Ministro dell'Economia e delle Finanze
Ha 55 anni ed è vicesegretario della Lega. Eletto in parlamento dal 1996, fino al 2004 era stato sindaco del suo paese natale, Cazzago Brabbia, in provincia di Varese. Considerato un moderato, da tempo si dice che spinga per spostare al centro la Lega, e assorbire i toni, i temi e l’elettorato di Forza Italia. È uno dei leghisti più esperti e apprezzati dagli ambienti istituzionali. Nel 2013, ad esempio, l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo nominò membro della sua "commissione di saggi" che aveva il compito di sbloccare la crisi politica. Nel primo governo Conte era stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio e ha avuto un ruolo significativo nella fase delle trattative per la formazione del governo Draghi. In quello stesso governo era stato nominato ministro dello Sviluppo economico.
(Roberto Monaldo / LaPresse)
Ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio
Ha 69 anni ed è vicepresidente e coordinatore unico nazionale di Forza Italia. È romano, è stato ufficiale dell’aeronautica militare e membro del Partito Monarchico. Ha lavorato come giornalista e inviato per Radio Rai e per Il Giornale. Nel 1994 venne scelto da Silvio Berlusconi come portavoce del suo primo governo. Nello stesso anno fu eletto per la prima volta al Parlamento europeo diventando dal 2008 al 2014 Commissario prima ai Trasporti e poi all'Industria. Nel 2017 è stato presidente del Parlamento europeo. È un politico esperto dei meccanismi istituzionali dell'Unione Europea e dei suoi equilibri e durante la sua carriera politica in Europa è stato apprezzato per la capacità di stringere buoni rapporti con gli altri parlamentari, ma è stato anche criticato per una certa mancanza di carisma. È da anni il dirigente di Forza Italia più importante dopo Berlusconi e quello con il profilo più internazionale, ma negli ultimi giorni aveva rischiato di perdere la possibilità di fare il ministro degli Esteri proprio per le ricostruzioni false e filorusse dell'invasione in Ucraina fornite da Berlusconi.
(Sean Gallup/Getty Images)
Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile e vice presidente del Consiglio
Ha 49 anni e dal 2013 è il segretario della Lega, partito di cui aveva assunto la guida in uno dei momenti di maggiore crisi e che, alle elezioni del 2018 e poi alle europee del 2019, aveva portato ai migliori risultati della sua storia (rispettivamente 17 e 34 per cento). Salvini è stato ministro dell'Interno tra il 2018 e il 2019 durante il primo governo di Giuseppe Conte, che poi la Lega aveva contribuito a far cadere tornando all'opposizione. Dopo la crisi e la caduta del secondo governo Conte, Salvini aveva sostenuto il governo di Mario Draghi, mantenendo però fin dalle prime settimane di governo un atteggiamento che ricordava spesso quello di un partito di opposizione, per provare a non perdere troppi consensi nei confronti di Giorgia Meloni, che nel frattempo stava diventando la leader annunciata della coalizione di centrodestra anche traendo vantaggio dal fatto di essere l’unica all’opposizione. Nel tempo, Salvini è stato accusato di aver abbandonato le tradizionali istanze del partito a difesa delle ricche regioni del Nord per un allargamento al Centro e al Sud e alle ultime elezioni ha ottenuto un cattivo risultato non riuscendo a superare il 10 per cento dei consensi a livello nazionale. Nonostante questo, Salvini oggi è considerato uno dei principali leader della destra radicale europea, e da sempre ha fatto del contrasto all'immigrazione il suo tema centrale.
