Cosa sappiamo dell’esplosione sul ponte in Crimea
È un serio problema per la campagna militare della Russia, ma l'Ucraina non ne ha ancora rivendicato la responsabilità
Sono ancora molto poche le informazioni su cosa abbia causato l’esplosione che sabato mattina ha fatto crollare una parte del ponte che collega la Russia alla Crimea, e non è ancora chiaro se sia stato un incidente o un attacco da parte dell’Ucraina.
Al momento si sa con certezza solo quello che sabato ha detto l’autorità antiterrorismo della Russia, e cioè che un camion che percorreva il ponte è esploso e che ha a sua volta provocato l’incendio di alcuni vagoni che trasportavano carburante su un treno merci. La formula usata è piuttosto vaga: si dice solo che il camion è esploso, e non se sia stato fatto esplodere (nelle ultime ore diversi giornali internazionali avevano parlato di un “camion-bomba” ma le autorità russe non hanno mai usato questa formula).
Ovviamente in molti hanno pensato da subito che l’esplosione potesse essere stata causata da un attacco ucraino, data l’enorme importanza del ponte per la Russia sia dal punto di vista militare che simbolico.
Il ponte infatti fu costruito dopo che nel 2014 la Crimea, che è in territorio ucraino, venne invasa e annessa dalla Russia, ed è considerato dalle autorità russe un simbolo dell’unione tra la Federazione Russa e la penisola di Crimea. Inoltre il ponte è diventato un’infrastruttura fondamentale nel corso dell’invasione russa dell’Ucraina, poiché è l’unica strada che collega Russia e Crimea, e quindi può permettere di portare rifornimenti via terra nei territori dell’Ucraina meridionale occupati, passando dalla penisola di Crimea.
Nonostante tra la popolazione ucraina il crollo parziale del ponte sia stato accolto con grande gioia, come se fosse una vittoria militare, le autorità del paese non lo hanno in nessun modo rivendicato e a loro volta quelle russe non hanno accusato direttamente l’Ucraina.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo messaggio quotidiano alla nazione, non ha parlato apertamente del crollo del ponte ma ha fatto capire in modo nemmeno troppo implicito di esserne molto contento: «Oggi non è stata una brutta giornata, e il cielo è stato prevalentemente soleggiato su tutto il nostro Paese. Purtroppo ci sono state un po’ di nuvole in Crimea. Ma almeno faceva caldo».
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Nel frattempo i collegamenti ferroviari che attraversano il ponte sono di nuovo operativi, ma il traffico stradale è ancora limitato. Domenica mattina sono iniziate anche nuove indagini sul luogo del crollo: le autorità russe hanno mandato sommozzatori per analizzare i resti della porzione di ponte crollata in mare, e valutare quali potrebbero essere state le cause dell’esplosione.
Intanto gli investigatori russi hanno fatto sapere che tre persone sono state uccise nell’esplosione del camion, ma non hanno specificato la loro identità. È molto probabile che tra queste ci sia anche l’autista del camion, di cui finora si sa solo che abitava nella zona di Krasnodar, in Russia, non lontano dallo stretto dove si trova il ponte.