Due dei sospettati per l’omicidio di Daphne Caruana Galizia sono stati condannati a 40 anni di carcere
I fratelli George e Alfred Degiorgio si sono dichiarati colpevoli poche ore dopo l'inizio del loro processo
Nel pomeriggio del giorno in cui si è aperto il processo contro di loro, George Degiorgio e Alfred Degiorgio, due fratelli accusati di essere stati i responsabili materiali dell’omicidio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, si sono dichiarati colpevoli e poco dopo sono stati condannati dalla giudice Edwina Grima a 40 anni di carcere.
L’ammissione di colpevolezza è stata piuttosto sorprendente, poiché solo poche ore prima, nella mattina di venerdì, i due, che hanno rispettivamente 59 e 57 anni, si erano dichiarati non colpevoli. In cambio di una sentenza più clemente, però, hanno poi deciso di revocare la loro dichiarazione di non colpevolezza.
Daphne Caruana Galizia era una delle giornaliste più conosciute a Malta, per via delle sue inchieste sulla corruzione e soprattutto sull’evasione fiscale internazionale sull’isola di cui si era parlato molto per via dei Panama Papers, i documenti riservati che avevano rivelato una rete internazionale di società offshore e loro beneficiari. Era stata la prima a rivelare il coinvolgimento di alcuni importanti membri del governo dell’allora primo ministro Joseph Muscat. Il 16 ottobre 2017 era stata uccisa da una bomba collocata nella sua auto; aveva 53 anni.
Lo scorso 5 luglio George Degiorgio aveva confessato di aver avuto un ruolo nell’attivazione della bomba. Degiorgio era accusato di aver eseguito l’omicidio su commissione di un presunto mandante, l’imprenditore maltese Yorgen Fenech, insieme al fratello Alfred e a un altro collaboratore, Vince Muscat. Muscat aveva ammesso di essere colpevole nel 2020 e aveva collaborato con gli inquirenti ottenendo una pena ridotta: 15 anni di carcere.
Nell’agosto del 2021 Yorgen Fenech è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio volontario premeditato. La pena richiesta dall’accusa è l’ergastolo, a cui vanno aggiunti trent’anni di carcere per l’accusa di associazione a delinquere. Il giudice ha stabilito che debba rimanere in carcere fino alla sentenza, imponendo però che il processo – ancora in corso – si concluda entro 30 mesi dalla data del rinvio a giudizio.
La condanna a 40 anni di carcere dei fratelli Degiorgio è il risultato di un patteggiamento tra la difesa e l’accusa: implica che non dovranno passare tutta la loro vita in carcere, un rischio che avrebbero invece corso se fossero stati riconosciuti colpevoli al termine del processo. In questo modo, contando sulla buona condotta, potrebbero tornare in libertà dopo aver scontato 25 anni.