La Cassazione ha finito di controllare i voti e ha comunicato i nomi dei parlamentari eletti
L’ufficio elettorale della Corte di Cassazione ha finito di controllare i voti comunicati dai seggi dopo lo scrutinio e comunicato i nomi di tutti i parlamentari eletti. Negli ultimi giorni la Corte di Cassazione ha dovuto risolvere molti problemi causati dai meccanismi che regolano la legge elettorale, il “Rosatellum”. Sono stati definiti tutti i seggi assegnati sulla base delle pluricandidature, cioè di candidati che si sono presentati sia nei collegi uninominali che al proporzionale. Tra i 245 eletti con il sistema proporzionale, 19 sono stati eletti in sostituzione di candidati vincitori nei collegi uninominali, 18 in sostituzione degli eletti in più collegi proporzionali.
Tra le altre cose, quest’anno si è riproposto un problema già emerso nel 2018, cioè le liste di candidati troppo corte rispetto ai seggi vinti. Nella circoscrizione Campania 1 il Movimento 5 Stelle ha vinto tutti e 7 i collegi uninominali oltre a 6 seggi nella parte proporzionale. Ma molti dei candidati nei collegi plurinominali sono stati eletti anche altrove facendo scattare il seggio per gli altri candidati in posizione più bassa.
Il buon risultato del Movimento 5 Stelle ha fatto sì che il numero dei candidati non fosse sufficiente a coprire i 6 seggi vinti. Le regole prevedono che in questi casi si eleggano i candidati dello stesso partito perdenti nei collegi uninominali, ma nel caso del collegio Campania 1 non era possibile perché sono stati vinti tutti dal Movimento 5 Stelle. I voti degli elettori campani hanno consentito quindi di eleggere parlamentari di altre regioni.
La stessa cosa è successa in Veneto con Fratelli d’Italia. Tra gli eletti con i voti di altre regioni ci sono Paolo Pulciani, di Fratelli d’Italia, eletto nella circoscrizione Lazio 2, Alessandra Todde del Movimento 5 Stelle, eletta in Lombardia, Giorgio Lovecchio e Daniela Morfino, sempre del Movimento 5 Stelle. Anche Elisa Scutellà, del Movimento 5 Stelle, diventerà parlamentare grazie all’elezione di Federico Cafiero de Raho in Emilia-Romagna.