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  • Domenica 16 ottobre 2022

I lanciarazzi americani non hanno cambiato solo la guerra in Ucraina

Secondo gli esperti gli HIMARS potrebbero avere grosse ricadute sui prossimi conflitti armati

Un HIMARS durante un'esercitazione militare in Lettonia (EPA/TOMS KALNINS)
Un HIMARS durante un'esercitazione militare in Lettonia (EPA/TOMS KALNINS)
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Dalla fine di giugno l’esercito ucraino ha cominciato a usare nella guerra contro la Russia lanciarazzi forniti dagli Stati Uniti, armi da fuoco che fanno parte dell’artiglieria leggera e vengono usate per colpire direttamente un bersaglio, con un missile o con altri tipi di proiettili. Quelli a disposizione degli ucraini sono gli “M142 High Mobility Artillery Rocket System”, più spesso chiamati con la sigla HIMARS, e sono, semplificando un po’, dei lanciarazzi di grande precisione e con una gittata eccezionale.

Fin dalle prime settimane del loro utilizzo, gli esperti militari avevano cominciato a chiedersi se gli HIMARS potessero costituire per gli ucraini un vantaggio tale da cambiare il corso del conflitto, che fino a quel momento la Russia non sembrava poter perdere. Gli ultimi mesi di combattimento, con le grandi avanzate dell’esercito ucraino, hanno confermato queste aspettative.

Non tutti erano convinti che gli HIMARS si sarebbero rivelati decisivi: a più di tre mesi di distanza però appare evidente il loro ruolo fondamentale nella controffensiva messa in atto dall’Ucraina a partire da agosto, che ha permesso il respingimento delle truppe russe in molte zone di conflitto e la riconquista di ampie porzioni di territorio. Il successo degli HIMARS in Ucraina è talmente grande che sta persino mettendo in discussione alcune convinzioni radicate su come debbano essere combattute le guerre moderne: soprattutto per quel che riguarda gli spostamenti delle truppe e il dispiegamento su larga scala di mezzi militari.

Alcune operazioni che prima richiedevano aerei, navi e pesanti veicoli corazzati, come la distruzione di una base nemica, oggi possono essere compiute con la stessa efficacia dagli HIMARS da grande distanza. Gli HIMARS sono diversi anche dai lanciarazzi che si usavano fino a poco tempo fa: prima, per essere certi di raggiungere un obiettivo da una certa distanza, gli eserciti dovevano impiegare decine di lanciatori e sparare anche migliaia di proiettili; oggi basta un missile.

Gli HIMARS offrono insomma una combinazione piuttosto unica a livello militare di letalità, gittata e precisione, unita anche a una grande mobilità: i lanciarazzi sono infatti montati su veicoli che si spostano velocemente nelle zone da cui è più agevole colpire o in cui si è più protetti, per non farsi colpire a propria volta.

Un HIMARS mentre lancia un missile (U.S. Air Force/ZUMA Press Wire Service/ZUMAPRESS.com)

Hanno una batteria di sei missili, che possono lanciare a una distanza molto superiore ad altri sistemi d’arma simili. Il raggio varia da modello a modello, ma in quelli più avanzati può arrivare fino a 300 chilometri: più o meno la distanza tra Milano e Firenze. Al momento l’esercito ucraino ne ha 16, ma nessuno così potente: le condizioni iniziali imposte dagli Stati Uniti prevedevano che fossero forniti solo modelli meno avanzati e che l’Ucraina non li usasse per colpire obiettivi in Russia.

Negli ultimi giorni gli Stati Uniti si sono impegnati a consegnarne altri 18, che potrebbero avere un peso notevole nel resto del conflitto: uno dei maggiori dubbi che gli esperti militari avevano posto all’inizio dell’estate sull’efficacia degli HIMARS in questa guerra era legato al fatto che ne sarebbero servite almeno diverse decine, per contrastare un esercito come quello russo, assai più nutrito di quello ucraino.

Finora gli HIMARS già a disposizione dell’Ucraina sono stati usati per distruggere centinaia di obiettivi russi, tra cui un gran numero di depositi di munizioni, centri di comando e caserme, snodi logistici e ponti per bloccare l’arrivo di rifornimenti all’esercito in prima linea. Negli attacchi con gli HIMARS sono stati uccisi anche importanti comandanti e ufficiali russi, oltre che molti soldati. Attacchi di questo genere erano serviti inizialmente a fermare l’avanzata russa nella parte orientale dell’Ucraina, ora mirano alle forze russe in ritirata per costringerle ad abbandonare i territori occupati.

