Nei playoff del baseball può succedere di tutto
Pure che i tifosi allo stadio guardino la loro squadra fare una storica rimonta tenendosi una scarpa sulla testa, come a Seattle
Per il baseball nordamericano è stata una stagione particolare, e per quello che si è visto nelle prime partite dei playoff sta continuando a esserlo anche nella sua fase decisiva. Dopo i movimentati spareggi conclusi nell’ultimo fine settimana, da martedì le squadre di New York, Cleveland, Seattle e Houston da una parte, e quelle di Philadelphia, Atlanta, San Diego e Los Angeles dall’altra proveranno a raggiungere le World Series, le finali del campionato e l’ultimo grande evento sportivo nordamericano dell’anno.
La stagione regolare della Major League era iniziata ad aprile, con una settimana di ritardo per le divergenze tra i proprietari delle trenta squadre e il sindacato dei giocatori sui termini del nuovo contratto collettivo. Il cosiddetto lockout era proseguito per oltre tre mesi e soltanto a metà marzo le parti avevano trovato un accordo: i giocatori hanno ottenuto principalmente l’aumento del tetto salariale e dei compensi minimi, mentre i proprietari – oltre ad aver concesso aumenti minori di quelli richiesti dai giocatori – hanno ottenuto, tra le altre cose, l’ampliamento dei playoff da 10 a 12 squadre.
Visto il ritardo, la stagione regolare si è disputata su ritmi ancora più intensi del solito. Da aprile a ottobre ciascuna delle trenta squadre del campionato ha avuto a disposizione 162 partite per qualificarsi ai playoff. In questi mesi si è giocato quasi ogni giorno — come sempre più o meno a ogni ora del giorno — e alcune squadre anche due volte nell’arco di 24 ore.
In tutte queste partite sono stati battuti diversi record significativi, due dei quali proprio nelle ultime settimane di campionato. A 42 anni Albert Pujols dei St. Louis Cardinals è diventato per esempio il quarto giocatore nella storia della Major League Baseball (MLB) ad aver battuto almeno 700 fuoricampo in carriera, entrando così in una cerchia ristretta che comprende giocatori storici come Babe Ruth e Hank Aaron.
A fine settembre, poi, Aaron Judge, battitore dei New York Yankees, ha realizzato il sessantunesimo fuoricampo della stagione, eguagliando il record dell’American League — una delle due divisioni della MLB — appartenuto fin dal 1961 a Roger Maris, altro storico ex giocatore degli Yankees. Judge lo ha poi superato definitivamente la scorsa settimana, con il fuoricampo numero 62.
Si è così arrivati al termine di una stagione regolare in cui come sempre sono state premiate costanza e concretezza delle squadre, con il risultato che tanti grandi giocatori sono rimasti fuori dai playoff. È il caso di Shohei Ohtani e Mike Trout, tra i migliori e i più seguiti della loro generazione, esclusi ancora una volta a causa delle annose difficoltà dei Los Angeles Angels, a cui evidentemente non basta avere loro due.
Non hanno invece avuto difficoltà i Los Angeles Dodgers e gli Houston Astros, che sono da anni le squadre più competitive del campionato e hanno ottenuto il maggior numero di vittorie (111 e 106) nelle due divisioni del campionato. Insieme a loro si sono qualificati direttamente ai playoff anche i New York Yankees, con 99 vittorie, e i campioni in carica degli Atlanta Braves, con 101 partite vinte. Le restanti otto qualificate sono dovute passare prima dagli spareggi: le Wild Card Series, concluse nel fine settimana con un nuovo formato giocato al meglio delle tre gare in cui è successo un po’ di tutto.
Per i New York Mets, per esempio, sembrava arrivata finalmente una stagione di rivincita dopo tante annate deludenti all’ombra degli Yankees. Erano la squadra più costosa del campionato, appositamente costruita negli ultimi due anni dal nuovo e ambiziosissimo proprietario: l’investitore Steven A. Cohen, che ha un patrimonio di oltre 9 miliardi di dollari e che tra le altre cose ha ispirato il protagonista della serie televisiva Billions.
Con i soldi di Cohen i Mets quest’anno sembravano funzionare veramente, dato che erano stati a lungo tra le migliori squadre del campionato. Ma proprio nel momento cruciale della stagione regolare sono stati battuti tre volte di fila dagli Atlanta Braves. Sono dovuti quindi passare dagli spareggi, dove nella partita decisiva sono stati battuti 6-0 dai San Diego Padres, squadra rimasta peraltro senza il suo giocatore più rappresentativo, Fernando Tatís Jr., squalificato per doping a campionato in corso.
Nella prima stagione disputata dai Cleveland Guardians, gli ex Cleveland Indians hanno battuto i Tampa Bay Rays con due vittorie a zero: la prima nella partita più corta giocata in Major League negli ultimi vent’anni — durata poco più di due ore — e la seconda dopo 15 inning (di cui 6 extra) senza nessun punto segnato. Ci è voluto un esordiente, Oscar Gonzalez, per battere il fuoricampo della vittoria e terminare la partita giocata più a lungo senza nessun punto segnato nella storia dei playoff.
Anche Seattle-Toronto è finita con una vittoria in sole due gare. In quella decisiva i Seattle Mariners, l’unica squadra del campionato a non aver mai giocato le World Series, stavano perdendo 8-1 quando hanno iniziato lentamente a rimontare. In quel momento, a Seattle, un tifoso tra i tanti riuniti allo stadio per vedere la partita giocata a Toronto si è messo una scarpa in testa e l’ha tenuta lì mentre la squadra continuava a segnare punti. È stato quindi imitato da molti altri spettatori che, con almeno una scarpa sulla testa, hanno visto i Mariners vincere incredibilmente 10-9 nella loro prima apparizione ai playoff in ventidue anni.
Con simile entusiasmo, ma senza scarpe sulla testa, i Philadelphia Phillies, tornati ai playoff dopo dieci anni di assenza, hanno eliminato in due gare i St. Louis Cardinals e ora incontreranno gli Atlanta Braves. L’altra semifinale della National League sarà tra Los Angeles Dodgers e San Diego Padres, mentre nell’American League gli accoppiamenti sono Cleveland-New York e Seattle-Houston. Questo turno si giocherà al meglio delle cinque gare, mentre quello successivo al meglio delle sette, così come le World Series, le finali del campionato, in programma dal 28 ottobre al 5 novembre. In Italia si potranno vedere su Sky Sport, anche con telecronaca in italiano.
– Leggi anche: Lo scandalo dei Black Sox