In Francia un grosso sciopero sta facendo scarseggiare il carburante
Riguarda i lavoratori di sei raffinerie che chiedono un aumento dei salari: molti distributori sono senza benzina, ed è intervenuto il governo
Mercoledì è cominciata la terza settimana consecutiva di sciopero dei lavoratori di sei delle sette raffinerie di petrolio della Francia, le quattro di proprietà di TotalEnergies e le due di Esso-ExxonMobil (l’unica ancora in funzione è quella del gruppo Petroineos).
Lo sciopero sta causando grossi disagi in tutto il paese, con molti distributori di carburante che sono quasi completamente privi di benzina e gasolio. In particolare nell’Île-de-France, la regione dove si trova la capitale Parigi, ci sono stati i problemi peggiori: si stima che circa un terzo dei distributori della regione sia rimasto privo di carburante, e ci sono state lunghissime file di automobili ai distributori in attesa di poter fare rifornimento.
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Lo sciopero è stato indetto per chiedere di rinegoziare i contratti di lavoro e ottenere un aumento salariale del 10 per cento annuo, per compensare gli effetti negativi dell’inflazione. I lavoratori chiedono soprattutto che questi aumenti siano approvati tramite una ridistribuzione dei profitti delle compagnie.
Police in France are now checking your fuel tank before they allow you access to petrol stations… if you have too much in your tank, you are turned away.
Shortages in France are forcing people to wait in lines for hours to get only a partial refill of fuel.
🔊sound 🚨#France pic.twitter.com/hPDu2w1fXe
— Wall Street Silver (@WallStreetSilv) October 10, 2022
Lunedì Esso-ExxonMobil aveva raggiunto un accordo con i sindacati di base moderati, Confédération française de l’encadrement – Confédération générale des cadres (CFE-CGC) e Confédération française démocratique du travail (CFDT), che prevedeva un aumento di salario del 6,5 per cento nel 2023. TotalEnergies invece aveva rimandato a novembre una discussione sui salari. Comunque, il principale sindacato di sinistra francese, la Confédération générale du travail (CGT), non ha accettato la proposta di lunedì e perciò ha detto che proseguirà lo sciopero.
Fino alla scorsa settimana il governo non era intervenuto direttamente nella vicenda, auspicando che le trattative tra le aziende e i sindacati andassero a buon fine. A causa dell’opposizione di CGT e della grave situazione che si sta verificando in molti distributori del paese, il governo ha poi deciso di ordinare una precettazione, ovvero di obbligare i lavoratori delle raffinerie a non scioperare (in caso di mancato rispetto della precettazione sono previste sanzioni pecuniarie e disciplinari).
Il governo ha fatto sapere che la precettazione riguarderà innanzitutto la raffineria di Esso-ExxonMobil a Notre-Dame-de-Gravenchon, in Normandia, nel nord-ovest, considerata essenziale con i suoi circa 2mila lavoratori per il regolare funzionamento di tutto il sistema in Francia. Successivamente provvedimenti simili potrebbero essere presi anche per altri stabilimenti.
I rappresentanti del sindacato CGT hanno duramente protestato contro la decisione del governo, definendola “illegale” e una minaccia contro il diritto allo sciopero in Francia. Per questo motivo la impugneranno in tribunale e nel frattempo continueranno a sostenere l’astensione dal lavoro nelle raffinerie.
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