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Un deposito di munizioni russo distrutto dagli HIMARS

Un giornalista del Wall Street Journal che ha potuto trascorrere del tempo con un’unità ucraina che ha a disposizione degli HIMARS ha raccontato alcuni vantaggi del sistema a cui aveva assistito di persona: per colpire obiettivi che erano stati appena individuati da altre unità dell’esercito, sei soldati avevano interrotto la cena solo per pochi minuti, avevano azionato due HIMARS e avevano sparato sette missili, tornando rapidamente a mangiare senza nemmeno aspettare che arrivassero a destinazione, evidentemente sicuri del risultato.

Una squadra che utilizza un HIMARS è composta da tre soldati. Le munizioni solitamente vengono lasciate da altre unità dell’esercito in punti di consegna concordati e nascoste sotto il fogliame, e quindi non è necessario portarsene dietro diverse tonnellate. Per sostituire quelle nuove con quelle già usate ci vogliono al massimo cinque minuti: dopodiché si può ripartire.

Questa mobilità e le munizioni più piccole permettono alle squadre di restare sul campo anche per diverse settimane, in alcuni casi mesi, senza dover mai tornare alla base, e quindi di essere complessivamente più efficienti. Ogni mezzo ha una cabina blindata per l’equipaggio, in cui i soldati possono dormire quando non si sentono sicuri di mettere le tende.

Al contrario, l’artiglieria russa è molto meno efficiente e moderna: vista la scarsa precisione, per essere sicuro di colpire un obiettivo l’esercito russo solitamente cerca di colpire tutta la zona, usando decine di missili o altri tipi di proiettile. I lanciarazzi russi sono montati su camion assai meno agili degli HIMARS, impiegano circa 20 minuti a posizionarsi per il lancio e 40 per essere ricaricati.

Questo li rende anche molto più vulnerabili, perché nel tempo in cui si organizzano per colpire possono essere colpiti a loro volta. Normalmente spostare l’artiglieria è un’operazione che richiede soldati, camion, carburante e tempo, più altri soldati e veicoli a protezione quando si fanno i rifornimenti.

Gli HIMARS invece sono difficili da seguire e si spostano di continuo. Sull’organizzazione da seguire e sul loro utilizzo i soldati ucraini sono stati istruiti e addestrati dall’esercito americano fuori dall’Ucraina: si ricevono le istruzioni sugli obiettivi da colpire semplicemente con delle coordinate, si ricaricano le munizioni in breve tempo e altrettanto velocemente si raggiunge il punto ottimale di lancio e ci si prepara a colpire. A quel punto uno dei tre soldati all’interno del veicolo – quello che non guida e che non è il comandante della squadra – deve solo schiacciare un bottone, poi si può immediatamente ripartire.

I comandanti ucraini con cui ha parlato il Wall Street Journal stimano che gli HIMARS siano responsabili del 70 per cento delle avanzate militari ucraine sul fronte di Kherson, nel sud-est del paese.

Gli HIMARS furono creati negli anni Novanta dagli Stati Uniti, e sono una versione particolarmente leggera di MLRS (Multiple Launch Rocket System), sistemi d’arma che lanciano contemporaneamente molti missili. La loro ideazione faceva parte di una spinta più ampia di rinnovamento dell’esercito voluta dopo la Guerra fredda e aveva tra i vantaggi una maggiore trasportabilità con aerei militari. La loro efficienza migliorò decisamente con l’introduzione dell’artiglieria a guida GPS: la precisione permetteva di non dover più lanciare contemporaneamente molti missili per distruggere un obiettivo.

(AP Photo/Roman Koksarov, File)

Fino a oggi tuttavia l’utilità sul campo di mezzi come gli HIMARS era stata sottovalutata, anche perché dalla loro invenzione non c’erano state vere occasioni in cui era stato possibile farne l’uso per cui erano stati pensati.

Ora molti importanti ex militari o esperti di guerra hanno cominciato a sostenere che il loro utilizzo possa essere una di quelle «svolte epocali» che ridefiniscono il modo di intendere i conflitti: parlando con il Wall Street Journal Robert Scales, importante ex generale degli Stati Uniti, li ha paragonati all’antica imposizione della cavalleria sulla fanteria, o all’introduzione della polvere da sparo quando la guerra si combatteva ancora in scontri più ravvicinati. «La rivoluzione della precisione cambia tutto», ha detto Scales.

Dopo i risultati nella guerra in Ucraina, la multinazionale britannica produttrice di armi BAE Systems ha detto che sta considerando di riprendere la produzione degli M777, un obice simile agli HIMARS ma con una gittata minore. Gli analisti si aspettano un aumento negli ordini di entrambi i tipi di armi.

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