(ANSA/FABIO FRUSTACI)
Ministro dell'Interno
È nato a Napoli nel 1963, è il prefetto di Roma ed è l'ex capo di gabinetto di Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno. Prima ancora aveva avuto diversi incarichi da dirigente al ministero dell'Interno, a partire da quando il ministro era Roberto Maroni. Salvini sostiene di aver scritto insieme a lui i controversi e inefficaci "decreti sicurezza" per limitare il sistema di accoglienza italiano e per favorire la cosiddetta politica dei porti chiusi. Di lui si era parlato molto alla fine del 2021, in occasione dell’assalto del 9 ottobre alla sede nazionale della CGIL a Roma da parte di alcuni gruppi vicini a Forza Nuova. Per difendersi dalle accuse di aver sottovalutato la situazione, spiegò che «solo nelle ultime ore» era stato possibile «rilevare un livello della partecipazione non solo quantitativamente molto elevato ma pure caratterizzato dalla variegata composizione», sostenendo in sintesi che Forza Nuova fosse stata più abile del previsto ad infiltrarsi nelle proteste.
(Mauro Scrobogna/LaPresse)
Ministro della Difesa
59 anni, imprenditore e manager nel settore della difesa, cresciuto politicamente nella Democrazia Cristiana e poi in Forza Italia è stato sottosegretario al ministero della Difesa nel quarto governo Berlusconi. Si definisce un «cattolico democratico» ma fu tra i primi a intravedere il potenziale di Meloni e di Fratelli d’Italia, che contribuì a fondare nel 2012. È considerato il dirigente più "istituzionale" del partito, ed è noto che abbia buoni rapporti e goda di una certa stima anche tra gli avversari politici. Si era dimesso da deputato nel 2019 per fare il presidente della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza di Confindustria. Per il suo passato professionale da lobbista del settore degli armamenti negli scorsi mesi si era parlato sui giornali di un suo possibile conflitto d'interessi, in previsione di una nomina a ministro della Difesa che appariva già allora possibile. Alle ultime elezioni del presidente della Repubblica fu il candidato di bandiera di Fratelli d’Italia, e al terzo scrutinio raccolse ben 114 voti.
(Roberto Monaldo/LaPresse)
Ministro della Giustizia
Ha 75 anni e ha avuto una lunga carriera in magistratura: è stato titolare dell'inchiesta sul MOSE di Venezia, all'interno di "Mani pulite" condusse l'inchiesta sulle cosiddette “cooperative rosse” e negli anni Ottanta aveva portato avanti le indagini sulle Brigate Rosse venete e sui sequestri di persona. È stato consulente della Commissione parlamentare per il terrorismo e presidente della Commissione ministeriale per la riforma del codice penale. Ed è stato, fino al pensionamento avvenuto nel 2017, procuratore aggiunto della Procura di Venezia. Ha collaborato con varie riviste giuridiche e quotidiani e nel 2010 ha scritto un libro con l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Dal 2018 è componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Luigi Einaudi Onlus e in occasione dell'elezione del presidente della Repubblica del 2022 venne votato da Fratelli d'Italia come candidato di bandiera, in contrasto con la ricandidatura di Sergio Mattarella. In occasione dei referendum sulla giustizia del 2022 promossi da Lega e Radicali partecipò al Comitato che ne sosteneva l'approvazione. Alle scorse politiche è stato candidato alla Camera dei deputati come capolista di Fratelli d'Italia ed è stato eletto.
(Roberto Monaldo/LaPresse)
Ministro dello Sviluppo economico (Imprese e Made in Italy)
Ha 65 anni, è nato a Padova e iniziò la sua carriera politica negli anni Ottanta con il Fronte della Gioventù, l'organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI) ed è presidente della Fondazione Farefuturo, riconducibile all'area della destra. Urso è stato deputato di Alleanza Nazionale, partito che ha contribuito a fondare, fin dagli anni Novanta. Durante i governi presieduti da Silvio Berlusconi è stato per due volte vice ministro, alle Attività produttive e allo Sviluppo economico, e dopo aver aderito a Fratelli d'Italia nel 2015 fu eletto al Senato nel 2018. È stato confermato senatore alle ultime elezioni. Dal 2021 è presidente del Copasir, il Comitato parlamentare che controlla il lavoro dei servizi segreti. La sua nomina era finita al centro di una lunga contesa tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, vinta infine da Meloni.
