Berlusconi dice di aver riallacciato i rapporti con Putin
E questo potrebbe di nuovo complicare le armonie all'interno della maggioranza che sta preparando un governo
L’agenzia di stampa LaPresse ha pubblicato un audio della riunione organizzata da Forza Italia alla Camera in occasione dell’elezione dei capigruppo, in cui il leader del partito Silvio Berlusconi dice di avere ripreso ottimi rapporti con il presidente russo Vladimir Putin e sembra volerne giustificare l’operato nell’invasione dell’Ucraina. Alcuni giornali avevano già anticipato in diverse ricostruzioni il contenuto dell’intervento di Berlusconi durante l’assemblea, che era stato smentito da Forza Italia e attribuito al racconto di un vecchio episodio. L’audio però non sembra prestarsi a questa interpretazione, perché Berlusconi fa riferimento ad alcuni avvenimenti recenti e riconducibili alla guerra in Ucraina:
I ministri russi in diverse occasioni hanno detto che noi siamo già in guerra con loro. Perché? Perché forniamo armi e finanziamenti all’Ucraina. Io personalmente non posso esprimere il mio parere perché se poi viene raccontato alla stampa, o altro, eccetera, viene fuori un disastro. Però sono molto, molto, molto preoccupato.
Berlusconi insomma dice allusivamente di non potersi esprimere liberamente per evitare polemiche, facendo capire di avere idee diverse sulla fornitura di armi e finanziamenti all’Ucraina da parte dei paesi occidentali. Poi proseguendo nel discorso dice:
Ho riallacciato un po’ i rapporti con il presidente Putin, un po’ tanto: nel senso che per il mio compleanno mi ha mandato 20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Io gli ho risposto con delle bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce. Io ero stato dichiarato da lui il primo dei suoi cinque veri amici.
La posizione di Berlusconi sulla guerra in Ucraina potrebbe creare ulteriori problemi alla coalizione di destra, all’interno della quale Fratelli d’Italia negli ultimi mesi si è schierato apertamente con l’Ucraina e si è detto più volte favorevole a sostenerla con armi e finanziamenti.
In questi giorni la coalizione sta avendo diverse difficoltà nelle trattative per formare il nuovo governo proprio per le discussioni tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, con Berlusconi che si era detto molto scontento degli incarichi di governo offerti ai membri del suo partito. Dopo giorni di tensioni pubbliche e private, lunedì Berlusconi e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sembravano aver fatto pace.
Martedì però ci sono stati nuovi problemi: prima Berlusconi aveva detto di aver raggiunto un accordo con Meloni per affidare il ministero della Giustizia all’ex presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, di Forza Italia, poi la notizia era stata smentita da Fratelli d’Italia. In serata è stato pubblicato l’audio di Berlusconi su Putin, che potrebbe ulteriormente peggiorare i rapporti, visti gli sforzi fatti da Meloni negli ultimi mesi per apparire – nonostante un passato molto diverso – come una leader dalle posizioni atlantiste, cioè allineate all’Occidente e alla NATO, e quindi anche contrarie al governo autocratico di Putin in Russia e all’invasione dell’Ucraina.
Berlusconi ha un lungo rapporto di amicizia con Vladimir Putin, iniziato negli anni in cui fu presidente del Consiglio. Andò a trovarlo nella sua prima visita ufficiale all’estero poco dopo essersi insediato nel 2001 (alla sua seconda esperienza da presidente del Consiglio), e da lì i due si incontrarono più volte negli anni successivi, non solo per ragioni istituzionali, invitandosi a vicenda nelle rispettive residenze e mostrandosi spesso insieme e sorridenti in pubblico.
Dopo l’invasione russa in Ucraina dello scorso febbraio, Berlusconi aveva inizialmente cercato di parlare di Putin il meno possibile, ma senza mai condannare esplicitamente l’invasione, finché ad aprile aveva detto di essere «profondamente deluso e addolorato» dal suo comportamento. La sua posizione però è sempre rimasta molto ambigua, e poche settimane fa in un’intervista al programma di Rai 1 Porta a Porta aveva dato una versione molto strana e sconclusionata dell’inizio della guerra in Ucraina, in cui sostanzialmente toglieva responsabilità a Putin e ne legittimava l’operato.