L’Unione Europea estenderà il permesso di soggiorno temporaneo ai profughi ucraini fino al marzo del 2024
L’Unione Europea estenderà il permesso di soggiorno temporaneo che permette ai profughi ucraini di vivere e lavorare nei paesi membri fino al marzo del 2024: si tratta della cosiddetta “protezione temporanea”, uno strumento legislativo di emergenza che prima dello scorso marzo, all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, non era mai stato applicato nella storia dell’Unione. La commissaria agli Affari interni della Commissione europea, Ylva Johansson, ha fatto sapere che la protezione temporanea sarà estesa anche alle persone che vogliono tornare in Ucraina per «ricostruire il loro paese» ma temono di perdere queste tutele nel caso in cui dovessero avere bisogno di scappare di nuovo.
La protezione temporanea dà diritto a tutte le persone che sono scappate o scappano dall’Ucraina di ricevere un permesso di un anno per risiedere, lavorare, andare a scuola e ricevere assistenza sanitaria nell’Unione Europea, ed è rinnovabile di sei mesi in sei mesi fino a tre anni. È uno strumento che fu introdotto nel 2001 per fornire uno status giuridico riconosciuto in tutta l’Unione alle persone che allora scappavano dalle violenze nei Balcani, in particolare dalla guerra che si combatté in Kosovo fra il 1998 e il 1999. Arrivò troppo tardi per accogliere i profughi di quel conflitto e in seguito non fu più attivato, nemmeno durante il flusso di migranti della cosiddetta “rotta balcanica” nel 2015.
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