(ANSA/FABIO FRUSTACI)
Ministro della Pubblica amministrazione
Fratello minore di Alberto Zangrillo, il medico personale di Silvio Berlusconi, ha 61 anni ed è laureato in Giurisprudenza. La sua carriera politica è recente, dopo una lunga esperienza come manager nel gruppo Fiat, dove dal 1987 si occupò di risorse umane per Magneti Marelli, Fiat Powertrain Technologies e Iveco. Nel 2011 si spostò a Roma, dove diventò direttore del personale di Acea, azienda di servizi a capitale misto pubblico e privato. Nel 2018 fu eletto per la prima volta alla Camera per Forza Italia, di cui divenne coordinatore per il Piemonte. A settembre è stato eletto al Senato nel collegio di Alessandria, con oltre il 50 per cento dei voti.
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
Ministra del Lavoro e Politiche Sociali
Consulente del lavoro dal 1994, dal 2005 è presidente del Consiglio nazionale dell’ordine. Si era parlato di lei durante il primo governo Conte, quando sembrava che potesse diventare presidente dell'INPS con l’appoggio di Luigi Di Maio e di Matteo Salvini (poi, all'INPS, come consigliere di amministrazione entrò il marito). Durante il governo di Matteo Renzi, quando il ministro dell’Interno era Angelino Alfano, Calderone venne nominata nel consiglio di amministrazione di Leonardo, l'azienda a partecipazione pubblica del settore della difesa, ruolo che ha lasciato nel 2020. È considerata vicina alla destra e ha partecipato ad Atreju, la manifestazione politica organizzata da Fratelli d’Italia. A differenza di Meloni ha sempre avuto una posizione piuttosto favorevole al reddito di cittadinanza, che ha definito «un’ottima intuizione se accompagnata dalla possibilità del sistema di offrire opportunità».
(ANSA/ANGELO CARCONI)
Ministro della Salute
Ha 56 anni, è romano, è rettore dell'Università Tor Vergata dal 2019 e docente ordinario di medicina nucleare. È stato anche preside della facoltà di medicina e chirurgia della stessa Università. Non ha mai fatto politica direttamente, ma in passato ha fatto parte di diverse commissioni sanitarie alla Regione Lazio e al ministero della Salute. Nel 2020, su designazione del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, è stato nominato nel comitato scientifico dell'Istituto superiore di sanità. Viene considerato un tecnico, e la sua nomina è stata voluta da Fratelli d'Italia.
(Università degli studi di Roma Tor Vergata)
Ministra per le Riforme istituzionali
Ha 76 anni e fino a poche settimane fa era presidente del Senato. È nata a Rovigo ma vive a Padova e di mestiere fa l’avvocata, ma anche la senatrice per Forza Italia dal 1994. In seguito fu anche sottosegretaria in due ministeri (Giustizia e Salute), mentre nel 2014 il parlamento riunito in seduta comune la votò tra i membri laici – cioè non provenienti dalla magistratura – del Consiglio Superiore della Magistratura. Ha posizioni conservatrici su molti temi, come i matrimoni tra persone dello stesso sesso e in passato prese le difese di Berlusconi sul caso di Karima el Mahroug, “Ruby”, sostenendo pubblicamente che il presidente egiziano Mubarak, durante un incontro ufficiale con Berlusconi, avesse menzionato esplicitamente Ruby come propria nipote.
(Roberto Monaldo/LaPresse)
Ministro della Cultura
Ha 60 anni e dal 2018 è direttore del Tg2. È nato a Napoli dove si è laureato in giurisprudenza. È stato anche direttore del quotidiano Roma di Napoli dal 1996 al 2001, vicedirettore di Libero durante la direzione di Vittorio Feltri ed è anche un saggista: ha scritto varie biografie, tra cui quelle di Vladimir Putin e di Donald Trump, e con Vittorio Feltri il libro Quarto Reich – Come la Germania ha sottomesso l’Europa. Durante la sua carriera di giornalista ha scritto anche per diversi altri giornali, tra cui Il Foglio e Il Giornale. Da giovane ha fatto parte del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del movimento di estrema destra Movimento Sociale Italiano (MSI), e dal 1983 al 1987 è stato consigliere circoscrizionale del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale nel quartiere Soccavo di Napoli. Alle elezioni politiche del 2001 si era candidato alla Camera dei deputati nella lista Casa delle Libertà, ma non era stato eletto. Sangiuliano entrò in Rai nel 2003 come inviato del Tgr e nel 2009 era stato nominato vice direttore del Tg1 durante la direzione di Augusto Minzolini.
