Il governo ha confermato le nuove norme per limitare il consumo di gas
Il riscaldamento di case e uffici sarà ridotto di un grado, e verrà accorciato di 15 giorni il periodo in cui gli impianti rimarranno accesi
Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha approvato il decreto (PDF) che conferma le norme anticipate dal governo a inizio settembre per limitare il consumo di gas, a causa dell’aumento esorbitante dei prezzi dell’energia innescato dall’invasione russa dell’Ucraina. Il decreto contiene soprattutto una riduzione dei consumi del gas usato per il riscaldamento.
La temperatura massima consentita per il riscaldamento sarà ridotta di 1 °C: diventerà di 17 °C per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, e a 19 °C per tutti gli altri, case comprese.
Il ministero ha anche deciso di accorciare di 15 giorni il periodo in cui gli impianti di riscaldamento saranno accesi in quasi tutte le zone climatiche in cui è divisa l’Italia. Le zone climatiche vanno dalla A, che prevede al massimo 5 ore giornaliere di riscaldamento dall’8 dicembre al 7 marzo, alla F, che non prevede limitazioni: qui si può vedere a quale appartiene il proprio comune. In pratica nelle zone dalla A alla E i termosifoni saranno attivati 8 giorni dopo la consueta data di inizio esercizio e spenti 7 giorni prima del solito.
Le nuove limitazioni non riguarderanno ospedali, case di riposo, scuole materne, asili nido e piscine. Si applicheranno sia ai normali impianti di riscaldamento che a quelli di “teleriscaldamento” (cioè quel tipo di riscaldamento realizzato da reti di tubi in cui passa acqua riscaldata o vapore), nei casi in cui il calore si ottenga attraverso l’uso di gas naturale (cioè nella stragrande maggioranza dei casi). I comuni potranno permettere delle eccezioni ai nuovi limiti «in presenza di situazioni climatiche particolarmente severe».
A settembre il governo aveva previsto che il piano permetterà di risparmiare 5,3 miliardi di metri cubi di gas nel periodo compreso tra lo scorso agosto e il 31 marzo 2023. È una quantità pari al 9,5 per cento del totale sul periodo.
Il piano era stato presentato assieme a una serie di raccomandazioni a tenere comportamenti più attenti riguardo al consumo di energia. Il ministero suggeriva per esempio la «riduzione della temperatura e della durata delle docce, l’utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo, l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione, lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza, non lasciare in stand by TV, decoder, DVD, la riduzione delle ore di accensione delle lampadine».