis si è insediato come nuovo presidente dell’Osservatorio. Alle riunioni partecipano esponenti della presidenza del Consiglio dei ministri e delle varie forze di sicurezza: Polizia di Stato, Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria, Reparti Speciali, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco. Fanno parte dell’assemblea anche i rappresentanti di Coni, Figc, delle leghe di Serie A, B, C e Dilettanti, di Trenitalia, di Italo NTV, della società Autogrill S.p.a. e dell’Associazione Italiana Calciatori.

Il Gos è invece presieduto da un funzionario di Polizia nominato dal questore e ne fanno parte i Vigili del Fuoco, il Servizio sanitario nazionale, la Polizia Municipale e gli addetti alla sicurezza dei due club che giocano la partita in questione. Il giorno in cui si disputa la gara, il Gos assume la funzione di “Centro per la gestione della sicurezza della manifestazione”. Tra i suoi compiti, ci sono quelli di stabilire gli orari di apertura dei cancelli, di organizzare i controlli agli ingressi e di coordinare gli interventi per la gestione della sicurezza e delle eventuali emergenze.

Il problema della violenza nel calcio non è ancora stato risolto ma il numero di incidenti negli stadi italiani è diminuito rispetto al passato. Nel rapporto dell’Osservatorio sulla stagione calcistica 2018/19, l’ultima giocata interamente senza chiusure degli impianti a causa della pandemia, le partite in cui si erano registrati episodi di violenza, con persone rimaste ferite dentro e fuori gli stadi, erano state in tutto 43 su 1.853 complessive disputate tra Serie A, Serie B e Lega Pro. Nella stagione precedente le partite segnate da incidenti gravi erano state 63 su 1.899 incontri totali. Le criticità all’interno degli impianti erano diventate “residuali”, mentre la maggior parte dei problemi si era verificata all’esterno e nelle strade limitrofe agli stadi. L’Osservatorio aveva inoltre comunicato che «le condotte delinquenziali/incivili lungo le direttrici stradali» si erano ridotte da 120 a 91 episodi, sommando gli incidenti avvenuti sulle autostrade e quelli nelle stazioni ferroviarie e sui treni.

I tifosi feriti erano scesi da 46 a 45, ma tra questi c’era stato un morto. Prima della partita Inter-Napoli, giocata il 26 dicembre 2018 a San Siro, un tifoso interista di 35 anni, Daniele Belardinelli, era stato investito e ucciso da un’auto all’esterno dello stadio. Il suv coinvolto nell’incidente era guidato da un ultrà napoletano, Fabio Manduca, poi condannato a quattro anni di reclusione per omicidio stradale, con sentenza confermata dalla Corte d’Appello. I legali della difesa sono tuttora in attesa che la Corte di Cassazione si esprima sul ricorso presentato. La sera dell’incidente, l’auto guidata da Manduca si trovava in una strada vicina allo stadio dove c’erano scontri tra le due tifoserie, che avevano coinvolto circa 60 persone. Quattro tifosi del Napoli erano stati accoltellati.

Il rapporto dell’Osservatorio sulla stagione 2018/19 segnalava inoltre che i feriti tra le forze dell’ordine erano stati 43 rispetto ai 58 dall’anno precedente, mentre il numero degli steward feriti era sceso da 17 a 13. Le persone arrestate in occasione delle partite erano state 39 rispetto alle 100 della stagione precedente, quelle denunciate erano passate da 1.173 a 757. L’impiego delle forze dell’ordine era nel frattempo diminuito del 4,5%, con 169.457 agenti impegnati per le partite rispetto ai 177.341 del 2017/18, con una media di 93 agenti in servizio per ogni gara.