(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
Ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare
Ha 50 anni, si è laureato in giurisprudenza, ha collaborato con il controverso centro per tossicodipendenti di San Patrignano, è stato deputato e ora è senatore. È considerato molto vicino a Giorgia Meloni (è anche suo cognato) e da poco è stato confermato come capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. Ha cominciato a fare politica nel Fronte della Gioventù, l'organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. Dal 1997 al 1999 è stato responsabile nazionale di Azione Studentesca, organizzazione degli studenti medi di Alleanza Nazionale. Dalla fine degli anni Novanta è stato consigliere comunale a Subiaco, consigliere provinciale di Roma e assessore allo sport, cultura e turismo del comune di Ardea. Si candidò alle elezioni regionali nel Lazio nel 2005 con Alleanza Nazionale, risultando il secondo dei non eletti ma diventò consigliere regionale l'anno dopo al posto di Andrea Augello, eletto al Senato alle politiche del 2006. Nel 2008 è diventato presidente di Alleanza Nazionale nella sezione provinciale di Roma e dal 2010 al 2012 del Popolo della Libertà (PdL). Fu anche assessore con deleghe regionali alla Mobilità e ai Trasporti nella giunta regionale del Lazio di Renata Polverini. Nel 2012 lasciò il PdL, fondando con Giorgia Meloni Fratelli d'Italia.
(ANSA/ETTORE FERRARI)
Ministro dell'Istruzione e del Merito
Milanese, 61 anni, ha una storia politica nel centrodestra italiano lunga quasi trent’anni. Giurista, professore di Diritto pubblico e privato romano all’Università di Torino, nel 1993 entrò nella Fondazione Salvadori di Gianfranco Miglio, allora definito l’«ideologo» della Lega Nord, che lavorava a un progetto di riforma federale dello stato. Nel 1995 entrò in Alleanza Nazionale, con cui venne eletto per la prima volta in Senato nel 2001. Teorizzatore di un’idea di un partito unico dell’area conservatrice e liberale della destra, nel 2010 seguì Gianfranco Fini nella scissione che portò alla fondazione di Futuro e Libertà per l’Italia. Nella sua carriera parlamentare si è occupato spesso di scuola, contribuendo alla scrittura della riforma Gelmini del 2010, molto contestata, delle università. Nel primo governo Conte è stato capo del dipartimento Formazione superiore e ricerca del ministero dell’Istruzione. Recentemente è diventato uno dei più stretti consiglieri politici di Matteo Salvini: alle ultime elezioni era candidato per la Lega in Lombardia, ma non è stato eletto.
(Ansa/MATTEO CORNER)
Ministra per l'Università e la Ricerca
Ha 57 anni ed è la vicecoordinatrice nazionale di Forza Italia. Fu dapprima esponente di Alleanza Nazionale, poi del Popolo della Libertà, e infine di Forza Italia, diventando nel 2011 ministra per le Politiche europee durante il quarto governo Berlusconi. È nata a Bologna, si è laureata in giurisprudenza, ha insegnato diritto pubblico comparato all'università e ha lavorato presso lo studio legale di famiglia. Fu eletta alla Camera nel 2008 e poi al Senato nel 2013. Quell'anno, quando la maggioranza del parlamento votò a favore della decadenza di Berlusconi, lei decise, insieme ad altre sue colleghe come Maria Elisabetta Alberti Casellati, di vestirsi completamente di nero, considerando la decisione come un «lutto per la democrazia» e definendo chi aveva votato a favore un «plotone di esecuzione».
