Su Netflix arriva la pubblicità
La vedrà chi sceglierà un nuovo abbonamento più economico degli attuali, che in Italia sarà disponibile dal 3 novembre
Giovedì Netflix ha fatto sapere che introdurrà in 12 paesi tra cui l’Italia un nuovo abbonamento che sarà più economico di quelli proposti finora, ma che includerà interruzioni pubblicitarie. L’abbonamento si chiamerà “Base con pubblicità”: in Italia costerà 5,49 euro al mese e sarà disponibile dal 3 novembre alle cinque del pomeriggio. Gli altri tre modelli di abbonamento, “Base”, “Standard” e “Premium”, rimarranno disponibili agli stessi prezzi di prima e senza interruzioni pubblicitarie.
L’introduzione di questo nuovo piano era già stata annunciata mesi fa. L’obiettivo della società è attrarre abbonati nuovi e recuperare quelli persi negli ultimi mesi facendo leva sul prezzo mensile più basso, ma introducendo la pubblicità per non ridurre il fatturato per utente. È un cambiamento piuttosto significativo nell’offerta di Netflix, la cui dirigenza si era sempre detta contraria ai piani di abbonamento con pubblicità.
Chi si abbonerà al piano “Base con pubblicità” avrà una media di 4 o 5 minuti di interruzioni pubblicitarie ogni ora, con spot da 10 o 15 secondi collocati sia all’inizio che in mezzo a film e serie. Netflix ha fatto sapere che all’interno di questo abbonamento per il momento non rientrano «un numero limitato» di film e programmi televisivi «a causa di restrizioni legate alle licenze», ma che sta lavorando per risolvere la cosa. La qualità video sarà fino a 720p/HD (la stessa dell’attuale piano “Base”) e non sarà possibile scaricare serie o film sui dispositivi per vederli quando si è offline.
Netflix ha 221 milioni di utenti ed è il primo servizio di streaming video nel mondo. Nei primi due trimestri del 2022 però aveva annunciato di aver perso abbonati e che una delle cause fosse legata alla condivisione delle password per accedere ai propri servizi: Secondo la società, oltre che dagli abbonati il servizio viene utilizzato da almeno altri 100 milioni di persone o nuclei familiari. Sulla riduzione degli abbonati ha influito però anche la scelta di Netflix di alzare i prezzi dei propri abbonamenti a partire dallo scorso gennaio. La società non rivedeva i propri prezzi da quasi due anni e in seguito agli aumenti molti hanno preferito abbandonare il servizio, magari orientandosi verso altre piattaforme di streaming che costano meno.
Il nuovo abbonamento è quindi stato pensato per riconquistare questi abbonati o avvicinare chi aveva sempre considerato i prezzi degli altri abbonamenti troppo alti. Per ora verrà introdotto, oltre che in Italia, anche in Australia, Brasile, Canada, Corea, Francia, Germania, Giappone, Messico, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti.
Netflix ha parlato di «un’incredibile opportunità» per gli inserzionisti, che potranno raggiungere «un pubblico eterogeneo, compresi gli spettatori più giovani che sempre più spesso non guardano la TV lineare». Negli Stati Uniti la società ha fatto sapere di avere centinaia di inserzionisti e di aver già venduto tutti gli spazi pubblicitari disponibili nel giorno di attivazione del nuovo abbonamento.
Negli Stati Uniti, anche Disney+, la piattaforma di contenuti streaming di Disney, ha annunciato che da dicembre introdurrà a sua volta un abbonamento più economico (ma più costoso di quello di Netflix negli Stati Uniti) e con le interruzioni pubblicitarie.