Dall’inizio dell’attuale stagione calcistica, l’Osservatorio ha adottato undici diverse determinazioni. Per quanto riguarda la prima giornata di Serie A, nella riunione dello scorso 3 agosto erano state suggerite restrizioni per la vendita dei biglietti di Salernitana-Roma e Verona-Napoli. Per la prima gara, disputata allo stadio Arechi il 14 agosto, i tagliandi del settore ospiti potevano essere acquistati solo dai residenti nel Lazio, mentre i tifosi romanisti residenti in altre regioni potevano comprare biglietti per il settore ospiti dello stadio di Salerno soltanto se possedevano la Tessera del tifoso emessa dalla Roma. I biglietti messi a disposizione per i romanisti erano circa duemila ed erano andati esauriti. Alla fine della partita, nessun incidente era stato segnalato all’interno e all’esterno dello stadio.

Per Verona-Napoli del 15 agosto, invece, l’Osservatorio aveva deciso che il settore ospiti fosse accessibile esclusivamente ai sottoscrittori della Tessera del tifoso del Napoli. I biglietti per gli altri settori dello Stadio Bentegodi potevano essere acquistati solo dai residenti in Veneto, oppure dai residenti in altre regioni in possesso della Tessera del tifoso del Verona. Quest’ultima misura era stata decisa per impedire che i tifosi napoletani sprovvisti della tessera potessero acquistare dei tagliandi per i posti dello stadio destinati al pubblico di casa. Le restrizioni applicate non erano però bastate a evitare incidenti: al termine della partita, vinta 4-2 dal Napoli, le due tifoserie erano venute a contatto all’esterno dello stadio ed era stato necessario l’intervento della polizia. Tre tifosi del Verona di 21 anni erano stati arrestati con l’accusa di violenza e lesioni pluriaggravate nei confronti di pubblico ufficiale commesse in occasione di manifestazioni sportive. Gli agenti intervenuti non avevano riportato lesioni gravi, ma solo leggere contusioni.

L’Osservatorio aveva poi dato mandato di vietare la vendita ai residenti in Campania dei biglietti di ogni settore, compreso quello ospiti, per la partita Lazio-Napoli, giocata allo Stadio Olimpico di Roma il 3 settembre. In quella circostanza l’Osservatorio aveva rinviato le ulteriori valutazioni al Casms e il prefetto di Roma aveva infine deciso di limitare al 50% la capienza del settore ospiti, i cui biglietti potevano essere acquistati solo dai possessori della Tessera del tifoso del Napoli, a prescindere dal loro luogo di residenza.

Un caso particolare si era successivamente verificato per il derby ligure Spezia-Sampdoria giocato il 17 settembre. Nonostante l’Osservatorio non avesse espresso alcuna indicazione sulla gara, le autorità locali di La Spezia avevano deciso di vietare la vendita dei biglietti per i settori “Curva Piscina” e “Curva Ferrovia” dello stadio Picco, solitamente frequentati dal pubblico di casa, ai residenti nella provincia di Genova. Ma alcuni tifosi della Sampdoria, dopo l’esaurimento dei posti del settore ospiti, avevano comunque acquistato i tagliandi per i settori a loro vietati, fornendo dei dati anagrafici falsi. Dopo alcuni controlli della prefettura di La Spezia, erano stati annullati circa 250 biglietti emessi per la partita.

Nonostante restrizioni e pericoli tuttora esistenti, il pubblico negli stadi italiani è in aumento. Nell’ultimo campionato di Serie A precedente alle chiusure degli impianti per la pandemia – la stagione 2018/19 – la media degli spettatori era di 25.481 unità. Nell’attuale torneo iniziato ad agosto, la media è salita a 28.626 presenze. Il primato spetta alle squadre milanesi: le cinque gare giocate finora dal Milan a San Siro (compreso il derby) sono state seguite da 72.841 spettatori in media, mentre per le cinque partite giocate in casa dall’Inter gli spettatori medi sono stati 72.387. Segue la Roma, che ha avuto 61.720 tifosi presenti in media nelle prime quattro gare disputate allo Stadio Olimpico.