(Roberto Monaldo/LaPresse)
Ministra per il Turismo
Dopo una lunga militanza nei partiti di Silvio Berlusconi, nel dicembre del 2017 passò a Fratelli d'Italia con cui divenne senatrice nel 2018. Alle scorse elezioni è stata riconfermata. Deputata della Camera dal 2001 al 2008, eletta nelle liste di Alleanza Nazionale e vicina a Ignazio La Russa, si candidò con la lista La Destra-Fiamma Tricolore nel 2008 non risultando eletta. Fu sottosegretaria alla presidenza del Consiglio con delega all'attuazione del programma nel quarto governo Berlusconi, venendo rieletta in parlamento nel 2013 con il Popolo della Libertà. Nel 2017, mentre era ospite al programma di La7 L'aria che tira, raccontò di avere sul comodino «una bellissima testa del duce in legno». Parallelamente all'attività politica, ha portato avanti il lavoro di imprenditrice e amministratrice di società di marketing (la Dani Comunicazione Srl) e concessionarie di raccolta pubblicitaria: attualmente è amministratrice di Visibilia Pubblicità, concessionaria del quotidiano Il Giornale e, in precedenza, anche di Libero e Il Riformista. È stata in società con Flavio Briatore nella discoteca Billionaire di Porto Cervo e lo è tuttora nel Twiga di Forte dei Marmi.
(ANSA/FABIO FRUSTACI)
Ministro per gli Affari regionali e autonomie
Ha 66 anni ed è uno dei più noti esponenti della Lega. È nato a Bergamo ed è laureato in Medicina con specializzazione in chirurgia maxillo-facciale. Iniziò a fare politica negli anni Novanta nella Lega Lombarda, di cui è stato segretario nazionale tra il 1995 e il 2002. Da quell'anno è diventato coordinatore delle Segreterie nazionali della Lega. La sua carriera parlamentare iniziò nel 1992 con la prima elezione alla Camera dei Deputati, sempre con la Lega Nord. Nel 2001 fu eletto per la prima volta al Senato. È stato vicepresidente del Senato per quattro volte, ministro per le Riforme istituzionali nel governo Berlusconi, ministro per la Semplificazione normativa tra il 2008 e il 2011. Calderoli s'è fatto principalmente conoscere per la legge elettorale definita da lui stesso «una porcata». Nel 2019 fu condannato per gli insulti razzisti che rivolse nel luglio del 2013 all’allora ministra delle Pari opportunità Cécile Kyenge. Nel corso degli anni ha sostenuto che i rom hanno una maggiore propensione a delinquere, che bisogna essere favorevoli ai campanili e non ai minareti, e ha invitato gli immigrati musulmani a tornare «nel deserto a parlare con i cammelli o nella giungla con le scimmie». Nonostante queste uscite, è considerato uno dei dirigenti più istituzionali della Lega.
(Roberto Monaldo/LaPresse)
Ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il PNRR
Prima di entrare in Fratelli d’Italia ha passato una vita dentro Forza Italia, che lasciò nel 2015 mettendo in discussione la leadership di Berlusconi e non condividendo il cosiddetto "patto del Nazareno", cioè l'accordo politico con Matteo Renzi e il Partito Democratico. Ha 53 anni, è stato deputato, ministro per gli Affari regionali nel quarto governo Berlusconi, eurodeputato, ma anche presidente della Puglia dal 2000 al 2005. Dopo essere entrato in Fratelli d'Italia, nel 2020 era stato sostenuto in modo compatto dal centrodestra alle regionali pugliesi, ma aveva perso contro Michele Emiliano. Fitto è oggi co-presidente del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), gruppo politico del Parlamento europeo formato da partiti conservatori di destra. Fitto viene considerato il punto di collegamento tra l'ECR e il Partito Popolare Europeo (PPE), che attualmente è la forza politica più influente e numerosa dentro al Parlamento europeo, e che ha portato alla legittimazione dell'ECR come partito affidabile, nonostante su molte posizioni il gruppo continui tuttora ad avere posizioni tendenzialmente euroscettiche. Anche grazie al lavoro di Fitto, negli ultimi due anni Meloni è riuscita a ottenere incontri importanti con alcuni vertici dell’Unione Europea, a cui nella sua lunga carriera da europarlamentare Matteo Salvini non era mai riuscito a partecipare.
