Il governo etiope e i separatisti del Tigré avvieranno un negoziato di pace

Un veicolo militare distrutto su una strada che porta alla regione del Tigrè, in Etiopia (AP Photo/Ben Curtis, File)
Un veicolo militare distrutto su una strada che porta alla regione del Tigrè, in Etiopia (AP Photo/Ben Curtis, File)

Mercoledì il governo etiope e i separatisti della regione settentrionale del Tigré, impegnati da due anni in una guerra che finora si stima abbia causato decine di migliaia di morti, hanno annunciato di aver accettato un invito a partecipare ad alcuni negoziati di pace. Fonti diplomatiche hanno detto a Reuters che saranno i primi colloqui formali da quando è iniziato il conflitto: l’invito era stato fatto dall’Unione Africana, l’organizzazione intergovernativa che comprende tutti i paesi del continente africano riconosciuti dalla comunità internazionale.

I colloqui sono previsti per questo fine settimana in Sudafrica e tra i mediatori ci saranno i due ex presidenti di Nigeria e Kenya Olusegun Obasanjo e Uhuru Kenyatta. Che i negoziati porteranno a qualcosa è però tutto da vedere: finora le due parti non sono riuscire a trovare un punto d’accordo e lo scorso agosto erano ricominciati i combattimenti dopo una tregua di cinque mesi priva di colloqui formali. I separatisti del Tigré hanno inoltre già espresso dubbi e una certa diffidenza sull’organizzazione dei negoziati del prossimo fine settimana, in particolare sui mediatori, garanti e osservatori esterni invitati a partecipare.

– Leggi anche: L’Etiopia ha usato un accordo di pace per iniziare una guerra?