La Finlandia vuole costruire una barriera al confine con la Russia
Soprattutto per evitare che la Russia possa spingere verso il confine migranti e richiedenti asilo per mettere il paese in difficoltà
La prima ministra finlandese Sanna Marin ha annunciato che il progetto di costruire barriere più solide sui confini tra la Finlandia e la Russia, sostenuto dal governo, gode di un crescente sostegno in parlamento, dove potrebbe trovare anche l’appoggio dell’opposizione. Il progetto, pensato per prepararsi a un possibile aumento su larga scala della migrazione transfrontaliera illegale, era stato proposto dalla Guardia di frontiera del paese un mese fa.
A est, la Finlandia condivide 1.340 chilometri di frontiera con la Russia. Attualmente, questo confine è protetto principalmente da recinzioni di legno non particolarmente imponenti, costruite allo scopo principale di impedire al bestiame di pascolare nel paese sbagliato. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, però, la questione ha assunto maggiore urgenza.
Da una parte, il governo di Helsinki vuole limitare il flusso di cittadini russi che vogliono rifugiarsi in Finlandia per sfuggire dalla mobilitazione bellica: in questo senso, in queste settimane si stanno prendendo in considerazione molte nuove restrizioni, tra cui l’abbassamento del numero di visti turistici rilasciati ai cittadini russi.
Il governo finlandese è però anche preoccupato che la Russia possa decidere di spingere verso il territorio finlandese migliaia di migranti e richiedenti asilo per mettere il paese in difficoltà, come è accaduto un anno fa in Polonia e Lituania con i profughi mediorientali arrivati in Bielorussia.
A luglio, il parlamento finlandese ha introdotto una nuova legge per «migliorare la capacità operativa della Guardia di frontiera nel rispondere alle minacce ibride». Già allora, il capo della divisione legale della Guardia di frontiera finlandese Sanna Palo aveva detto che «quello che vogliamo costruire ora è una solida recinzione con un vero effetto barriera. Con ogni probabilità, la recinzione non coprirà l’intero confine orientale, ma sarà concentrata nei luoghi ritenuti più importanti».
Martedì, parlando ai giornalisti prima di incontrare i gruppi parlamentari per discutere la costruzione della barriera sul confine, la prima ministra Sanna Marin ha detto che «si tratta di garantire un’adeguata sorveglianza del confine orientale della Finlandia in futuro. Vogliamo assicurarci di avere un supporto sufficiente affinché la nostra Guardia di frontiera esegua un controllo efficace e appropriato ai confini. Inoltre, dobbiamo essere preparati a qualsiasi situazione di disturbo».
Secondo i progetti della Guardia di frontiera, la recinzione dovrebbe essere lunga tra i 130 e i 260 chilometri, alta diversi metri, sormontata da filo spinato e dotata di telecamere di sorveglianza e sensori di movimento. Per costruirla ci potrebbero volere quattro anni, per un totale di diverse centinaia di milioni di euro, ha scritto l’agenzia di stampa finlandese STT. Le parti più sostanziose verrebbero costruite nelle aree a maggior rischio di migrazione su larga scala dalla Russia, ovvero nel sud-est della Finlandia, dove già si concentra gran parte dei movimenti terrestri tra i due paesi.
Se il parlamento finlandese dovesse approvare il progetto, si comincerebbe subito a costruire una piccola sezione da circa 3 chilometri della recinzione, ma l’intenzione è di aspettare l’aprile 2023, quando si terranno le prossime elezioni generali, per permettere al governo di prendere una decisione sulla continuazione del progetto.