(ANSA/CLAUDIO PERI)
Ministra per la Disabilità
Ha 46 anni ed è nella Lega da quando andava alle scuole superiori. Nel 2016 diventò segretaria del partito a Como, e l’anno dopo vicesindaca. Laureata in sociologia, prima di entrare in politica lavorava come educatrice e direttrice di una comunità per persone con disabilità. Un provvedimento che sostenne al tempo e che poi venne approvato dalla giunta di Como fu un’ordinanza che vietava a senzatetto e persone che chiedevano l’elemosina di stazionare in centro città. Locatelli ha spesso attaccato le ong che soccorrono le persone nel Mediterraneo, criticando quello che ha definito «il business dell’accoglienza». È stata deputata della Lega dal 2018 al 2021 e ministra per la Famiglia e le Disabilità nel primo governo Conte in sostituzione di Lorenzo Fontana, che aveva lasciato l'incarico per diventare ministro per gli Affari europei. Nel 2021 era stata nominata da Attilio Fontana assessora della Regione Lombardia con delega a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità.
(ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI)
Ministro per i Rapporti con il parlamento
Ha 55 anni ed è stato scelto come capogruppo al Senato di Fratelli d'Italia. Laureato in lettere moderne a Trieste, ha iniziato a fare politica all'interno del Movimento Sociale Italiano, di cui è stato dirigente giovanile. Dopo aver aderito ad Alleanza Nazionale è stato eletto consigliere comunale di Fiume Veneto e consigliere regionale in Friuli Venezia Giulia nel 1998 e poi di nuovo nel 2003. Nel 2008 entrò nel Popolo della Libertà e venne nominato vicepresidente della regione e assessore alla Protezione civile. Fu eletto nuovamente consigliere alle elezioni del 2013 con il PdL, che lasciò nel febbraio del 2014. L'anno dopo si iscrisse a Fratelli d'Italia e nel 2018 entrò per la prima volta in parlamento come senatore.
(Roberto Monaldo/LaPresse)
Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica
Ha 68 anni, è piemontese, e alle scorse elezioni è stato eletto alla Camera. Tra il 1985 e il 1994 fu assessore e vicesindaco di Biella e nel 1995 entrò per la prima volta nel consiglio regionale del Piemonte per Forza Italia, venendo nominato due anni dopo assessore all'Industria, Artigianato e Commercio. Le cariche gli furono confermate nel 2000. Nel 2008 fu eletto senatore per il Popolo della Libertà. Ricandidato alla Camera dei deputati nel 2013, non venne eletto e lo stesso anno il presidente della regione Roberto Cota lo nominò vicepresidente. Nel 2014 fu scelto come coordinatore di Forza Italia in Piemonte, si candidò alle regionali ma perse contro Sergio Chiamparino. Alle politiche del 2018 fu di nuovo eletto senatore e nel 2021 divenne viceministro allo Sviluppo economico.
(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
Ministro per le Politiche del Mare e del Sud
Ex presidente della Regione Sicilia di Fratelli d’Italia, eletto nel 2017, nei mesi scorsi la sua ricandidatura per un secondo mandato era stata ostacolata sia dalla Lega che da Forza Italia. In agosto si era quindi dimesso e alle elezioni regionali dello scorso settembre aveva vinto il candidato sostenuto in modo compatto dalla destra, Renato Schifani. Musumeci ha 67 anni, cominciò a fare politica nell'organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, partito di cui nel 1987 diventò segretario provinciale a Catania. Con l'MSI fu eletto varie volte consigliere comunale, consigliere provinciale di Catania dal 1990 fino al 1993 e presidente di provincia. Entrato in Alleanza Nazionale, di cui diventò anche coordinatore regionale, venne eletto al Parlamento europeo nel 1994, nel 1999 e nel 2004. Nel 2011 venne nominato sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in rappresentanza della Destra, il partito di Francesco Storace. Ha aderito a Fratelli d'Italia lo scorso gennaio ed è stato eletto senatore.
(Cecilia Fabiano/LaPresse)
Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità
Ha 68 anni, è stata sottosegretaria alla Salute e ha fatto un percorso politico notevole partendo dal movimento femminista e arrivando al Family Day, le manifestazioni in difesa della famiglia cosiddetta tradizionale e naturale. Figlia di uno storico dirigente radicale, negli anni Settanta entrò a far parte del "movimento per la liberazione della donna" portando avanti in quegli anni le lotte per l’aborto, contro la violenza di genere e per la modifica del diritto di famiglia. Nel 1975 curò il libro Aborto: facciamolo da noi.
Alle politiche del 1979 si candidò alla Camera con i Radicali, non fu eletta e prese le distanze dal partito perché, a sua dire, portavano avanti battaglie che avrebbero condotto «alla distruzione dell'individuo». Si allontanò dalla politica attiva per vent’anni e ritornò come editorialista di Avvenire e biografa di Silvio Berlusconi. Nel 2006 pubblicò un libro intitolato La favola dell'aborto facile. Miti e realtà della pillola Ru486. Entrata in parlamento nel 2008, fu rieletta alla Camera nel 2013, e anche alle scorse elezioni con Fratelli d'Italia. Oggi difende posizioni molto clericali e conservatrici. Ha detto che la pillola RU486 è «terrorizzante» e che l'omotransfobia «non è un'emergenza». Il 16 novembre 2011, a poche ore dalla scadenza del quarto governo Berlusconi, emanò delle nuove linee guida per la legge 40/04, che norma la procreazione medicalmente assistita (PMA), tornando a imporre il divieto di diagnosi preimpianto sull’embrione eliminato qualche anno prima dalla ministra della Salute Livia Turco. Roccella definì allora la diagnosi preimpianto, che serve a individuare la presenza di anomalie cromosomiche o di patologie genetiche negli embrioni prima che vengano trasferiti nell'utero, una «selezione genetica», spingendosi oltre la più accettata definizione di “diagnosi genetica”.
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
Ministro dello Sport e dei Giovani
Era il candidato che Giorgia Meloni avrebbe voluto presentare alla carica di sindaco di Roma un anno fa, per le quali fu poi scelto Enrico Michetti, mentre Mario Draghi lo ha recentemente scelto come amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina 2026, in una nomina poi posticipata in attesa dell’esito delle elezioni politiche. È romano, ha 62 anni ed è attualmente presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, la banca pubblica italiana che finanzia la gran parte degli impianti sportivi italiani. Dal 2020 è consigliere dell’Associazione Bancaria Italiana. Laureato in Economia e commercio, la sua carriera manageriale si è svolta prevalentemente nel mondo dello sport, prima nel settore privato, poi con incarichi pubblici: è stato consigliere federale della FIGC, la federazione calcistica italiana, e presidente della Lega di Serie B. Nel 2017 si candidò a presidente della FIGC, venendo sconfitto da Carlo Tavecchio. Politicamente è sempre stato considerato vicino all’area del Movimento Sociale Italiano prima e di Alleanza Nazionale e Fratelli d’Italia poi.
(Fabio Cimaglia/LaPresse)
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
È nato nel 1958 e ha avuto una lunga carriera tra magistratura e politica. Dopo essere stato dal 1988 al 1996 pretore a Ginosa, sede distaccata del tribunale di Taranto, fu giudice penale al tribunale di Lecce. Si candidò per la prima volta in parlamento nel 1996, risultando eletto alla Camera con Alleanza Nazionale. Nel 2001 venne nominato sottosegretario al ministero dell’Interno nel secondo governo Berlusconi, carica che ricoprì nuovamente nel 2008, durante il quarto governo Berlusconi. Alle successive elezioni politiche, nel 2013, non si ricandidò e rientrò in magistratura.
(Roberto Monaldo / LaPresse)